Galavant ha appena chiuso una esilarante seconda stagione di amore,
avventura, complotti, musica e canzoni. Si ride di gusto e si piange di
commozione, non c’è un personaggio che non coinvolga, e i riferimenti
metatestuali sono così brillanti e riusciti che c’è da emozionarsi anche solo
per quelli. Il dialogo è affilato e non perde un colpo, e le storie sono
solide. I numeri musicali li si vorrebbe sentire ancora e ancora. Mascherata da
situazioni apparentemente e volontariamente stupide ci sono emozioni reali presentate con l’abito della
fiaba.
Incarna “la
decostruzione del mito della principessa” Isabella (Karen David), per sua
stessa ammissione (2.10), ma questo non le impedisce di avere amore e felicità,
fra le altre cose, anzi. Questo arco è stato costruito sul tentativo di
Galavant (Joshua Sasse) e Isabella di tornare finalmente insieme, nonostante un
primo bacio non proprio entusiasmante, tecnologia poco-cooperativa anche quando
ha alle spalle un pizzico di magia, una corona controlla-mente del wedding planner e mago malvagio Chester Wormwood (Robert
Lindsay), e la morte temporanea dell’eroe titolare infilzato da una spada per
errore dal fido Sid (Luke Youngblood) . Il regno di Valencia ha fatto guerra a
quello di Hortensia, e fra un esercito di zombie che si rianima alla parola “amore”
e battaglie combattute con mestoli e padelle in mancanza di armi migliori, si è
arrivati al lieto fine.
Chef Vincenzo (Darren Evans)
e Gwynne (Sophia McShera) hanno avuto un
ruolo più defilato, e al contrario più rilievo
ha avuto buffone di corte Steve (Ben Presley). Ad emergere in quest’arco sono stati però Madalena
(Mallory Jansen) e Gareth (Vinnie Jones), super-malvagi non poi così cattivi,
che finiscono per innamorarsi l’uno dell’altra, e nel caso di lei si fanno
sedurre dalle oscure forze del male (conosciute come D’Dew, Dark Evil Way).
E come una vera star però
ha brillato soprattutto Re Richard (uno spettacolare Timothy Omundson), che ha
avuto un meritato spazio più ampio. Seguito da un unicorno (attratto dai
bambini a dagli uomini che non hanno perso la loro verginità) e con una fede
incrollabile in Tad Cooper che lui ritiene un drago e tutti gli altri solo una
lucertolona, quest’anno ha anche trovato l’amore in Roberta (Clare Foster) ed è
stato riconosciuto come “il solo vero re che li unirà tutti", come recita
la spada che solo lui riesce a estrarre senza fatica dalla roccia. Sono i
momenti di ingenua tenerezza, senza vergogna, che hanno sempre reso il suo
personaggio un po’ infantile e
terribilmente adorabile. E quello è rimasto, consentendo però anche una
grande trasformazione del personaggio in un “vero uomo”.
Kyle Minogue, Matt Lucas,
Robert Lindsey e Weird Al Yankovic sono state guest star.
La serie era stata data
per cancellata alla fine della prima stagione, e invece è riuscita a tornare per
una seconda. Speriamo che la magia si ripeta. Non tutte le puntate hanno
convinto allo stesso modo, ma alcune sono state perfino sorprendentemente
perfette. Galavant si può guardare e
riguardare, e non si smette di ridere con gusto, leggerezza e un pizzico di
follia.
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