Nonostante il solido cast,
Backstrom, serie sviluppata da Hart
Hanson (Bones) sulla base di libri
gialli svedesi scritti da Leiss G.W. Persson, è assolutamente trascurabile,
cosa che di suo non le sarà di impedimento dal diventare un successo, temo.
Le attrattive, chiamiamole
così, del protagonista, il tenente Everett Backstrom (Rainn Wilson, The Office, Six Feet Under) dovrebbero essere la sua odiosità, il suo menefreghismo
e il suo pessimismo: beve, fuma, mangia male compromettendo la sua salute, fa
altro quando dovrebbe lavorare, è offensivo e pensa che tutte le vittime di
omicidio stringi stringi se la siano cercata…ma riesce a risolvere i casi più complicati.
Qualcuno lo ha paragonato a un moderno tenente Colombo, ma io non ci vedo
alcuna similarità. Un paragone più azzeccato sarebbe con House, ma non ci si avvicina nemmeno per sbaglio. La sua presunta brillantezza,
è molto, molto, offuscata.
Le vicende su cui
investigare sono insipide, risolte in modo forzato, e in generale i rapporti
con gli altri personaggi sono troppo “generici”. Nulla da segnalare né nella dinamica
con la detective Nicole Gravely (Genevieve Angleson), né con il detective John
Almond (Dennis Haysbert, 24). Spicca
forse quella con il ragazzo che, da quello che si accenna nel pilot, dovrebbe
essere un suo figlio avuto da una prostituta, Gregory Valentine (Thomas
Deller), che è il suo punto di collegamento con l’altro lato della legge. Forse
poteva diventarlo quello con il medico che lo visita nella prima puntata, il
dottor Deb (Rizwan Manji), ma questi è indicato solo come attore ospite.
Non basta un caratteraccio
a creare un affascinante anti-eroe.
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