Pubblicizzato come
l'erede di Downton
Abbey e avvicinato a Mr
Selfridge, The Halcyon (da
non confondersi con il fantascientifico Halcyon) è meglio
accostabile al remake del 2010 di Upstairs,
Downstairs, pur non essendone all'altezza da un punto di vista narrativo,
almeno a giudicare dal pilot.
Siamo a Londra, nel 1940, in periodo di guerra perciò, e l'ambientazione è quella di un albergo a 5 stelle, il Halcyon del titolo. Proprietario della struttura è Lord Hamilton (Alex Jennings, The Crown) che tradisce la moglie, lady Priscilla (una apprezzatissima Olivia Wiliams), con l'ennesima amante, Miss Charity Lambert (Charity Wakefiled), simpatizzante per il nazismo, non è chiaro se per convinzione o per dispetto. Gli Hamilton hanno due figli. Il primo, Freddy (Jamie Blackley), è destinato a una carriera militare nella RAF. Il secondo, il gemello Toby (Edward Bluemel), di soli pochi minuti più giovane, ha un rapporto conflittuale con il padre. A gestire con rigore l'albergo e a mantenere i segreti del nobiluomo è Richard Garland (Steven Mackintosh), vedovo inviso a lady Priscilla e con una figlia che lavora alla reception, Emma (Hermione Corfield). Fra lei e Freddy, amici fin dall'infanzia, c'è il potenziale per un futuro sentimentale. La giovane donna ha un’amica e confidente nella cantante dell'albergo, Betsey Day (Kara Tointon) che ha attirato l’attenzione del musicista nero Sonny Sullivan (Sope Dirisu). Nelle stanze d’albergo sono ospiti in varia misura politici, spie, aristocratici e si discute il futuro dell’Inghilterra. Un giornalista radiofonico americano, Joe O’Hara (Matt Ryan), tiene occhi e orecchie ben aperti.
Spogliata dell’epoca e
della lussuosa scenografia, questa serie in 8 puntate per la ITV, ha una
premessa più banale che insipida. Il pilot è costruito su due fondamentali
colpi di scena, che non rivelo. Uno all’inizio: con una tecnica ormai abusata
si parte con il cinquantesimo anniversario dell’hotel per poi tornare indietro
ad alcuni mesi prima; il secondo, alla fine, lascia credere che questa creazione
di Charlotte Jones, che ha messo immediatamente molta carne al fuoco, possa avere
un buon margine di costruzione narrativa sugli assi portanti dell’ostilità fra
lady Priscilla e il manager Garland e dell’amore nascente fra i giovani Freddy
ed Emma. Non ci sono sottigliezze, ma ampie e vistose pennellate su una tela di
intrighi e passioni familiari e sociali.
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