Guilt, ideata da Kathryn Price e Nichole Millard, è un thriller
genericamente ispirato al caso di Amanda Knox, in onda sull’americana Freeform,
l’ex-ABC Family.
Grace Attwood (Daisy
Head, figlia nella vita di Anthony Head - il Giles di Buffy - che nella finzione
ne interpreta il patrigno) è una giovane studentessa americana a Londra che,
dopo una notte di bagordi, trova una la sua compagna di stanza Molly Ryan assassinata.
Già da tempo un anonimo stalker le rubava oggetti personali. Grace non ricorda molto di quella sera, perché
fatta di droga e alcol, e perché ha trascorso la notte sul tetto ad amoreggiare
con il suo ragazzo, il francese Luc (Zachary Fall). La polizia britannica la
sospetta dell’omicidio, e sua sorella Natalie (Emily Tremaine) un’avvocatessa di
Boston corre al suo fianco per aiutarla, pur non potendo esercitare la
professione oltreoceano. La sua difesa legale viene assunta da Stan Gutterie
(Billy Zane). Se non si riesce a provare la sua innocenza almeno si può
insinuare la colpevolezza di altri, che non mancano.
Di facile sensazionalismo, ma non al punto da essere almeno un succoso melodramma alla Pretty Little Liars, con un omicidio pseudo-patinato
su musica pop vagamente struggente, ammiccamenti a comportamenti sordidi che
sembrano posticci, un dialogo puramente di servizio e personaggi insignificanti,
fan service su corpi di ragazzi bellocci, la serie suona falsa su tutta la
linea, si trascina piattamente e non invita a continuare oltre al pilot.
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