mercoledì 29 agosto 2012

Programmi preferiti in base alle idee politiche


Le elezioni politiche americane sono imminenti e parte del tentativo di accaparrarsi i voti passerà attraverso la pubblicità in TV. Experian Simmons in questa prospettiva ha mandato fuori l’elenco dei programmi che vengono seguiti di più in collegamento alla fede politica che si professa, dai fedelissimi di un partito agli indecisi. Sotto vedete quali sono i programmi preferiti da ciascuno. Ricordo che dire Repubblicani significa dire destra, conservatori. Dire Democratici significa dire sinistra, liberal. Per maggiori informazioni si veda qui.  

Super-democratici:

 
Ultra conservatori:


Repubblicani moderati :
 

Liberal indecisi:
 

Tradizionalisti verdi:
 
Fonte: Experia Simmons

martedì 28 agosto 2012

GIRO GIRO BIMBO: istruzioni per genitori


Chi si appresta a diventare mamma o papà, o lo è diventato da poco, potrà trovare molti spunti nella striscia quotidiana  condotta da Ellen Hidding Giro Giro Bimbo (La5, ore 19.20) dal titolo dolcemente colorato come i cubi delle costruzioni. In venti minuti che si costruiscono su segmenti-rubrica (anche sul web) si viene in soccorso alle più svariate esigenze dettate del mestiere più difficile al mondo.
In Genitori 2.0 si danno indicazioni sui primi mesi di vita del bambino, ad esempio si va in piscina a parlare con un’istruttrice per capire che cosa sono e a che cosa servono i corsi di acquaticità; in Il libro dei perché è un bimbo a porre una domanda (ad esempio, perché i nonni hanno i capelli bianchi?), poi si va in giro per la città a chiedere alla gente comune che cosa risponderebbe e infine si dà la parola a un esperto che fa un’ipotesi di risposta ideale spiegando a genitori il perché del proprio modo di esprimersi in un certo modo; in Bebè in arrivo si parla con chi ancora genitore deve diventarlo ed è in attesa; in Videodizionario dell’infanzia specialisti vari (pedagogista, psicologo, nutrizionista) prendono una parola e la spiegano in relazione al più piccoli – chiaramente non va preso tutto come oro colato se esula da campo di competenza e la pedriatra che in “P come piscina” dà buone indicazioni su come comportarsi con il proprio bebè dentro e fuori dall’acqua, non essendo evidentemente una fisica, non va certo presa alla lettera quando afferma che in acqua i bambini si trovano in assenza di gravità; in Chef a merenda si preparano spuntini nutrienti e veloci; in Piccoli sorrisi si illustrano iniziative di solidarietà e si fanno annunci di comunicazione sociale. Il programma vuole anche fare comunità.

venerdì 24 agosto 2012

La tavola rotonda degli Emmy di THR: le attrici comiche


La tavola rotonda degli Emmy che The Hollywood Reporter ha fatto con la attrici comiche è stata molto vivace quest’anno e le personalità presenti - Julia Louis Dreyfus (Veep), Martha Plimpton (Raising Hope), Christina Applegate (Up All Night), Laura Dern (Enlightened), Julie Bowen (Modern Family), Zooey Deschnel (New Girl) e Jane Lynch (Glee) - si sono lanciate di gusto nella conversazione.

Tante delle domande sono state le stesse che sono state poste agli altri attori, ma i temi emersi sono stati sviluppati in modo particolarmente partecipato: il momento più imbarazzante che hanno vissuto come attrici; chi le ha influenzate nello sviluppare il loro talento comico; le interviste e il rapporto con la stampa; come gestiscono la fama; la più strana interazione avuta con i fan; se domani terminasse la loro carriera che cosa farebbero…

