Oltre a qualche programma di non-fiction, la ABC ha presentato per la stagione 2011-2012, i seguenti programmi di fiction:
CHARLIE’S ANGELS
Conosciamo tutti il classico degli anni ‘70 Charlie’s Angles. In questo remake più multietnico a interpretare le tre investigatrici chiamate “angeli” sono Abby (Rachael Taylor, Grey’s Anatomy), una ragazza ricca diventata ladra; Kate (Annie Ilonzeh, General Hospital), un’ex-poliziotta che ha perso il lavoro e il fidanzato; e Gloria, una militare caduta in disgrazia abile negli esplosivi. Gloria muore in una missione e viene sostituita da una sua amica d’infanzia, Eve, (Minka Kelly di Friday Night Lights) pilota nelle corse d’auto su strada, con un misterioso passato. Il loro co-ordinatore Bosley (Ramon Rodriguez) è un esperto di tecnologia. In questa versione poi, noi, ma non gli “angeli”, vedremo anche il fantomatico Charlie (Robert Wagner).
Il copione del pilot ha convinto perché era pieno di scoppiettante energia e azione non-stop. L’ambientazione è quella di Miami.
Il progetto è curato dai produttori esecutivi Leonard Goldberg (Charlie's Angels originale) Drew Barrymore (i film di Charlie's Angels), Alfred Gough (Smallville) e da Miles Millar.
GOOD CHRISTIAN BELLES
Good Christan Belles è una drama misto a soap, basato sul libro di Kim Gatlin. Amanda (Leslie Bibb) è una donna recentemente rimasta vedova. Suo marito è stato coinvolto in uno scandalo finanziario e la sua morte è diventata di dominio pubblico e sensazionalizzata. Lei, madre di due figli adolescenti, che in passato trattava male chi era meno bello e popolare di lei, ora si ritrova a trasferirsi di nuovo a Dallas, di dove è originaria, dove incontra le donne a cui da ragazza faceva passare l’inferno. A Highland Park incontra sia comprensione che persone pronte a piantarle un coltello nella schiena. Il cast include Kristin Chenoweth, Annie Potts, Jennifer Aspen, Brad Beyer, Mark Deklin, David James Elliott, Marisol Nichols e Miriam Shor.
Erede di Desperate Housewives, con un tocco di Mean Girls, si tratta di una delle serie più anticipate della stagione, e uno dei copioni più interessanti, dicono. Il titolo originariamente doveva essere Good Christian Bitches (Brave stronzette cristiane), ma aveva già cominciato a suscitare qualche polemica e per evitale si è preferito dirottare su qualcosa di più soft. (Peccato).
L’ideatore è Robert Harling (Steel Magnolias, Soapdish), co-produttore esecutivo è Darren Star (Sex and the City) e showrunner sono Gretchen Berg and Aaron Harberts.Il pilot ha la regia di Alan Poul.
ONCE UPON A TIME
In Once Upon a Time (C’era una Volta), la vita di Emma Swan (Jennifer Morrison), che è da sola da quando l’hanno abbandonata da bimba, cambia improvvisamente quando il figlio che ha dato via anni prima la ritrova. Il bambino, Henry (Jared Gilmore), che ha ora 10 anni, è convinto che Emma venga da un’altra dimensione e che sia la figlia scomparsa del Principe Azzurro (Josh Dallas) e Biancaneve (Ginnifer Goodwin). Secondo il suo libro di fiabe, l’hanno mandata via per proteggerla dalla maledizione della Regina Cattiva (Lana Parrilla) che ha bloccato nel tempo per sempre il mondo delle fiabe. Emma naturalmente non ci crede, ma quando riporta Henry a Storybrooke si rende conto che è dove vivono i personaggi delle fiabe, che non conoscono la propria identità. L’hanno dimenticata, compresa la Regina Cattiva che ora è la matrigna di Henry. Emma deve accettare il suo destino e combattere.
