Non arriva né con sorpresa né con delusione la
cancellazione dopo una sola stagione di Braindead
(CBS, Rai4 in Italia con il sottotitolo “Alieni a Washington”), ideata dai
coniugi King già autori di The Good Wife.
La serie, sebbene solida, non è riuscita ad essere quella graffiante satira dell’attualità
che ci si aspettava fosse, nondimeno ha comunque trasmesso con ironia il
messaggio che voleva far passare: la politica americana, o forse la politica in
genere, è contagiata da un virus, quello dell'estremismo. E quando questo
accade, non importa se si è di destra o di sinistra, ma c’è una sorta di
coincidentia oppositorum.
Questo concetto la
serie lo trasmette in modo allegorico: insetti di provenienza aliena, che hanno
la forma di una sorta di formiche, arrivano sulla Terra e entrando nella testa
delle persone attraverso le orecchie e si mangiano metà del loro cervello. I
sintomi del "contagio", che può portare addirittura all'esplosione
della testa, sono eloquenti rispetto al loro significato metaforico: perdita di
equilibrio, incapacità di sentire, aggressività, disinteresse per l’intimità...
oltre ad altro. Gli sceneggiatori acutamente ricordano, facendo diventare testo
il metatesto (1.10), che la cultura letteraria ha fornito vari esempi di insetti
usati evocativamente in maniera similare, e si citano lo scarafaggio di Kafka, le
farfalle di Nabokov, il Grillo Parlante di Collodi.
Siamo a Washington.
Laurel Healy (la deliziosa Mary Elizabeth Winstead), una documentarista per cui
scarseggia il denaro per finire il progetto che le sta a cuore, decide di
lavorare per il fratello Luke (Danny Pino), un politico democratico, ascoltando
le richieste e le lamentele degli elettori. Nonostante l’opposta posizione
politica, stringe amicizia e poi comincia ad avere un interesse sentimentale per
Gareth (Aaron Tveit), capo del personale del rivale del fratello, Red Wheatus
(Tony Shalhoub, Monk). Laurel si
rende presto conto che alcune persone hanno cominciato a comportarsi in modo
strano, e investiga insieme a Gustav (Johnny Ray Gill) e Rochelle (Nikki M.
James) su questi insetti, che sono attratti dalla pancetta, amano la musica di
The Cars, depongono le uova in fiori di ciliegio e hanno progetti di espansione
sulla terra tanto che hanno progettato serre e disegnato i distretti elettorali
come cerchi nel grano. Per non attrarre troppo l’attenzione parlando di
creature aliene, si cercano esempi molto concreti e si citano la malattia di Lyme
e il virus Zika (1.05 e oltre).
Molto è l’umorismo, a
partire dall’originalissima modalità del riassunto delle puntate precedenti,
realizzato in forma canora, e in un caso fatto della puntata un'altra vecchia serie
televisiva, Gunsmoke, che si era
preferito vedere al posto (1.11), ma questo non impedisce di trattare tematiche
serie, come la tortura (1.07), la manipolazione delle informazioni (1.08), la
cavillosità pretestuosa di certe argomentazioni (1.05), l’ostruzionismo, la
guerra… Si carbura forse un po’ lentamente, ma in conclusione si rimane comunque
appagati da quello che in definitiva è un piccolo divertissement a sfondo
politico-fantascientifico.
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