Ho trovato anacronistico
un commento che il dottor Ethan Hass ha fatto nella puntata “Thank you for
coming” (“Grazie per essere venuto/a/i”) di Masters
of sex (1.04), scritta dalla brava Amy Lippman, puntata che
fra parentesi ha un titolo assolutamente perfetto nel suo uso del doppio senso.
Il dottor Hass (Nicholas
D’Agosto) pesa sulla bilancia Libby Masters (Caitlin Fitzgerald) per monitorare
come procede la sua gravidanza e dice che è aumentata 11 libbre. Lei è sorpresa
perché sulla bilancia di casa le risultavano 16 libbre. Al che lui commenta: “Mi lasci indovinare: lei
è una di quelle donne che modificano la propria bilancia in modo da leggere che
sono 5 libbre di più per auto-ingannarsi a perdere peso”. “Come conosce bene le
donne”, replica lei.
Questa conversazione
lascia credere che il principio estetico condiviso sia “più magro, più bello”.
All’epoca però, una donna con le caratteristiche fisiche di Libby, magra com’è,
credo che avrebbe considerato desiderabile e sentito la pressione sociale ad
essere semmai più in carne, non certo più magra. Almeno così mi dicono i
racconti delle persone che quell’epoca l’hanno vissuta, così come le numerose
pubblicità risalenti a quegli anni (si veda qui
o qui,
ad esempio).
Questo “errore”, se tale
può essere considerato, mi dispiace soprattutto perché credo che sia stata un’occasione
sprecata nel ricordare che certi canoni estetici sono sensibili rispetto all’epoca
a cui si riferiscono, non universali, tanto più in un momento storico in cui ci
si lamenta di come l’ideale di peso per le donne sia irrealisticamente magro.
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