È una fiaba moderna piena di colpi di scena e di magia e qualche tono dark, e naturalmente di personaggi di fiabe. Ci sono stati paragoni con Lost, ma il timore è che sia difficile mantenere il giusto tono.
Ideatori sono Edward Kitsis and Adam Horowitz (Lost, Tron), anche co-produttori esecutivi. La regia del pilot è di Mark Mylod, pure lui co-produttore esecutivo.
MISSING
In Missing, a dieci anni dalla morte per incidente del marito Paul Winstone, Micheal, il figlio di Becca (Ashley Judd) e Paul, che al tempo dell’incidente aveva 8 anni, sparisce in misteriose circostanze, solo poche settimane prima di andare a studiare a Roma. Becca è intenzionata a ritrovarlo. Lei e il marito, dopotutto, erano letali agenti della CIA.
La serie promette colpi di scena e ambientazioni esotiche.
Ideatore è Greg Poirier (National Treasure: Book of Secrets) e produttori esecutivi sono Gina Matthews and Grant Scharbo (The Gates). La regia del pilot è di Steve Shill.
PAN AM
Pan Am è un drama ambientato nel 1963, epoca sull’orlo di grandi stravolgimenti culturali, e riguarda le vite personali e professionali dell’equipaggio della prima compagnia aerea americana, la Pan Am. Gli aerei sono stupendi, i piloti sono come rock star e le hostess sono le donne più desiderate. Sono colti e raffinati, e abituati a far fronte ad ogni situazione. Dean (Jonah Lotan) è un ambizioso nuovo pilota, uno dei primi a non essere addestrato in guerra, e frequenta Bridget, che ha un passato misterioso. La bohemien Maggie (Christina Ricci) lavora per poter vedere il mondo. E poi ci Colette (Karine Vanasse), sempre pronta a flirtare, l’avventurosa Kate (Kelli Garner) e sua sorella Laura (Margot Robbie), la reginetta di bellezza che ha scelto quella vita in alternativa alla noia della vita domestica. Ci sono le passioni e le gelosie e c’è anche una storia secondaria di spionaggio in un periodo in cui comincia la Guerra Fredda.
L’idea è quella di mescolare Mad Men e Grey’s Anatomy, a 30.000 piedi d’altezza. È considerata un po’ la rivale di The Playboy Club della NBC.
Ideata da Jack Orman (ER), pure co-produttore esecutivo, ha la regia di Tommy Schlamme (The West Wing).
REVENGE
Revenge (Vendetta) è un drama che è una soap multigenerazionale. Emily Thorne (Emily Van Camp, Brothers & Sisters) prende in affitto una casa nei ricchi Hamptons, assumendo una finta identità. Il suo obbiettivo è la vendetta contro i vicini che hanno distrutto la sua famiglia quando lei era bimba e non importa il pericolo, non vuole distogliere la propria attenzione dalla sua missione. Il suo obiettivo principale è Victoria (Madeleine Stowe), una donna molto potente che ha la chiave del passato di Emily. Nel cast ci sono anche Ashley Madekwe, Nick Wechsler, Gabriel Mann, Connor Paolo, Christa B. Allen, Henry Czerny, e Josh Bowman.
L’idea è di farne una versione moderna, al femminile, de Il conte di Monte Cristo, con un pizzico di Desperate Housewives. La serie è costruita fra passato e presente. Il timore è che sia difficile sostenere la storia della vendetta da un punto di vista narrativo per più di una stagione.
È ideata e scritta da Mike Kelley (Swingtown) e il pilot ha la regia di Philip Noyce (Salt). Co-pruduttori esecutivi sono Wyck Godfrey and Marty Bowen (Twilight).
