L’incipit dice: “Francia
1557. Mary regina di Scozia è rimasta nascosta in un convento per la sua
sicurezza dall’età di 9 anni”, finché non sarà il momento di venire mandata in
sposa al futuro re di Francia. Ma…dimenticatevi la storia.
Reign non è la storia di
Mary, regina di Scozia, magari con qualche licenza poetica qui e lì. La
creazione di Laurie McCarthy - che Tim Goodman sull’Hollywood Reporter dice stia “instupidendo un Paese sempre più
stupido”, accusando la CW di rovinare l’America
- se non la si vuole considerare un insulto
all’intelligenza, la si può ritenere solamente la fantasia di una ragazzetta
delle medie che sogna di fare la principessa, immaginata come una liceale
americana in costume. Se la serie avrà successo è solo e soltanto per questa
ragione. Dice
bene Marco Goi, quando scrive “Reign - Venga il tuo regno. Sia fatta la
volontà del trash”.
Mary (Adelaide Kane),
dopo che la suora che era addetta ad assaggiarle i pasti muore, viene portata
in tutta fretta in Francia e incontra il suo promesso, il principe Francis
(Toby Regbo), un aitante giovanotto donnaiolo
- nella realtà era un quattordicenne malaticcio. Un’intesa, e un evidente
inizio di triangolo, si crea però con il fratellastro del principe – che nella
realtà non esisteva – Bash (Torrence Coombs). Dame di compagnia di Mary sono le
sue amiche un po’ Gossip Girl o Pretty Little Liars, e a tirare molti
dei fili è la regina Caterina De’ Medici (Megan Follows), preoccupata delle
previsioni di un Nostradamus giovane e gnocco
(Rossif Sutherland) che ritiene che Mary sarà nefanda per Francis.
Un estemporaneo
girotondo di ragazzine a piedi scalzi sotto una cascata di piume è una buona
immagine che incapsula la vocazione del programma, una inguardabile bestemmia
storica.
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