lunedì 30 maggio 2016

UPFRONTS 2016 - 2017: CBS



Ecco sotto le scelte della CBS presentate agli upfronts.


Bull (drama): Il dottor Phil McGraw, noto personaggio del daytime televisivo americano, è stato da più giovane un consulente nei processi e aiutava gli avvocati ad analizzare giurie e testimoni. Lo porta sullo schermo, in una versione romanzata, Michael Weatherly (NCIS).  A scrivere questo procedurale legale è lo stesso McGraw insieme a Paul Attanasio (House). 




MacGyver (drama): il personaggio diventato popolare nell’incarnazione di Richard Dean Anderson (ABC, 1985-1992) torna in una versione più giovane a cui dà il volto Lucas Till. La serie, che ha nel cast anche George Eads (CSI), è finita fra le mani di molti produttori, sceneggiatori e registi e sembra che il pilot possa venire girato nuovamente, quindi non  è ben chiaro come potrà risultare il prodotto ultimo. L’idea di base vede il noto eroe creare una organizzazione clandestina e utilizzare come sempre le sue abilità per prevenire disastri.





Pure Genius (drama): un milionario (Augustus Prew, The Borgias) fonda una clinica che usa la miglior tecnologia all’avanguardia e assume un chirurgo (Dermot Mulroney) per aiutarlo a risolvere difficili problemi medici, compresa potenzialmente la malattia di cui soffriva la madre a cui lui è risultato geneticamente positivo. Nel cast c’è anche Odette Annable (The Astronaut Wives Club). Questo serie medica procedurale è scritta da Jason Katims (Parenthood).





The Great Indoors (comedy, multi-camera): Un reporter con molte avventurose esperienze al suo attivo (Joel McHale, Community) in seguito a un infortunio si ritrova a dover lavorare nel dipartimento digitale e dei social della rivista per cui scrive e deve gestire un gruppo si giovanissimi colleghi, più a loro agio col computer che con il mondo esterno. La serie è ideata da Mike Gibbons (Tosh.0).  




Kevin Can Wait (comedy, multi-camera): Un poliziotto appena andato in pensione (Kevin James, The King of Queens), sposato e con tre figli, cerca di adattarsi alla sua nuova vita. Ne sono stati ordinati 13 episodi.




Man with a plan (comedy): un lavoratore autonomo (Matt LeBlanc, Friends, Episodes) deve diventare un genitore molto più presente di quanto non fosse prima nella vita dei suoi tre figli quando la moglie (Jenna Fischer nel pilot, ma il ruolo sarà soggetto a recasting) torna a lavorare fuori casa per la prima volta in 13 anni. Essere padre gli diventa molto più difficile. La serie viene dalla coppia  Jeff e Jackie Filgo (That ‘70s Show).   




Per midseason sono previsti:

Doubt (drama): Ideato da Tony Phlean e Joan Rater (Grey’s Anatomy), questo procedurale legale ha come protagonista una avvocatessa di successo (Katherine Heigl) che comincia una storia d’amore con un suo cliente che non si sa se abbia o meno commesso un grave crimine. La serie ha nel cast Laverne Cox (Orange is the New Black) che sarà la prima attrice transgender a interpretare un personaggio principale transgender sulla televisione dei network. Nel cast anche Steven Pasquale, Dulé Hill. Dreama Walker, Eliott Gould. 


Training Day (drama): Questa storia mezza serializzata, mezza procedurale è ambientata 15 anni dopo il film con lo stesso titolo che riprende. Un detective della polizia di Los Angeles moralmente ambiguo (Bill Paxton, Big Love) viene affiancato da un poliziotto novellino (Justin Cornwell). Nel cast ci sono anche Julie Benz (Buffy, Angel, Dexter) e Drew Van Acker). La serie è scritta da un ex-detective della polizia, Will Beall, e prodotta da Jerry Bruckheimer.  




Star Trek: la serie torna con una nuova incarnazione su CBS All Access. 

mercoledì 25 maggio 2016

UPFRONTS 2016 - 2017: ABC


La ABC, che avrà la sua prima stagione piena sotto la nuova presidente dell’intrattenimento Channing Dungey, ha annunciato i seguenti programmi agli upfronts.


Conviction (drama): Carter Morrison (Haley Atwell, Marvel’s Agent Carter), un’avvocatessa con problemi di droga, figlia di un ex-presidente degli Stati Uniti, accetta un lavoro offertole dal Procuratore Distrettuale di New York per essere a capo di una nuova unità, fatta di giuristi, investigatori ed esperti forensi, che si occupa di ingiuste condanne, la Conviction Integrity Unit. Accettando le viene risparmiata la galera per un’accusa di possesso di cocaina. È una serie legal-procedurale con tinte da soap opera.





