Romantici e disastrosamente
spassosi, Ron Delaney e Sharon Horgan sono tanto gli autori quanto gli interpreti
di Catastrophe una serie comica inglese
(Channel 4) con una prima stagione di
sei puntate a cui ne farà seguito una seconda. Interpretano
rispettivamente Rob Norris e Sharon Morris. Il primo è un pubblicitario di Boston in
trasferta lavorativa a Londra, la seconda è un’insegnante delle elementari irlandese.
Si incontrano in un bar, lui offre da
bere a lei, ed è passione a prima vista. Per i successivi 6 giorni fanno sesso
come conigli, e trascorrono del tempo insieme,
per poi tornare ciascuno alle rispettive vite. Solo che, un mese dopo,
lei lo chiama e gli annuncia che è rimasta incinta. Può capitare se “fai sesso
circa 25 volte in una settimana” e usi un preservativo “forse due volte”.
E la catastrofe a cui
allude il titolo è quella, ma sicuramente anche tutto quanto accade
successivamente. E se tenessero il
bambino? Dopotutto lei, a 41 anni, ha quella che il suo medico, il dottor
Harries (un eccellentemente serioso Tobias Menzies, il sadico di Outlander), senza troppo tatto definisce
una “gravidanza geriatrica”. E se si sposassero? Dopotutto sono entrambe
persona ragionevolmente decenti che si piacciono molto. Poco importa che non
conoscessero nemmeno il cognome reciproco. Comincia così una relazione, che ha
tanti momenti esilaranti quanto seriosi, dolci e imbarazzanti, con tanto di
amici e parenti a complicare le cose: la “nemicamica” di Sharon Fran (Ashley
Jensen) e il marito di lei Chris (Mark Bonnar); il fratello Fergal (Jonathan Forbes) ; la
madre di Rob, Mia (Carrie Fisher), che nei brevi contatti telefonici,
disapprova l’unione; il lascivo amico di lui Dave (Daniel Lapaine) –
indimenticabili i suoi ripetuti tentativi di convincere Rob a partecipare con
lui a una sessione di massaggi alla prostata; e poi colleghi di lavoro, damigelle nuziali, allievi…
Quello che rende forte
questa rom-com, che qualcuno ha definito un “delizioso studio in contraddizioni”,
è la capacità di far convivere momenti autenticamente appassionati e spiritosi e
con tematiche serie come il sesso, la gravidanza, l’essere genitori, la sindrome
di Down (1.04), il non-ancora-cancro – genuinamente, è dai tempi del monologo
di Tig Notaro in proposito che probabilmente non si rideva così forte mettendo
in campo questa malattia. Si abbracciano aspetti naturali per quanto sgradevoli
della vita con tanto trasporto quanto il
resto, con una abbondante dose di parolacce anche. E non si nascondono nemmeno gli
aspetti di maggior ribrezzo, come le scorregge, o il defecare al momento del
parto. Una scena per tutte che lo esemplifica, e non la rivelo solo per non
rovinare la sorpresa, è quella del momento in cui lui le dà l’anello
proponendole una seconda volta di sposarsi.
Tutto è trattato in modo
molto reale però, e si finisce presto per fare il tifo per la coppia, che
risulta molto umana nonostante battute che qualche volta fin troppo schiette,
nel tipico humor British che non risparmia qualche cattiveria. Suona vero. Se a
Sharon sono bastati 6 giorni per decidere di costruire una vita con Rob e
viceversa, a noi sono bastate 6 puntate per decidere che vogliamo vedere come
va a finire.
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