Vista la premessa similare, mi ha necessariamente ricordato subito il telefilm americano del 2003 Miracles “Il Tredicesimo Apostolo – Il prescelto”, serie di Pietro Valsecchi in sei serate (con due puntate ciascuna), che ha debuttato ieri su Canale5 in prima serata, in cui Claudio Gioè e Claudia Pandolfi sono una sorta di Mulder & Scully de noialtri (lo stesso Miracles era definito una specie di X-Files spirituale) sullo sfondo di una Roma in cui ci sono manifestazioni esoteriche e paranormali su cui i loro personaggi sono chiamati a indagare.
Gabriel Antinori (Gioè, Il capo dei capi) è un gesuita docente di Storia delle Religioni che da bambino in una specie di stato di trance si è buttato giù da un tetto, e la madre è morta nel tentativo di salvarlo. Dopo l’incidente è stato in coma per un mese e tutt’ora ha incubi sull’accaduto e un edema mai riassorbitasi a causa del trauma celebrale subito. È stato cresciuto dallo zio, il cardinale Demetrio (Luigi Diberti, Tutti pazzi per amore), membro del Collegio Direttorio della Congregazione della Verità, per cui ora Gabriel lavora sul campo nella verifica di fenomeno, origine e natura di questi eventi inspiegabili a tinte sovrannaturali. Lui stesso sembra avere particolari poteri. Claudia Munari (Pandolfi, Distretto di Polizia, I liceali) è una psicoterapeuta autrice di un testo intitolato “I falsi profeti – Tra magia e tecnologia nel nuovo millennio” (1.02). Crede poco a dare un significato religioso a manifestazioni che solo apparentemente non hanno una spiegazione razionale. Cresciuta in collegio è una donna decisa e professionale, molto autosufficiente, ma anche un po’ sola. Entrambi cercano di mantenere la mente aperta.
Tra i due si crea presto una forte intesa (lei prova anche a baciarlo in 1.02 e la tensione erotico-emotiva fra i due è destinata a crescere) mentre insieme cercano di venire a capo dei misteri ad ogni puntata diversi: bambini che levitano (in “Gemelli”, 1.01) e riescono a manovrare sciami di api, solo parzialmente spiegati con un’alta concentrazione di ferro nel sangue dei piccoli e la scoperta di esprimenti segreti sull’elettromagnetismo condotti al tempo del fascismo; emolacria (in “Anatema”, 1.02), dove il lacrimare sangue di una ragazza, un successivo suicidio di un’altra e altri eventi in un collegio religioso femminile vengono collegati a dei disegni che sono come delle maledizioni verso le persone ritratte, con il proposito di rendere concreto ciò che è disegnato e un collegamento al mito delle tre moire… Una figura misteriosa (per ora, con un po’ di fantasia un po’ alla Fringe), che si muove in Rolls Royce, è quella di Serventi (Tommaso Ragno), che li segue e cerca di scoprire quello che può su questi fenomeni. Come scrive TVBlog: “Per lui, in un testo del filosofo Giordano Bruno si nasconde una profezia secondo la quale la Chiesa un giorno sarà distrutta ed inizia a pedinare Gabriel per capire come portarla a compimento”.
Atmosfere un po’ dark e misteri vagamente alla Dan Brown (e, visto anche il titolo, alla Michel Benoît?) rendono originale per i nostri schermi questo programma con la regia di Alexis Sweet. Riesce a non risultare risibile, impresa solo apparentemente da poco. e tiene la tensione nelle storie anche lì dove sono solide, ma non proprio eccezionali. Calibrato bene è anche l’equilibrio fra la storia autoconclusiva del singolo episodio e quella ad arco della fiction tutta che è fortemente personale, ma anche legata al plot vero e proprio. Gli attori poi, se escludo la giovane assistente donna di Antinori, sono tutti navigati e molto convincenti. E, cosa non da poco, si riesce a utilizzare l’abusato setting religioso in un equilibrismo perfetto: senza servilismo nei confronti della chiesa cattolica, senza essere offensivi, senza pestare i calli a nessuno. Si segue con gusto.
ho visto la prima puntata con spirito scettico come claudia pandolfi :), però devo dire che non mi è dispiaciuto. almeno all'interno del panorama italiano è un prodotto decente, poi se continuerò a seguirlo è ancora da vedere...
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