mercoledì 9 novembre 2016

BRAINDEAD: un divertissement politico-fantascientifico


Non arriva né con sorpresa né con delusione la cancellazione dopo una sola stagione di Braindead (CBS, Rai4 in Italia con il sottotitolo “Alieni a Washington”), ideata dai coniugi King già autori di The Good Wife. La serie, sebbene solida, non è riuscita ad essere quella graffiante satira dell’attualità che ci si aspettava fosse, nondimeno ha comunque trasmesso con ironia il messaggio che voleva far passare: la politica americana, o forse la politica in genere, è contagiata da un virus, quello dell'estremismo. E quando questo accade, non importa se si è di destra o di sinistra, ma c’è una sorta di coincidentia oppositorum.  
Questo concetto la serie lo trasmette in modo allegorico: insetti di provenienza aliena, che hanno la forma di una sorta di formiche, arrivano sulla Terra e entrando nella testa delle persone attraverso le orecchie e si mangiano metà del loro cervello. I sintomi del "contagio", che può portare addirittura all'esplosione della testa, sono eloquenti rispetto al loro significato metaforico: perdita di equilibrio, incapacità di sentire, aggressività, disinteresse per l’intimità... oltre ad altro. Gli sceneggiatori acutamente ricordano, facendo diventare testo il metatesto (1.10), che la cultura letteraria ha fornito vari esempi di insetti usati evocativamente in maniera similare, e si citano lo scarafaggio di Kafka, le farfalle di Nabokov, il Grillo Parlante di Collodi.

Siamo a Washington. Laurel Healy (la deliziosa Mary Elizabeth Winstead), una documentarista per cui scarseggia il denaro per finire il progetto che le sta a cuore, decide di lavorare per il fratello Luke (Danny Pino), un politico democratico, ascoltando le richieste e le lamentele degli elettori. Nonostante l’opposta posizione politica, stringe amicizia e poi comincia ad avere un interesse sentimentale per Gareth (Aaron Tveit), capo del personale del rivale del fratello, Red Wheatus (Tony Shalhoub, Monk). Laurel si rende presto conto che alcune persone hanno cominciato a comportarsi in modo strano, e investiga insieme a Gustav (Johnny Ray Gill) e Rochelle (Nikki M. James) su questi insetti, che sono attratti dalla pancetta, amano la musica di The Cars, depongono le uova in fiori di ciliegio e hanno progetti di espansione sulla terra tanto che hanno progettato serre e disegnato i distretti elettorali come cerchi nel grano. Per non attrarre troppo l’attenzione parlando di creature aliene, si cercano esempi molto concreti e si citano la malattia di Lyme e il virus Zika (1.05 e oltre).

Molto è l’umorismo, a partire dall’originalissima modalità del riassunto delle puntate precedenti, realizzato in forma canora, e in un caso fatto della puntata un'altra vecchia serie televisiva, Gunsmoke, che si era preferito vedere al posto (1.11), ma questo non impedisce di trattare tematiche serie, come la tortura (1.07), la manipolazione delle informazioni (1.08), la cavillosità pretestuosa di certe argomentazioni (1.05), l’ostruzionismo, la guerra… Si carbura forse un po’ lentamente, ma in conclusione si rimane comunque appagati da quello che in definitiva è un piccolo divertissement a sfondo politico-fantascientifico.    

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