In Almost Human siamo nel 2048, in una società in cui ogni poliziotto
viene affiancato sul lavoro da un androide dall’aspetto umano. John Kennex (Karl
Urban) si sveglia dopo 17 mesi di coma causato da un massiccio attacco alle
forze di polizia che gli ha causato la perdita di uno degli arti inferiori,
sostituito con una sofisticatissima protesi. Non ricorda molto, tranne che il
suo partner è stato ucciso, e ha una serie di problemi psicologici, fra cui
viene indicata la PTSD (il rifiuto psicologico di parti del corpo sintetiche). La
sua ragazza, Anna Moore (Mekia Cox, semplice guest star) lo ha lasciato subito dopo l’attacco.
Torna al lavoro, sotto
il capitano Sandra Maldonado (Lili Taylor, Six
Feet Under) e gli viene affiancato un robot, ma lui se ne libera presto.
Così il tecnico Rudy Lom (Mackenzie Crook) gli presenta Dorian (Michael Ealy, Sleeper Cell), un androide che era stato
programmato per sviluppare reazioni emotive umane. Uno è mezza macchina, l’altro
è mezzo umano: fra i due nasce una connessione. La serie ne segue le missioni.
Sul lavoro John deve
anche imparare ad andare d’accordo con i nuovi colleghi, la detective Valerie
Stahl (Minka Kelly, Friday Night Lights)
e il sospettoso Richard Paul (Michael Irby).
Questo drama futuristico ha come produttori
esecutivi J.J. Abrams (Fringe, Lost) e J.H. Wyman (Fringe) e quest’ultimo è l’ideatore.
Sotto, il trailer.
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