 Sulla scorta del fatto che il vice presidente americano Joe Biden ha dichiarato che la sua idea rispetto ai matrimoni omosessuali è stata influenzata da quello che ha visto in Will & Grace, hanno domandato quale credono sia l’influenza del loro programma e come si relazionano rispetto a questa questione. E sull’essere donne in quell’ambiente ne è uscito un dibattito davvero stimolante che mi ha fatto anche sentire orgogliosa come donna per il livello della conversazione.
Sotto, il video:

martedì 21 agosto 2012

HUSBANDS: seconda stagione per l'esilarante web series


È esilarante, si guarda in un soffio (la prima stagione è di 11 episodi di un paio di minuti ciascuna), è ideata e sceneggiata da Jane Espenson (Buffy, Caprica) e Brad Bell (per i fan delle soap, no, non quel Brad Bell, non quello di Beautiful insomma): Husbands (“Mariti”) è una serie TV (si era pensato di trasferirla poi su una TV via cavo), ma solo per il web (si è rinunciato per evitare sgradite alterazioni di copione o di cast), e visibile gratuitamente – al link sopra o su YouTube con i sottotitoli in italiano .
Brady (Sean Hemeon), mascolino e che ha fatto outing da poco, è una star del baseball, Cheeks (Brad Bell) - che in italiano si traduce “Guance”, ma anche “Chiappe” -, effemminato e teatrale, è un artista. Una sera a Las Vegas si ubriacano e quando si svegliano la mattina dopo si rendono conto che sono sposati. Entrambi famosi, per non fare una figuraccia e per non ledere alla causa dei matrimoni omosessuali da poco resi legali, decidono di rimanere sposati e provare ad essere i “mariti” del titolo. Ad aiutarli con i suoi consigli c’è anche la migliore amica di Cheeks, la perennemente sbronza Haley (Alessandra Torresani, Caprica). Ne esce una commedia romantica di opposti che si attraggono, che ha il gusto dei vecchi film hollywoodiani reinterpretati con una sensibilità contemporanea e con un primato, essere la “prima commedia sull’eguaglianza matrimoniale”, come è stato detto.
La critica si è subito innamorata di questo gioiellino che riesce a far ridere di gusto, anche con un pizzico di follia, ma che si rivela a tratti tenero e romantico e in cui si infiltrano anche interessanti riflessioni sociali e culturali (sulla tecnologia, sulla morale, sull’opinione pubblica, sulla femminilità…) – basta scorrere la pagina “press” (“stampa”) sulla pagina ufficiale per accorgersene. Su tutte svetta l’apprezzamento di Russell T. Davies, ideatore di Queer As Folk: “Che buon copione, delizioso e rilevante… Ha il sapore del futuro. Di una comunità, di un segreto. Di una mania. Meraviglioso!”.
La seconda stagione, appena partita, prevede tre soli episodi di circa 10 minuti scarsi ciascuno, e un sacco di guest star, fra cui spicca nel primo episodio (2.01, “Appropriate is not the word”) niente meno che Joss Whedon, del ruolo di Wes, l’agente di Brady. Oltre ad avere un paio di battute che hanno scritto sopra “citami”, ho adorato il modo in cui gli hanno fatto usare termini legati alla cultura della lotta dei diritti per i gay come “arcobaleno” o “pride” nella maniera in cui certi rapper usano “pace”, “fratello” e via dicendo… Fra le tematiche della nuova stagione ci sono la televisione e ciò che è considerato intrattenimento e i “due pesi due misure” riservati a certe categorie di persone.
Un difetto? Ce n’è troppo poco!