Notorious (drama): Ispirato alla vera storia personale e professionale di un noto avvocato penalista, Mark Geragos, e della produttrice del Larry King Live Wendy Walker (entrambi produttori del programma), e ideato da Josh Berman (Drop Dead Diva), la serie ha come protagonisti Julia (Piper Perabo) e Jake (Daniel Sunjata) e si concentra, oltre che sulle loro vite, sulle interazione fra giustizia penale e media.






Designated Survivor (drama): Un membro minore del Gabinetto (Kiefer Sutherland, 24), Segretario per la Casa e lo Sviluppo Urbano, diventa improvvisamente Presidente degli Stati Uniti d’America dopo che un attacco terroristico  fatto durante il discorso sullo Stato dell’Unione ha ucciso tutti i previsti successori. Proprio questo significa che è il “designated survivor”, ovvero è il “sopravvissuto designato” ad assumere quella carica in una simile evenienza. È impreparato, ma deve subito affrontare uno scontro militare con l’Iran. Ideata da David Guggenheim (Safe House), la serie ha nel cast anche Kal Penn (House), Maggie Q (Nikita) e Natasha McElhone (Californication).





American Housewife (comedy, single-camera): Ideata da Sarah Dunn Spin City, Bunheads) e inizialmente conosciuta con il titolo di The Second Fattest Housewife in Westport, questa sit-com ha come protagonista una donna (Katy Mixon, Mike & Molly) che cresce una famiglia normale in una ricca comunità dove apparentemente tutti sono perfetti.




Speechless (comedy, single-camera): Ideata da Scott Silveri (Friends) questa serie ruota intorno a una famiglia con un figlio disabile e alle sfide personali e sociali che lui e tutta la sua famiglia devono affrontare quotidianamente. Nel cast Minnie Driver (About a Boy) e John Ross Bowie (The Big Bang Theory). 



Per mid-season sono invece previsti:


Still Star-Crossed (drama): Il quinto progetto di Shondaland per la ABC, scritto dalla sceneggiatrice di Scandal Heather Mitchell e basato su un romanzo di Melinda Taub, riprende la storia di Romeo e Giulietta nel momento in cui Shakespeare la fa terminare.  Montecchi e Capuleti sono ancora rivali. Il ricco cast comprende Anthony Head (Buffy), Grant Bowler, Wade Briggs, Zuleikha Robinson, Torrance Coombs, Lashana Lynch e Sterling Sulieman.






Time After Time (drama): Ideato da Kevin Williamson (più recentemente The Following) e adattato da un romanzo di fantascienza di Karl Alexander già in precedenza diventato un film (nel 1979), la serie prende in considerazione l’ipotesi in cui lo scrittore H.G. Wells (Freddie Stroma, UnReal) abbia davvero ideato una macchina del tempo e la usi per inseguire in diverse epoche storiche Jack lo Squartatore (Josh Bowman, Revenge). Nel cast anche Regina Taylor, Jordin Sparks e Genesis Rodriguez.





Downward Dog:  Adattata da una serie web con lo stesso titolo,  che in realtà non è mai andata in onda perché ha subito  attratto l’attenzione dei network, e ideata da Samm Hodges e Michael Killen questa commedia  ha come protagonista un cane parlante (con la voce del sopracitato Hodges) che racconta le vicende personali e lavorative della sua umana (Allison Tolman, Fargo).





Imaginary Mary:  Un’indipendente donna in carriera (Jenna Elfman, Dharma & Greg) finalmente incontra l’uomo della sua vita (Stephen Schneider), un divorziato con tre figli. A darle consigli su come comportarsi è la sua amica immaginaria dell’infanzia (la voce di Rachel Dratch), che ha le fattezze di una specie di peluche.  Dietro alla serie ci sono Adam F. Goldberg (The Goldbergs), David Guarascio e l’animator della Disney Patrick Osborne. 




When We Rise (miniserie): in otto ore vengono narrate le vicende legate al movimento per i diritti LGBT in decadi diverse. È portato sullo schermo da Dustin Lance Black e dal regista Gus Van Sant che hanno lavorato insieme in Milk. Il ricco cast include Guy Pearce, Mary-Louise Parker, Rachel Griffiths, Dylan Walsh, Michael K. Williams, David Hyde Pierce, Whoopi Goldberg, Rosie O’Donnell e Denis O’Hare.



