lunedì 30 maggio 2011

MELROSE PLACE (2009): torna l'iconica piscina, ma delude


La rivisitazione di Melrose Place (Rai2, ore 16.20) versione 2009, di cui per altro non sentivamo la necessità  - un “requel” lo ha chiamato qualcuno, una via di mezzo fra un sequel e un remake - è partita male, molto male. Poi, nella seconda metà del pilot è sembrata più appetibile. C’è un inizio da videoclip, ci sono scene brevissime in cui si sono introdotti a raffica un personaggio dopo l’altro, tutti appena accennati salvo poche eccezioni, è più multietnico, i lavori dei protagonisti sono adattati a ciò che fa chic oggidì (un aspirante regista, un cuoco), ci sono gli echi della crisi economica, con una delle protagoniste, una dottoressa, che ha il padre licenziato per via della recessione...

Intorno all’iconica piscina, che fa da fulcro agli appartamenti che il gruppo dei giovani protagonisti della serie condividono, si ritrovano tutti alla fine, dopo che non molto tempo prima hanno scoperto a galleggiare il cadavere insanguinato di Sydney Andrews (Laura Leighton), temibile protagonista storica. Della vecchia guardia in incipit ci sono stati solo lei e Michael Mancini (Thomas Calabro) che ora ha un figlio che abita lì. Nel cast anche Ashlee Simpson (Violet).

Il vecchio Melrose (del 1992) era spazzatura che sapeva di esserlo e se ne faceva un vanto, spingendo l’acceleratore in modo esagerato su tutti i cliché (un personaggio era passato dal manicomio all’esercitare la professione di psichiatra in due puntate), assicurandosi di rimanere sempre superficiale e imbottendosi di humor, meglio se nero. Quella era diventata la sua forza e la sua fortuna. Certo, la sua identità non l’ha trovata prima dell’inizio della seconda stagione. La nuova serie è informe, ma se voleva rimanere a galla doveva fare in fretta, ma gli ascolti sono stati negativi ed è stata cancellata dopo una sola stagione. Riciclare la spazzatura non è facile come sembra.

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