È stato
da poco annunciato che la prossima stagione di Downton Abbey, la sesta, sarà l’ultima, e va bene così, ritengo, perché
ha fatto il suo corso.
La quinta stagione
intanto è stata davvero impeccabile, molto misurata e senza quei cedimenti melodrammatici
che in passato ne hanno indebolito la vocazione.
Di questa porzione della
storia ho particolarmente apprezzato che siano state affrontate due tematiche.
La prima è quella della vergogna personale e sociale, con storie come il passato
in carcere di Miss Baxton (Raquel Cassidy), la storia di droga di Thomas (Rob
James-Collier) o il figlio fuori dal matrimonio di Edith (Laura Carmichael). La
seconda è il nuovo ruolo che le donne cominciano ad avere nella società, e le
nuove libertà, con Cora (Elisabeth McGovern) che esce di casa da sola, Daisy
(Sophie McShera) che decide di studiare matematica per migliorare se stessa e
le proprie possibilità lavorative in futuro, e Mary (Michelle Dockery) che concepisce
il sesso come slegato dal matrimonio e rivendica per sé la possibilità di
goderselo facendo uso di anticoncezionali.
La puntata finale dello
speciale natalizio è stata lussureggiante, in un tripudio di sensi e di equilibrata
perfezione, con l’appagamento emotivo di “lieto fine” che la serie tende di
regola ad abbracciare, e che qui, con la pacata unione di Carson (Jim Carter) e
Mrs Hughes (Phyllis Logan), è stata particolarmente gradita.
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