Si stanno anche rielaborando tre altri progetti che potrebbero fare la comparsa nel nuovo anno: The Jury, un drama su un processo serializzato con nel cast Archie Panjabi di The Good Wife; Pearl, una comedy con Candice Bergen; Hail Mary, una comedy con Casey Wilson.   

domenica 22 maggio 2016

UPFRONTS 2016 - 2017: FOX

Ecco i nuovi programmi presentati agli upfronts dalla Fox per la stagione 2016-2017.

Autunno 2016.


The Exorcist (drama): basato sul classico film horror del 1973 con lo stesso titolo e sul libro del 1971di William Blatty, la serie, portata in TV da Jeremy Slater (I Fantastici Quattro), è un thriller psicologico in cui due sacerdoti cercano di aiutare una famiglia posseduta dal demonio. Nel cast, fra gli altri,  Geena Davis e Ben Daniels (Flash and Bone).  






Lethal Weapon (drama): Matt Miller (Chuck, Forever, Trial & Error) adatta per il piccolo schermo la nota serie di film Arma Letale. Quando il poliziotto texano Martin Riggs (Mel Gibson nei film, qui Clayne Crawford) perde la moglie incinta si trasferisce a Los Angeles per ricominciare e gli viene affiancato come partner il detective Roger Murtaugh (Danny Glover sul grande schermo, qui Damaon Wayans Sr), che avendo da poco avuto un infarto, deve evitare ogni possibile stress. Alla regia del pilot c’è McG.  





Son of Zorn (comedy, animazione): Zorn (Jason Sudeikis) è un leggendario guerriero che torna sulla terra dopo aver trascorso molti anni in battaglia su Zephyria. Ritrova moglie (Cheryl Hines) e figlio e comincia a lavorare in un ufficio. La particolarità è che Zorn è un cartone animato, gli altri personaggi sono in carne ed ossa. 




Inverno 2017.



24: Legacy (drama): Legacy riprende l’idea di 24 ed esiste nello stesso universo finzionale, ma il cast è tutto nuovo. Un ex-militare (Corey Hawkins) si arruola nel CTU per salvarsi la vita ed evitare un possibile attacco terroristico su larga scala. Nel cast anche Jimmy Smits, Miranda Otto, Teddy Sears e Dan Bucatinsky. Ai produttori esecutivi originari si è aggiunto Kiefer Sutherland.  





A.P.B. (drama): Un miliardario di Chicago appassionato di tecnologia (Justin Kirk), privatizza il 13° distretto della Polizia di Chicago e implementa la migliore tecnologia a disposizione per combattere il crimine. Showrunner è Matt Nix.





Star (drama, musical): Tre giovani donne di talento formano una band ad Atlanta e cercano di sfondare nel mondo della musica. Ci saranno canzoni originali e sequenze musical. Nel cast figurano Benjamin Bratt e Queen Latifah, e Lenny Kravitz sarà guest star. Ideata da Lee Daniels (Empire), ne è stata ordinata una serie prima ancora di avere un pilot.





Prison Break:  la ben nota serie viene riesumata per una nuova stagione.






The Mick (comedy, single-camera): Una donna un po’ sfacciata e trafficona (Kaitlin Olson) deve prendersi cura dei tre figli della sorella, estremamente viziati, quando quest’ultima è costretta a lasciare il Paese per evitare problemi legali. È ideata da John Chernin e Dave Chernin (It’s Always Sunny in Philadelphia).  





Making history (comedy): Tre amici (Adam Pally, Leighton Meester e Yassir Lester) viaggiano nel tempo, cosa che complica loro la vita nel presente.  Ideata da Julius Sharpe (The Grinder), è sia una commedia sulle relazioni al giorno d’oggi che un’avventura in cui storia e cultura pop si incontrano e scontrano.




Primavera 2017.


Pitch (drama): Una giovane lanciatrice (Kylie Bunbury, con una performance nel pilot che ha generato molto buzz) diventa la prima donna a giocare a baseball in una grande squadra quando viene chiamata dai San Diego Padres. Lo show, ideato da Dan Fogelman (Galavant), punta ad un gran realismo nella rappresentazione delle scene sportive, e sarà aiutato dal fatto che ha ottenuto una licenza dalla Major League Baseball per cui potrà utilizzare le effettive uniformi, gli stadi e potenzialmente anche giocatori veri. Nel cast ci sono Bob Balaban, Ali Larter, Mark-Paul Gosselaar e Mark Consuelos.   






