Avendo
un passato di grande appassionata di soap opera non ho potuto resistere alla
tentazione di guardare il reality Queens of Drama,
dove alcune ex-star di questo genere, per la maggior parte provenienti dal
daytime, decidono di filmarsi mentre fanno gruppo per creare un programma TV da
poi proporre a un network. L'idea di fondo è quella di essere solo donne che
pensano e realizzano un progetto secondo i propri termini, senza che nessuno
debba loro dire che cosa va bene e che cosa no. Ebbene, il risultato l'ho
trovato disgustoso, su più livelli.
Le
attrici in questione sono Donna Mills (KL, Melrore Place), Vanessa Marcil (GH,
Vegas), Hunter Tylo (B&B), Lindsay Hartley (AMC, Passions), Crystal Hunt
(GL, OLTL) e Chrystee Parris (Passions, GH), più qualche comparsata di altri
nomi. Ho familiarità con tutte
loro e in particolare adoro la Marcil che mi ha davvero conquistata nel suo
ruolo di Brenda in General
Hospital. Alcuni dei momenti più memorabili delle soap coinvolgono lei (chi
si dimentica la famosissima scena del "wire", del filo indossato per fare
una soffiata alle forze dell'ordine su Sonny?). Ma veniamo al programma...
Parto
dal look delle professioniste in questione. Non è qualcosa a cui io, di mio,
tenda di solito a dare molto peso, ma qui ne ha - "I don't do ugly"
sentenzia la Mills, con un'espressione che diventa il titolo della prima
puntata e che mi è difficile tradurre in italiano, ma ha il senso di dire che
non partecipa a programmi in cui appaia brutta o in cui c’è del brutto. Se è
così falliscono in partenza. Tutte loro, purtroppo, chi più chi meno, mi sono
sembrate degli spaventapasseri, un po' per gli eccessi di cattiva chirurgia
plastica (e qui puntare il dito verso Hunter Tylo è fin troppo facile, e la
questione viene pure sollevata in episodi successivi al primo, che ho visto io),
un po' per diete dimagranti che le fanno sembrare emaciate e scarnificate, un
po' per le scelte d'acconciatura (se le farfallone sui capelli della Parris
sono un vezzo kitsch che posso anche condonare, e che in fondo nemmeno mi
dispiace, i lunghi capelli della Marcil, pur belli, mescolati a disordinati
accessori e abbigliamento, mi davano l'orticaria. Ma basta criticare il loro
aspetto fisico.
L'immagine
delle donne e delle relazioni che esce dal programma è terrificante. Intanto
appaiono fatue, vapide, e volatili, e se la prendono l'una con
l'altra per osservazioni innocue e innocenti, fanno grandi scenate per
cretinate e sono sempre sulla difensiva, non si sanno ascoltare e rispettare. E
poi si dimostrano completamente incompetenti. Giocano a fare le signore
arrivate con grandi idee che non si capisce nemmeno quali siano e men che meno
in che modo vogliano realizzarle. Ed è chiaro che il programma amplifica questi
aspetti volontariamente per creare dramma, apparentemente, ma primo è fatto
male, secondo lascia addosso una sensazione di schifo verso le protagoniste,
quando singolarmente non farebbero magari nemmeno una cattiva figura. Che magro
e patetico esempio di relazioni umane.
Si
direbbe un programma anti-donne. Le attrici in questione fanno tanto il ruolo
di galline del pollaio (sarà per questo che la Marcil ci mostra il suo nella
prima puntata? Voleva essere metaforica?). Sono sicura che gli uomini sappiamo
essere stronzi e impreparati come e peggio di loro, e dietro le quinte magari
si comportano in modo altrettanto simile al triste spettacolo messo in scena
qui. Quello che è avvilente è che queste qui puntano proprio a farsi valere
sulla premessa che sono donne. Per quel che mi riguarda, non c'è differenza di
genere sessuale di appartenenza, penso in termini di persone. Proprio per
questo voglio che emergano le donne, spesso trascurate. Ma voglio che emergano
donne che hanno talento e competenza, e che abbiamo successo per queste loro
qualità. Ce ne sono tante, e non devono essere messe da parte solo perché
femmine. È sessista. Allo stesso modo non voglio che si dia spazio a quelle
donne che talento e competenza non ne hanno, solo perché femmine. È altrettanto
sessista. E qui, queste donne, non dimostrano né talento né competenza in
quello che stanno cercando di realizzare. Fanno sol una figura meschina.
Squallido.
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