Basato sul libro di Nick
Horby con lo stesso titolo da cui è già stato tratto un film di successo del
2002 con Hugh Grant, About a boy
parte incredibilmente bene come sit-com, portata sul piccolo schermo niente
meno che da Jason Katims (Parenthood,
Friday Night Lights).
Will Freeman (David
Walton, Bent) è un giovane uomo che
vive dei diritti d’autore di una canzone natalizia di grande successo e non ha
altri interessi nella vita che non rimorchiare ragazze e fare la bella vita,
senza legarsi a nessuno, eterno Peter Pan. Un giorno si trasferisce a vivere
accanto a lui una mamma single, Fiona (Minnie Driver, The
Riches), con il figlio piccolo Marcus (Benjamin Stockham), oggetto del
bullismo dei compagni. Fra Will e Fiona è subito scontro: lui alza la musica
perché non vuole sentire lei che medita, lei gli chiede di abbassarla; lui si
mette a fare il barbecue in giardino, lei è vegana e gli chiede di non cucinare
quando i fumi vengono dalla sua parte; lui cerca di portarsi a letto una
ragazza fingendosi un padre single, lei gli chiede di darsi una regolata
davanti al suo troppo giovane e potenzialmente impressionabile piccolo… Will
però fa amicizia con Marcus: lo accoglie in casa quando è inseguito da compagni
teppisti e gli chiede di reggergli il gioco, fingendosi il suo bambino, finché
Fiona non scopre tutto. Anche grazie a una spintarella dell’amico Andy (Al
Madrigal), sposato con tre figli, Will, che si è suo malgrado affezionato al
piccolo Marcus, decide di provare a essere un buon vicino di casa e un amico
per madre e figlio.
La recitazione è forte: già
in Bent, durato una manciata di
episodi, in un ruolo abbastanza simile Walton aveva dato prova di saper fare scintille
nei battibecchi, e con la Driver c’è buona intesa, anche se la sua scena di
crollo emotivo durante la scena della cena insieme nel pilot non mi ha
convinta: era una punta troppo caricaturale per risultare davvero umoristica. Il
piccolo Stockham anche, sembra navigato. Le situazioni non sembrano troppo
forzate, anche lì dove, in linea con le sit-com del momento, c’è una buona dose
di cuore oltre all’umorismo. Almeno in
partenza il potenziale c’è, anche per parlare di molti temi come l’essere una
famiglia, l’essere genitori, le responsabilità, il crescere, il volersi bene…
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