Shots Fired (miniserie): considerata la risposta della Fox ad American Crime della ABC, guarda a ciò che accade, da un punto di vista politico, sociale e dei media in una cittadina del Tennessee, in seguito a una serie di sparatorie dettate da motivi razziali. Un investigatore e un procuratore speciale mandato dal Dipartimento di Giustizia cercano di fare chiarezza. Ideata da Gina Prince-Bythewood  e Reggie Rock Bythewood,  ha un cast Helen Hunt, Stephen Moyer, Richard Dreyfuss, Stephan James e Sanaa Lathan.



Inoltre:

La Fox ha presentato anche tre programmi non-scripted: Kicking and screaming (reality); My Kitchen Rules (reality); The Rocky Horror Picture Show (musical). E Recon, una serie drammatica sul terrorismo ideata da Kevin Williamson e Julie Plec, potrebbe venire rimaneggiata e proposta a midseason. 

mercoledì 18 maggio 2016

UPFRONTS 2016 - 2017: NBC


La NBC ha presentato i seguenti programmi per la stagione 2016 – 2017. 



Timeless (drama). Ideata da Eric Kripke (Supernatural, Revolution) e Shawn Ryan (The Shield, The Unit), è una serie di azione a avventura che vede ben due macchine del tempo in competizione l’una con l’altra (i viaggi nel tempo sono un leit-motiv delle produzioni di questa prossima stagione). Un criminale (Goran Visnjic, ER) ne ruba una per cambiare il passato e per distruggere gli Stati Uniti. Uno scienziato (Malcom Barrett), una professoressa di storia (Abigail Spencer) e un militare (Matt Lanter) devono scongiurare questo evento e per questo viaggiano indietro in momenti cruciali del passato. 








This is us (dramedy). Ideata da Dan Fogelman (Galavant; Crazy, Stupid, Love), parla della vita quotidiana di persone che hanno in comune il fatto di essere nate lo stesso giorno. Le loro vite si intrecciano in modi sorprendenti. C’è stato molto buzz intorno a questa serie già nella stagione dei pilot. Il cast conta Mandy Moore e Milo Ventimiglia.







The good place (comedy): Ideata da Mike Schur (Parks and Recreation), ne sono stati ordinati direttamente 13 episodi anche prima di avere un pilot. Eleanor (Kristen Bell, Veronica Mars) è una donna del New Jersey che, morta, si ritrova a causa di un errore in un aldilà molto migliore di quello che si merita. Cerca di capire che cosa significhi essere una brava persona perché vuole diventarlo. Nel cast anche Ted Danson.  





Ricco il carnet per mid-season:


Chicago Justice (drama): Ideata da Dick Wolf, che espande così con una quarta serie le sue storie su Chicago, parla dei pubblici ministeri e investigatori della città che vanno alla ricerca della giustizia facendosi strada fra gli intrighi politici e le controversie che la animano. Nel cast Philip Winchester (Strike Back), Carl Weathers, Nazneen Contractor e Joelle Carter.   


Emerald City (drama): Già originariamente presentata negli upfronts dello scorso anno, sempre per mid-season, la serie è un basata sul Mago di OZ, con un taglio più adulto e dark. Dorothy (Adria Arjona) ha ora 20 anni e il cagnolino che l’accompagnava da bimba è diventato un cane poliziotto. In 10 episodi se la devono cavare in una terra di regni in competizione fra loro in una sanguinosa battaglia per la supremazia, in mezzo a guerrieri e magia nera. Il tono si dice sia alla Game of Thrones




Midnight, Texas (drama sovrannaturale): Basato su una serie di libri di Charlaine Harris, come True Blood, segue l’azione di una remota cittadina del Texas dove operano streghe, vampiri e altri personaggi dello stesso genere che devono collaborare fra loro per tenere a bada le locali bande di motociclisti e la polizia. Produttore e regista del pilot è Niels Arden Oplev (The Girl with the Dragon Tattoo, il pilot di Mr Robot).


Taken (drama): è un prequel della serie di film d’azione con lo stesso nome che vedono come interprete Liam Neeson. Protagonista è una versione giovane del suo personaggio, Bryan Mills (Clive Standen, Vickings), che ancora sta imparando ed acquisendo quelle abilità che gli serviranno nel futuro per salvare la figlia. Jennifer Beals è il volto del suo capo alla CIA, e Gaius Charles (Friday Night Lights) interpreta un collega. Showrunner sarà Alexander Carey e Luc Besson fra i produttori.   