lunedì 20 agosto 2012

IN BUONA SALUTE: divulgazione in stile Onder


Il 28 luglio, il 4 e l’11 agosto la trasmissione non è andata in onda per lasciare spazio alle Olimpiadi, ma altrimenti la nuova trasmissione di medicina di Luciano Onder che ha debuttato a giugno, In Buona salute, ci terrà compagnia ogni sabato (ore 18.00) per gran parte dell’estate fino ai primi di settembre.
Il conduttore è quello di sempre, e per certi versi è la meno televisiva delle personalità, con il suo modo di strizzare gli occhi che lo fa sembrare Magoo e, come per il personaggio, dubitare del fatto che veda. Se è lì è perché è un’istituzione della divulgazione medico-scientifica accurata, ma allo stesso tempo popolare, fatta di un linguaggio semplice e diretto alla portata di tutti. Niente paroloni senza spiegazioni, ma desiderio di dare regole realmente utili su come comportarsi nella cura, ma ancor prima nella prevenzione delle malattie.
Lo studio è idealmente diviso in due parti, da un lato tre professori di varie discipline, chiamati a rispondere alle più varie domande, dall’altro giovani studenti universitari, che quelle domande le pongono,  più da conversazione che tecniche. Gli argomenti sono enunciati in partenza e approfonditi con servizi esterni e il modo di procedere è altamente coreografato. Non è “naturale”, non ci sono pause. La scaletta è fissata e i passaggi di parola e i collegamenti si avvicendano senza titubanze. Suona costruito, ma svolge a dovere il suo compito.

giovedì 16 agosto 2012

TERRE MERAVIGLIOSE: il programma non proprio




Si è trattato di Terre Meravigliose nell’omonimo spazio dedicato alla scoperta delle bellezze dello stivale (Rai2, martedì, ore 23.40) che ha avuto quest’estate la sua seconda edizione di cinque puntate. Non si è trattato però di un programma che definirei meraviglioso. La stoffa c’era, ma è stato realizzato in modo sciatto.

La conduttrice Federica Peluffo è spigliata e affabile, anche se in qualche occasione imbecca i suoi intervistati in modo poco opportuno. Il problema non è lei, ma proprio come sono strutturate le escursioni e le incursioni delle varie tradizioni ed eccellenze locali, previste in Umbria, Valle d’Aosta, Piemonte, Abruzzo, Sardegna e Calabria: dove è troppo istituzionale fa sbadigliare e in generale manca di eleganza, procede non si capisce bene come, andando di qua e di là come una pallina da flipper. Questo non significa che non ci siano anche segmenti effettivamente gradevoli o che incuriosiscono, ma piuttosto che sono completamente anonimi, privi di una loro identità.

È un programma uguale a tremila altri su questo argomento, che non si distingue nemmeno per il logo, attivamente brutto, che si affida unicamente al tricolore. La cosa che si salva è la maglietta fatta indossare all’ex-valletta di Casa Raiuno.

Osservazioni a cui pensare per una prossima edizione.

martedì 14 agosto 2012

LOLITA: è una storia di abuso



Ormai mi sono rassegnata che con il termine “lolita” venga utilizzato come sinonimo di una ragazza sessualmente precoce e disinibita. Quello che invece mi scandalizza - cosa che è successa qualche tempo fa in almeno un telegiornale Mediaset (purtroppo non mi sono segnata gli estremi per essere più precisa) in occasione del cinquantesimo anniversario dell’uscita del film di Kubrik - e che soprattutto trovo davvero pericoloso è che ci si riferisca a “Lolita” come ad una storia d’amore fra una donna giovanissima e un attempato signore, quando si tratta di una storia di abuso su minore.
Non ho visto il film, e magari questo giustifica il fraintendimento, ma ho letto il libro di Nabokov, che di per sé ha curato anche la sceneggiatura della pellicola: le sue “ninfette”, come le chiama lui, quelle che lo seducono e che desidera coinvolgere nella “ritmica routine che scuote il mondo” sono bimbe fra i 9 e i 14 anni! “Vorrei effettivamente che il lettore vedesse ‘nove’ e ‘quattordici’ come i contorni – spiagge di specchio, scogli rosati – di un’isola incantata, racchiusa in un vasto mare brumoso e infestata dalle mie ninfette”. Lolita ne ha 12, Humbert Humbert (il professore che se ne invaghisce) è un quarantenne.

