Sono state un piacere
colpevole le 10 puntate di Witches of
East End (sull’americana Lifetime e su FoxLife in Italia con il titolo di Le Streghe dell'East End), rinnovata per una seconda stagione di
13 puntate che andranno in onda nel 2014, e basata sui best-seller di Melissa
de la Cruz. Non è sicuramente alta televisione, ma le vicende stregonesche hanno
la golosità di quello che si richiede ai programmi-caramella, come li chiamava
Aaron Spelling: incantesimi e malefici e pozioni e frasi in latino e
trasformazioni... con una spruzzata di romanzo rosa. Anche qui ciascuna strega
ha un potere che le è specifico, ma non si limita noiosamente solo a quello,
come poteva essere in Streghe, ma si
abbraccia con gusto anche kitsch quello che è l’immaginario preso come sfondo.
Protagonista è la
famiglia Beauchamp: Joanna (Julia Ormond, vincitrice di un Emmy per Temple Grandin) è una strega immortale
che si vede sempre le figlie morire giovani per poi rinascere. In questa vita
per cercare di spezzare questa catena ha deciso di non rivelare loro chi sono e
che poteri hanno: Freya (Jenna Dewan-Tatum, The
Playboy Club) lavora come barista ed è fidanzata con un danaroso medico,
Dash Gardiner (Eric Winter, Days of Our
Lives), ma è inspiegabilmente attratta dal fratello di lui, Killian (Daniel
DiTommasso) su cui ha sogni ricorrenti prima ancora di conoscerlo; Ingrid
(Rachel Boston, American Dreams) è
una bibliotecaria con aspirazioni di studiosa accademica che ha studiato la
stregoneria nella storia della sua città. La sorella Wendy (Mädchen
Amick, Twin Peaks) spinge Joanna perché
insegni alle figlie a usare i propri poteri, un’eredità preziosa, e lei si
vede costretta a rivelare la verità quando sono in pericolo. Qualcuno, mutando
forma, assume il suo aspetto e cerca di portarla alla rovina. Delle vicende fa
parte anche Penelope (Virginia Madsen, candidata all’Oscar nel 2005), madre di
Dash e Killian, che si scoprirà legata al passato delle donne.
Ricca di mitologia e con
echi di Buffy, anche nel casting
delle guest star, sebbene non si sia a
quei livelli, la storia è costruita a dovere, il cast è fisicamente un
belvedere e la recitazione è sicuramente dignitosa. Più divertimento scacciapensieri
che grandi metafore esistenziali, ma ci sta anche quello ogni tanto.
Sotto, un promo.
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