venerdì 17 febbraio 2023

THE MAKANAI: misurata e accogliente

Firmato da Hirokazu Kore-eda, showrunner, sceneggiatore e regista di alcune delle puntate, il delicato The Manakai – Cooking for the Maiko House, che ha debuttato su Netflix il 12 gennaio 2023, è l’adattamento live action dell'omonimo manga di Aiko Koyama, che nel 2021 aveva già avuto una trasposizione in anime (qui su Crunchyroll). Non ne abbiamo una versione doppiata in italiano, ma è disponibile con i sottotitoli.

Due ragazzine di 16 anni provenienti da Aomori, in Giappone, decidono di non proseguire gli studi, ma di recarsi a Kyoto per diventare maiko, apprendiste geishe, o come vengono chiamate nella serie del dialetto della città, geiko. Vengono accolte dalla madre Chiyo (Keiko Matsuzaka) e dalla madre Azusa (Takako Tokiwa), che ha una figlia adolescente, Ryoko (Aju Makita), a cui non piace questo stile di vita. Cominciano le lezioni: se Sumire (Natsuki Deguchi), che sogna per sé questo futuro da quando ha incontrato per la prima volta la famosa Momoko (Ai Hashimoto) che ora per le è una “sorella”, si dimostra subito portata, Kiyo (Nana Mori, una idol del j-pop) invece non è all’altezza e le viene detto che non può proseguire, cosa che la lascia affranta anche perché lei e l’amica si erano promesse di proseguire nel percorso insieme. La cuoca della casa si infortuna e non riesca più ad andare a cucinare per loro. Stufe dei cibi da asporto, le giovani donne decino di cucinare loro ma per poco non provocano un incendio. Kiyo, che ha una grande passione per il cibo, si offre lei di cucinare, ed è subito evidente a tutte che quello che prepara è molto buono. Diventa così la makanai, la cuoca della casa delle maiko appunto. Non è un compito facile. Vengono tutte da parti diverse del Giappone e sono abituate ad alimenti e gusti diversi. Bisogna preparare cibi che possano andar bene per tutte e farle sentire a casa.

Questa serie corale, che ruota tutta intorno alle donne della casa, è estremamente dolce e delicata, costruita con grazia, mitezza, levità. Non ci sono grandi contrasti o colpi di scena. Anche le delusioni della vita, o le contrarietà, vengono accettate e risolte con pacatezza, nella quotidianità, che è vissuta con riverenza anche nelle piccole cose. Si riflette su quello a cui si aspira nella vita. Molto rigore è richiesto alle novizie per imparare il “mai”, la danza rituale tradizionale, che può avere molte forme e significati ed è ricerca artistica. “Devi mostrare ciò che non si vede senza mai mostrare troppo” (1.05) viene proprio detto rispetto a questo tipo di danza. “Con la massima dedizione” imparano presto che è la formula con cui salutano, cosa che riflette il loro impegno costante a raggiungere il raffinato ideale di modestia e femminilità che viene loro insegnato. Ricevono una severa preparazione all’insegna della tradizione, che prevede anche che non possano avere un ragazzo, utilizzare il cellulare, entrare in un supermercato se hanno le loro elaborate acconciature tradizionali… Devono abituarsi anche a mangiare porzioni di bocconi molto piccoli per non rovinare il rossetto. Al momento del loro debutto chi diventa maiko prende un nuovo nome.

Si affastellano nel corso delle puntate tanti dettagli culturali inusuali per un occhio occidentale. È uno sguardo che è intergenerazionale, ma allo stesso tempo fuori dal tempo ed intimo. Ci si interroga sull'amore e sul ruolo che esso gioca nella loro vita e nel desiderio di perseguire un particolare sogno o sulla natura dell'amore non corrisposto. Si percepisce il senso di scoperta dipingendo quadri di lieve stupore verso l’ordinario.

Si vede anche la cura e l'affetto che Kiyo ci mette nella creazione delle pietanze, che sono espressione di piaceri del palato, ma anche forma di amorevolezza e sono ricambiate con deliziate espressioni di apprezzamento negli assaggi. C’è amicizia e affetto e ciascuna di loro ha una propria distinta personalità che impara ad armonizzare con quella delle altre. Kiyo, ascoltandole, si rende conto che l’amica Sumire non avrebbe dormito bene la prima notte con l’acconciatura tradizione – per non rovinarla è costretta a dormire in un modo particolare molto scomodo - e così si ferma alzata per prepararle qualcosa di caldo; di rimando Sumire sa che Kiyo sta cercando di raccogliere biglietti della locale lotteria per poter vincere una macchina del pane che c’è in palio e si premura di procuragliene. Sono una famiglia. Yoshino (Mayu Matsuoka), che aveva lasciato la casa per sposarsi, lascia il marito perché vuole tornare a quella vita. Attorno al tavolo della cucina si scambiano onestamente ricordi, motivazioni e desideri. E ognuno può brillare e trovare la sua strada con il sostegno dell’altra senza rivalità perniciose o invidie.  

La sigla di ognuna delle nove puntate si chiude con un piatto che verrà ripreso nella puntata ed evoca emozioni e sensazioni diverse. Una serie misurata e accogliente. 

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