domenica 6 luglio 2014

THE LEFTOVERS: una serie mesta e umana

 
In The Leftovers (i Rimasti, cioè), ideato da Damon Lindelof (Lost) e Tom Perrotta, e tratto dall'omonimo romanzo di quest'ultimo, il 2% della popolazione sparisce improvvisamente nel nulla. Nessuno sa dare una spiegazione. Alcuni credono che sia un primo segno dell'Apocalisse e che gli scomparsi sono coloro che Gesù ha portato con sé in cielo nella rapture, nel “rapimento” dell’elevazione al cielo. Costoro fondano anche una setta, i Guilty Remnant: si vestono solo di bianco, fanno voto di silenzio e fumano costantemente non per il proprio piacere, ma per manifestare la propria fede (il loro corpo infatti non importa, perché dipende da Dio). Altri, come il reverendo Matt Jamison (Chris Eccleston, Doctor Who), respingono ferocemente questa ipotesi: Dio dovrebbe portare a sé solo persone degne di lui e non tutti gli scomparsi vengono giudicati tali. Altri rimangono agnostici. Perrotta, in un'intervista a Fresh Air ha dichiarato che non c'è una soluzione, lui stesso non sa perché sono scomparsi. Tutti però devono imparare a vivere con un grave senso di perdita, di lutto. 
 
Uno dei protagonisti principali è il capo della polizia, Kevin Garvey (Justin Theroux), che ha due figli: Tom (Chris Zylka), ex studente del college che legge Camus e segue una sorta di guru, chiamato “Santo Wayne”; e Jill (Margaret Qualley), una liceale che passa una fase di ribellione. Sua moglie Laurie (Amy Brenneman, Giudice Amy) ha lasciato la loro famiglia per unirsi alla setta di cui sopra. Una famiglia, una città…
 
Si ripensa a Flash Forward, magari anche a The Dome…La regia dei primi due episodi è di Peter Berg, di Friday Night Lights, a cui nel pilot si fa anche una strizzatina d’occhio: viene detto che l’onorevole Whitten è del Texas, e  questo perché Brad Leland che lo interpreta era Buffy Garrity in FNL, che appunto era ambientato in Texas.
 
Diversi sono i concetti che aiutano decifrare la serie: come si affrontano gli eventi che non siamo in grado di spiegare, come conviviamo con la perdita delle persone amate e che senso per noi la loro assenza, qual è il modo migliore per onorare quelli che non ci sono più e per mantenere viva la loro memoria, quale può essere lo spazio per la fede e i rischi e gli eccessi a cui può portare… Una serie mesta e, nonostante la premessa apparentemente paranormale, molto umana. 
 
Dal 10 luglio, in Italia, su Sky Atlantic, in semi-contemporanea con l’americana HBO. 
 

Nessun commento:

Posta un commento