Con la seconda stagione,
si è affermata come una vera erede di Sex
and the City la brillante e dinamica Younger,
sguardo alla vita personale e professionale dei Millennials. Questa idea è
rimbalzata un po’ ovunque, e ovviamente va al di là del fatto di essere stata
ideata dallo steso autore Darren Star o di condividerne la storica costumista Patricia Field.
Ci sono amicizia e relazioni
professionali fra donne, molto candore nel comunicarsi le reciproche opinioni e
molto affetto nel sostenersi, e un linguaggio vivace e pieno di riferimenti e
battute. Kelsey (Hilary Duff) si rifiuta di mettere al suo matrimonio un
vestito troppo rivelatore e commenta all’amica che non vuole che sua nonna veda
la sua “Hello Kitty” (2.10), intendendo sue parti intime. Anche solo commento
di questo tipo dà molto brio al dialogo. E basta lo sguardo sdegnato e snob di Diana
(una eccellente Miriam Shor), che quest’anno si è lanciata in una relazione con
uno scrittore ilarmente iper-femminista, o quello basito di Liza (la sempre
convincente Sutton Foster) ad assicurare uno humor sagace.
Ci si è fatti più espliciti
nelle situazioni sessuali: si è dovuta gestire l’attenzione dedicata alle parti
intime di Charles (Peter Hermann) sul web (2.04); la maglietta sul “burro al
tartufo” (2.05) – senza farvi googlare il significato come suggerisce la serie,
Urban Dictionary dice che quando tiri fuori il pene dall’ano e lo infili della
vagina, la sostanza burrosa e marroncina intorno ad essa è il “burro al tartufo”;
lo scrittore agricoltore che Liza trova in intimità con una pecora (2.09)…
I social media, come è
normale che sia, fanno da padrone e in questo mostrano come è cambiato anche,
in loro virtù, il modo di forgiare relazioni. Continuano i riferimenti più o
meno diretti all’effettivo mondo letterario entro cui la fittizia casa editrice
Empirical lavora – chiarissimo, quasi smaccato, quello a Martin e al Trono di
Spade in “Secrets & Liza” (2.11), ad esempio.
Alla fine della scorsa
stagione Josh (Nico Tortorella) ha scoperto la verità sull’età di Liza e sulla
sua vita e noi, attraverso di lui, abbiamo dovuto fare i conti con la menzogna
che è alla base della serie. Riusciamo a tenere per la protagonista anche se è
evidente che non sta facendo una bella cosa nelle persone della sua vita a cui
dice di tenere. E siamo combattuti come lei su chi potrebbe essere il suo
partner ideale: Josh o Peter?
La serie è gustosa e
leggera, ma allo stesso tempo riesce a riflettere sulle relazioni, sull’invecchiare,
sulle pressioni sociali, sulle scelta della vita, sull’essere donne.
Nessun commento:
Posta un commento