THE RIVER
Emmett Cole (Bruce Greenwood), il conduttore di un programma televisivo naturalistico, sparisce in Amazonia. The River (Il fiume) - che è girato come se fosse un documentario realizzato dal produttore di Cole, Clark (Paul Blackthorne) - parte sei mesi dopo, quando viene lanciato un raggio di emergenza e il figlio Lincoln (Joe Anderson) con cui non aveva di per sé contatti e la moglie Tess (Leslie Hope) si mettono alla sua ricerca insieme a una squadra – inclusi il capitano Kurt Brynildson (Thomas Kretschmann), un guardia del corpo, Emilio (Daniel Zacapa), un meccanico, e Lena (Eloise Mumford), una donna piena di risorse - e tanto di telecamere. Ben presto sul Rio delle Amazzoni vengono faccia a faccia con un male mistico che non intende lasciarli andare via vivi.
Dicono che sia un copione che incute molta paura, pieno di tensione, intrighi sovrannaturali, una forte mitologia e dei personaggi solidi. È in parte Paranormal Activity, in parte Lost, di cui potrebbe essere l’atteso erede.
Ideatori sono Michael Green (Kings), Michael Perry (pure sceneggiatori) e Oren Peli (Paranormal Activity, pure co-produttore esecutivo). La regia del pilot è affidata a Jaume Collet-Serra.
SCANDAL
In Scandal Olivia Pope (Kerry Washington), una delle persone più potenti di Washington D.C., è una ex-consulente nelle relazioni con i media per il Presidente degli Stati Uniti. Il suo mestiere ora è gestire le crisi e proteggere l’immagine pubblica dell’elite della nazione, risolvendo anche i problemi più spinosi e riparando i più danni più complicati. Nel cast ci sono Henry Ian Cusick, Guillermo Diaz, Tony Goldwyn, Katie Lowes, Jeff Perry, Columbus Short e Darby Stanchfield.
Il ritmo e serrato e teso, con intense attività sia nelle stanze dei bottoni che nelle stanze da letto.
La serie è stata ideata e scritta da Shonda Thimes (Grey’s Anatomy, Private Practice and Off the Map), anche co-produttore esecutivo insieme a Betsy Beers, ed è capitanata da Paul McGuigan (Sherlock), un regista scozzese molto richiesto.
APARTMENT 23
Apartment 23 è una sit-com in cui un’ingenua ragazza del Midwest, June (Dreama Walker,The Good Wife), si trasferisce a New York per il lavoro dei suoi sogni, che però sfuma. Senza un soldo e un posto dove stare, crede di aver trovato il luogo perfetto in cui vivere, l’Appartamento 23, e la perfetta compagna di stanza, Chloe (Krysten Ritter, Breaking Bad), ma questa si rivela un essere umano “con la moralità di un pirata”, manipolatore, spregevole e detestabile. Nel cast anche James Van Der Beek, che interpreta se stesso.
Si tratta di una commedia sigle-camera che ha fatto parlare di sé soprattutto per l’autoironia di Van Der Beek che si è dimostrato capace di prendersi gioco di se stesso e della propria immagine. La sit-com si autodefinisce sexy e sovversiva.
La serie è ideata da Nahnatchka Khan (American Dad). La regia del pilot è di Jason Winer (Modern Family), anche co-produttore esecutivo.
LAST MAN STANDING
In Last Man Standing, Tim (Tim Allen, Home Improvement) lavora per un negozio di articoli sportivi, guida camion e beve birra, e combatte per la sua mascolinità in un casa dominata da donne: Vanessa (Nancy Travis), la moglie in carriera; la figlia ventenne Kristin (Alexandra Krosney), stacanovista; la figlia minore Eve (Kaitlyn Dever). Ha anche un rilassato figlio adolescente. Quando il capo di Tim, al posto suo, assume come nuovo presidente del consiglio di amministrazione della compagnia sua nipote, Tim deve ingoiare il suo orgoglio maschile. Nel cast c’è anche Hector Elizondo.
È una commedia familiare multi-camera, nella vena di All in the Family. Il nome di Tim Allen, nel ruolo dell’americano-tipo, è l’attrattiva principale.
L’ideatore è Jack Burditt (30 Rock), anche co-produttore esecutivo. Regista del pilot è John Pasquin.
MAN UP
Man Up è una sit-com su tre uomini, e le loro mogli, alla ricerca della propria identità di “uomini moderni”, in una società ossessionata dalla tecnologia. Will (Mather Nickel) ha un padre ha combattuto durante la seconda guerra mondiale e in Vietnam, lui al massimo gioca alla guerra sulla play station. La sua natura sensibile è una delle ragioni per cui sua moglie Theresa (Teri Polo) lo ha sposato. Craig (Christopher Moynihan) si strugge per la ragazza che aveva al college e si presenta al suo matrimonio per riaverla. Kenny (Dan Fogler) si domanda “Che cosa farebbe Tobey Maguire?”, quando la sua ex, Bridgette (Amanda Detmer) comincia a uscire con un uomo chiamato “il barracuda”.
È una sit-com single-camera. Vuole essere nella vena del filmThe Hangover, ma la presenza di Victor Fresco (Better Off Ted) fra i produttori esecutivi ritengono sia una garanzia per aspettarsi qualcosa di più intelligente e longevo di quanto la premessa non lasci pensare.
La serie è ideata da Chris Moynihan (100 Questions), anche co-produttore esecutivo. La regia del pilot è di Beth McCarthy Miller (SNL, 30 Rock).
SUBURGATORY
Nella sit-com Suburgatory, un padre single, George (Jeremy Sisto, Six Feet Under), si trasferisce con sua figlia sedicenne Tessa (Jane Levy, Shameless) da New York City in periferia, dopo che le ha trovato dei preservativi sul tavolo della camera dal letto. Vorrebbe una vita più semplice, ma quello che trovano in periferia è anche peggio. Nel cast anche Alan Tudyk, Allie Grant, Carly Chaikin e Cheryl Hines.
Questa sit-com sigle-camera non sembra niente di nuovo, ma la presenza di Emily Kapnek nel dietro le quinte lascia sperare in un programma teneramente eccentrico. Il senso del titolo sembra essere “Purgatoriferia” (Purgatorio in periferia).
Emily Kapnek (Parks and Recreation), l’ideatrice/sceneggiatrice, è anche coproduttore esecutivo insieme a Michael Fresco, regista del pilot.
WORK IT
In Work It, due disoccupati, Angel (Amaury Nolasco, Prison Break) e Lee (Ben Koldyke, How I Met Your Mother), ritengono che l’unico modo per trovare un’occupazione in un mondo del lavoro pieno di donne si travestirsi da tali. Non solo riescono a farsi passare per donne e a trovare un lavoro come rappresentati farmaceutici, ma nel farlo imparano a essere uomini migliori. Nel cast ci sono anche John Caparulo, Rebecca Mader, Kirstin Eggers, Kacie Lynch, Rochelle Aytes, Kate Reinders e Beth Lacke
È una commedia multi-camera che parte dal tema attuale della disoccupazione e delle donne che prevalgono numericamente rispetto agli uomini per affrontare quella che chiamano “mancession” (recessione maschile) e per guardare in modo intelligente e rilavante alle relazioni fra uomo e donna, nel mondo del lavoro, a casa, nella società. A molti ha ricordato la classica sit-com Bosom Buddies (Henry e Kip in italiano) degli inizi degli anni ’80 con Tom Hanks e Peter Scolari.
Gli ideatori sono Andrew Reich and Ted Cohen, anche produttori esecutivi. La regia del pilot è di Beth McCarthy-Miller.
Allora, a malincuore, ma davvero a malincuore, devo dire che per quello che ho letto fin qui, la ABC a mio parere è la rete che ha in cantieri i progetti più stuzzicanti.
RispondiEliminaAlmeno per quello che è il mio gusto.
Mi ispirano moltissimo GOOD CHRISTIAN BELLES e REVENGE!
Non mi ispirano per niente gli angeli di Charlie, forse perchè non amavo particolarmente l'originale anni 70.
Ma ora, gentili amici ascoltatori e cara la mia gentilissima padrona di casa, passiamo alle dolenti note...
Io nn ho ancora visto il finale di questa ultima stagione di B&S. Sto iniziando adesso la quinta e ultima stagione. Non penso comunque che avrà un finale “degno” dal momento che l’ultimo episodio era stato concepito come un finale di stagione e non dell’intera serie.
Ho invece appena finito di vedere la prima serie di V - Visitors che è stata decisamente FENOMENALE, soprattutto dalla quinta puntata in poi!
DAVVERO ECCELLENTE! Dico davvero, se avete modo, guardatela perchè merita proprio.
E mi stavo già pregustando la seconda serie e, avendo letto che si era conclusa con un cliffanger, anche la terza…..che a quanto pare non vedrà mai la luce.
E sono davvero incazzato nero per il comportamento della ABC che, dopo aver decimato il daytime cancellando due soap in una volta sola (La Valle dei Pini e Una vita da Vivere), ha pensato bene di sganciare l’atomica anche sul Primetime, cancellando B&S e V - Visitors.
Ma la cosa più grave sta nel fatto che oltre ad aver cancellato le suddette serie, la ABC non si preoccupi nemmeno di fare altre una o due puntate finali con le quali concludere le storie rimaste aperte.
Come è capitato lo scorso anno con Flashforward, finito da un momento all’altro senza nessuna spiegazione e con i giochi ancora aperti….
Questa è una vera vergogna!
Perchè così facendo creano disaffezione da parte del pubblico: un conto infatti è un finale aperto deciso e prestabilito da tempo, altro conto è la leggerezza con cui trattano la nostra affezione!
Se ne andassero a fare in…..
Dico davvero, non guarderò più una nuova serie targata ABC, se la piega è questa.
Finirò giusto DESPERATE HOUSEWIVES
La "piega", come la chimi tu, non è solo della ABC, ma di tutte le reti. E' come funziona il sistema americano. Ci sono alcuni capo-sceneggiatori (penso a Joss Whedon) che scelgono di pensare i finali delle singole stagioni come possibili finali definitivi, ma sono rari.
RispondiElimina"Brothers and Sisters" per me ha fatto decisamente il suo tempo. Già alla fine della quarta stagione doveva chiudere, a mio avviso. Capisco che abbiamo deciso di fare anche una quinta stagione per arrivare almeno al magico (economicamente per loro) numero di 100 episodi, ma le ragioni pecuniarie sono la sola spiegazione al fatto che non sia stato cancellato prima.
Rispetto a "One Life to Live" e "La Valle dei Pini", alcuni fan hanno protestato per la cancellazione durante gli upfront della ABC. C'è anche stata una piccola polemica perchè Brian Frons, presidente del daytime della ABC, è stato visto ridere e qualcuno ha interpretato la sua risata come rivolta ai fan in protesta. Io personalmente non lo credo, anche se non ho nessun vero elemento per saperlo. Frons chiaramente si prende la colpa per scelte impopolari visto il suo ruolo, ed è molto odiato, ma la sua storia dimostra che ama il genere soap e che ha sempre fatto quello che era in suo potere per supportarlo. E... non dimentichiamoci che ha interpretato "Dio" in "Santa Barbara". ;o)
Io non me lo dimentico di certo! :P
RispondiEliminaIn quell'occasione Dio era rappresentato all'interno del suo "ufficio" in cui tutto era bianco (con tanto di logo NBC) che ricorda molto l'ufficio di un pezzo grosso del daytime. E la sua segretaria era molto particolare: il " mafioso" travestito da Joan Crawford intento a guardare una soap opera la cui sigla ci è permesso di vedere: ovviamente si tratta di Santa Barbara. Mason si rivolge a "Joan" chiamandola "Mammina Cara" suscitando la di lei ira (Mammina cara era il titolo della biografia dela vera Joan Crawford scritta dalla figlia Christina che dipenge la madre come una vera e propria strega nonchè decisamente pessima madre).
Che classe, ragazzi!