Quest’anno sono cambiate
le
regole per gli Emmy e qualche cambiamento positivo c’è stato. Le nomination
sono meno fotocopia degli anni passati e un po’ di sangue nuovo si è visto.
Qualche snobbato brucia, ma c’è molto di cui esser contenti, in un’annata che
in qualche caso lascia anche l’imbarazzo della scelta su chi far vincere. Ecco
qualche predizione e considerazione.
Mad Men dovrebbe venir coronato miglior drama. Penso che non ci sia via d’uscita in questo caso. Ogni altra
scelta mi sorprenderebbe non poco. In questa lista di nominati sono quest’anno
di troppo Homeland (pur in ripresa) e
Downton Abbey (pur con un’annata
buona), e il loro posto sarebbe dovuto essere occupato da The Good Wife e The Americans,
perenne snobbato in modo incomprensibile, considerato quanto tutti lo
considerino fra le migliori serie in circolazione. Viene sinceramente da
domandarsi se ci siano dietro ragioni ideologiche, per quanto sia pur vero che
molte di quelle che poi storicamente sono state considerate fra le migliori serie TV non hanno mai
portato a casa una statuetta. Nonostante le critiche positive, la presenza del
neonato Better Call Saul sa più da
nostalgia di Breaking Bad che altro. Gradita
la presenza di Orange is The New Black
fra i drammatici, dove sarebbe dovuta essere inserita da sempre.
Fra i migliori attori
penso che debba vincere e che vincerà Jon Hamm. Non ha mai vinto come Don
Draper ed è doveroso. Diversamente quest’anno il mio desiderio sarebbe che a
venir premiato fosse Kyle Chandler, ma credo che siano tutti meritevoli.
Come miglior attrice
vorrei che vincesse Tatiana Maslany, che di Emmy non dovrebbe vincerne uno, ma
sei, per ogni clone che interpreta. Già la sua nomination però è un successo,
dopo essere stata snobbata nelle edizioni precedenti. Alla fine la candidata
più forte però rimane Elisabeth Moss. Nell’anno di addio a Mad Men, credo verrà celebrata e onorata a più non posso.
Come attore non
protagonista non ho un solo dubbio su chi
quest’anno si meriti di essere premiato: Ben Mendelsohn, per Bloodline. Spero che il campanilismo
americano non gli impedisca di venire riconosciuto in quanto australiano. Come
alternativa tenderei forse verso Alan Cumming, ma sarei davvero contenta per chiunque
in questa lista.
Fra le attrici non protagoniste
ho più difficoltà a scegliere una potenziale vincitrice. Mi piace moltissimo il
personaggio interpretato da Emilia Clarke in Game of Thrones (Daenerys), ma come attrice non l’ho mai considerata
così brava da meritare un Emmy. Suppongo che dipenda molto dalle puntate “submitted”
per la votazione. Sulla base di una considerazione generale del loro lavoro,
per me è un testa a testa fra Christine Baranski e Uzo Aduba, ma tenderei a
propendere per quest’ultima. L’effetto Mad
Men potrebbe andare a favore della brava Hendricks.
In campo di commedia la
scelta è davvero durissima. La grande esclusa, e con doverosa delusione, è
stata Jane the Virgin, così come l’attrice
protagonista. Louie è un candidato
sempre fortissimo. Per Parks and
Recreation è l’ultima possibilità. Silicon
Valley lo avrei fatto vincere l’anno scorso ma non quest’anno. Modern Family è sempre solida, ma è il
candidato solito e potrebbe anche farsi da parte. Sarei delusa se vincesse
anche quest’anno, non perché la sit-com non mi piaccia – non ne ho perso una
puntata e in quest’edizione ha avuto sicuramente più di un episodio degno di riconoscimento
- ma perché è la scelta scontata e
pigra. Unbreakable Kimmy Schmidt è
forte, ma non quanto altri concorrenti. Su Veep
non mi pronuncio perché lo conosco troppo poco. Io farei vincere Transparent, uno dei migliori programmi
dello scorso anno. Penso abbia delle vere chance, ma sarei comunque contenta se
venisse premiata anche una delle prime due che ho citato.
Come miglior attore in
una comedy sono in seria difficoltà perché mi piacciono tutti molto. Credo si
giochi fra Jeffrey Tambor, probabile vincitore, e Louis CK.
Come miglior attrice in
una comedy vorrei che vincesse Amy Schumer, sulla cui serie, Inside Amy Schumer, ho appena fatto il
mio pezzo per Osservatorio
TV 2015. A rigore non credo di ritenerla migliore come attrice. Ma come
comica sicuramente. E visto che nella serie il ruolo è molto sfumato, premierei
lei. Le altre le stimo tutte, ma sono tiepida nei confronti della maggior parte
quest’anno. Julia Louis-Dreyfus è sempre spettacolosa, ma di Emmy ne ha tremila
e posso vivere senza che ne vinca un altro.
Ottimo anche il roster di attori e attrici non
protagonisti in una comedy. Tengo per Tituss Burgess fra gli uomini e Jane
Krakowski fra le donne, entrambi per Unbreakable
Kimmy Schmidt, probabilmente.
Durissima la scelta per
la miglior Limited Series. Si gioca fra American
Crime e Olive Kitteridge, con The Honorable Woman come outsider. Tengo
per American Crime, ma credo vincerà Olive Kitteridge, e mi sta bene. E come
attori tengo di cuore ai due protagonisti di American Crime, ovvero Felicity Huffman, che se la gioca con tutti
nomi eccellenti – e a vincere credo sarà Framces McDormand – e Timothy Hutton,
che credo abbia eccellenti possibilità di venire premiato, con Richard Jenkins
come possibile alternativa.
Come miglior varietà,
con in pratica tre canti del cigno fra i nominati – come faremo senza il Daily
Show o il Colbert Report ?- , scelgo la più fresca e novizia fra le alternative,
e l’erede putativo dei due appena citati, ovvero Last Week Tonight with John Oliver, ma ragioni di deferenza penso
possano far premiare il Late Show with
David Letterman.
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