Ma ammettiamo che sia amore da parte di lui:”(v)edete, io l’amavo. Era amore a prima vista, a ultima vista, a eterna vista”. Sicuramente non è reciproco, e nella  nostra società si tratta di stupro e abuso, e nel libro si è molto espliciti nel considerarli tali, non solo a uso del lettore, ma anche per i personaggi nell’auto-definire la relazione. Chiamarla storia d’amore trovo sia davvero pericoloso.

venerdì 10 agosto 2012

La tavola rotonda degli Emmy di THR: gli attori comici


La tavola rotonda di The Hollywood Reporter con gli attori comici, condotta da Matthew Belloni e Stacey Wilson, ha assicurato qualche bella risata. A partecipare sono stati quest’anno Max Greenfield (New Girl), Don Cheadle (House of Lies), Johnny Galecki (The Big Bang Theory), Jesse Tyler Ferguson (Modern Family), Ed Helms (The Office ) e Ty Burrell (Modern Family).
Fra gli argomenti toccati ci sono stati: chi sono i comici che li fanno ridere (presenti esclusi), il trend più disturbante della televisione, che cosa guardavano crescendo, gli orari in cui lavorano, l’incontro più interessante con un fan, i programmi a cui hanno partecipato che sono stati cancellati dopo poco tempo, la cosa più dura della fama, la loro immagine al di fuori del programma, le pubblicità, i  prodotti o le organizzazioni che hanno chiesto loro si sostenerli, la cosa più audace fatta nei loro programmi per far ridere, il migliore o peggior consiglio ricevuto rispetto alla carriera…
Sotto, il video:

mercoledì 8 agosto 2012

GLEE: la terza stagione


Si è chiusa anche la terza stagione di Glee, la serie scolastico-musicale mandata sul satellite in semi-contemporanea con gli USA. La seconda stagione era stata criticata per avere troppe guest-star e “omaggi musicali” a scapito della storia, così gli autori,  Ryan Murphy, Brad Falchuk e Ian Brennan, dopo aver scritto ogni singolo episodio loro stessi, si sono decisi per questa tranche ad assumere uno staff di sceneggiatori, inclusa l’apprezzata Marti Noxon (Buffy, Angel). Il risultato generale è stato pessimo, in una serie che è sempre più inguardabile, scostante e con storie forzate sui personaggi (un esempio per tutte Quinn finita sulla sedia a rotelle, in seguito a 3.14).
Non che non ci siano state cose buone. Da sempre il telefilm ha voluto essere dalla parte dei “perdenti” e ha dimostrato coraggio nel trattare storie difficili: il tentato suicidio di Karofsky in seguito al bullismo, la violenza domestica contro l’allenatrice Beiste (3.18), l’introduzione del personaggio di Unique, le pressioni culturali di “la F asiatica” (3.03), il gioco di palla avvelenata usato per attaccare i compagni (3.06)… I numeri musicali spesso sono spettacolosi, o ci sono autentiche idee geniali  (la puntata natalizia - 3.09 - , Tina che batte la testa e vede tutti con i ruoli “scambiati”- 3.20), peccato che troppo spesso sembrino più un abbozzo appiccicato lì che non una vera e propria storia, pagliuzze setacciate da un filone poco d’oro.

giovedì 2 agosto 2012

La tavola rotonda degli Emmy di THR: gli attori drammatici




La tavola rotonda degli Emmy di The Hollywood Reporter con gli attori drammatici ha dato la parola a: Bryan Cranston (Breaking Bad), Kelsey Grammer (Boss), Jon Hamm (Mad Men), Peter Krause (Parenthood), Damian Lewis (Homeland) e Kiefer Sutherland (Touch).
Fra gli argomenti toccati ci sono stati: il momento più spaventoso che hanno vissuto come attori, chi sono stati i loro eroi nel campo della recitazione, quali sono i contrasti maggiori che hanno con gli showrunner  e come li risolvono, le diversità fra la televisione e il cinema e fra network e cable,  il miglior o peggior consiglio che hanno ricevuto, come la regia informa il loro rapporto con la recitazione, che ruolo vorrebbero recitare, il lavoro più strano che hanno avuto prima di diventare attori…
Sotto, il video: