Iconoclasts – “Iconoclasti”, inteso qui nel senso di persone creative, di “visionari” che hanno uso sguardo originale sulla società – accoppia due persone di fama che raccontano la propria vita e le idee che li guidano nel loro lavoro. Spesso sono persone che sono amiche nella vita, e nell’intervista reciproca il peso non è equivalente, nel senso che ci si può concentrare più su uno che sull’altro. In ogni caso, ne escono ritratti affascinanti e pregnanti: Robert Redford e Paul Newman, Michael Stipe e Mario Batali, Mikhail Baryshnikov e Alice Waters, Mike Myers e Deepak Chopra, Madeline Albright e Ashley Judd, Charlize Theron e Jane Goodall… Le accoppiate sono inconsuete, si vedono in una diversa prospettiva volti noti e si scoprono personalità sconosciute.
Realizzato da Sundance Channel e Grey Goose Entertainment e in onda su Deejay Tv ogni martedì sera (ore 21.00), ha cinque stagioni di 6 episodi ciascuno. Questi dialoghi sanno andare a fondo con raro spessore. Una puntata andata in onda di recente, della prima stagione (2005), vedeva Renéè Zellweger, l’attrice famosa soprattutto per “Bridget Jones” ma con una passato di studente di giornalismo, chiacchierare con il suo idolo, la giornalista americana di origine iraniana Christiane Amanpour. Nel riflettere sul ruolo della stampa, ad esempio quest’ultima a condiviso la sua esperienza in Bosnia e Rwanda e come queste le abbiano fatto capire come la desiderata obiettività professionale, su cui quando studiava tanto insistevano i suoi insegnanti, che vuole che tutte le parti vengano sentite a pari merito, non doveva confondersi con la neutralità. Di fronte ai genocidi non tutte le posizioni sono uguali, se in nome della obiettività le rendi tali, finisci per renderti complice del crimine. Quello che cerca è la verità e, rispetto alla TV, è un suo mantra la citazione di Edward R. Murrow: “Questo strumento può insegnare, può illuminare e può anche ispirare, ma solo nella misura in cui gli uomini sono determinati ad usarlo a tale fine, altrimenti non è che una scatola piena di fili e lampadine”. Tanto su cui riflettere.
io ho visto solo la puntata con i miei idoli quentin tarantino e fiona apple, e mi è sembrato un programma davvero interessante. uno dei rari in tv, telefilm a parte...
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