The Blacklist: Redemption (drama): è lo spin-off di The Blacklist. Tom Keen (Ryan Eggold) unisce le sue forze a quelle di Susan “Scottie” Hargrave (Famke Janssen), che gestisce una organizzazione mercenaria segreta chiamata Grey Matters, per risolvere problemi e fermare pericolosi criminali a cui il governo non vuole nemmeno avvicinarsi. Tom, mentre era a caccia dell’assalitore di Liz, ha scoperto che Scottie in realtà è la sua madre biologica e intende andare a fondo per scoprire di più sul proprio passato.  


Great News (comedy): Ideata da Tracey Wigfield (30 Rock) e con alle spalle anche Tina Fey e Rovert Carlock, questa serie ricorda 30 Rock, solo che è ambientata nel dietro le quinte di un notiziario televisivo. Una giovane produttrice (Briga Heelan) si trova in una situazione imbarazzante e spinosa quando sua madre (Andrea Martin), con cui ha un complicato rapporto, viene assunta per un tirocinio presso la stazione TV per cui lei lavora.   




Powerless (comedy): Vanessa Hudgens interpreta un’assicuratrice che aiuta clienti vittime dei danni causati non intenzionalmente dai super-eroi che si battono contro il crimine. Si tratta di supereroi minori, per la gran parte, ma in teoria qualche personaggio dei fumetti della DC potrebbe fare una comparsa. Si tratta comunque di una commedia d’ufficio e protagonisti sono gli impiegati che, nella loro comune quotidianità, sono alla ricerca del loro potere. Nel cast anche Danny Puli, Alan Tudyk e Christina Kirk.



Trial & Error (comedy): Un avvocato di una grande città si trova come un pesce fuor d’acqua quando viene chiamato in un paesino del sud per difendere un eccentrico professore di poesia (John Lithgow) dall’accusa di aver assassinato la moglie. Nel cast, fra gli altri, anche Nick D’Agosto (Masters of Sex) e Jayma Mays (Glee).



Marlon (comedy; multi-camera). Blandamente basata sulla vita di Marlon Wayans, questa commedia familiare vede come protagonista una star di internet alle prese con il crescere i suoi figli affidati congiuntamente a lui e all’ex-moglie. È un genitore amorevole, ma diversamente da lei anche un padre  molto immaturo.  


Per la stagione 2016-2017 sono anche previsti I seguenti programmi unscripted: Better Late than Never (reality), The Wall (gioco/reality), First Dates (reality).

Fra le serie a cui si è deciso di rinunciare c’è la versione televisiva del film Cruel Intentions, ma la serie potrebbe essere risistemata per essere poi proposta nell’estate del 2017.

domenica 15 maggio 2016

THE GOOD WIFE: la settima e ultima stagione


Si è chiusa definitivamente con la settima stagione l’eccellente The Good Wife, una serie che è stata la formazione morale e di vita, professionale e personale, di Alicia Florrick (Julianna Margulies), avvocatessa, madre, moglie, donna complessa e piena di chiaroscuri.  
Titolo dell’ultima puntata, in inglese, è stato “End”. La serie, in originale, ha avuto la particolarità di far sì che il numero delle parole dei titoli delle puntate fosse lo stesso del numero della stagione, per poi simmetricamente seguire il percorso inverso, per cui 1-2-3-4-3-2-1.
La chiusura è stata in linea con quanto gli autori, i coniugi Michelle e Robert King, avevano promesso sarebbe stata. Hanno terminato lì dove avevano iniziato, con Alicia vicina al marito Peter (Chris Noth) che pubblicamente deve difendersi da accuse molto pesanti, quasi a chiudere il cerchio, ma essendo stato un percorso di educazione, la stessa situazione ha portato a un esito differente: Alicia lascia la mano del marito in 7.22 per andare in cerca di Jason (Jeffrey Dean Morgan) di cui è innamorata. Ed è stato un finale sospeso, con un seguito lasciato immaginare, e aperto ad un possibile già ventilato spin-off, che avrebbe nel cast almeno i personaggi di Diane (Christine Baranski) e di Lucca (Cush Jumbo), da quanto si vocifera al momento del mio scrivere. Will (Josh Cherles), il grande amore defunto della protagonista, è tornato sotto forma di sua  coscienza in un modo che è suonato vero e intenso.
Ma se è stato un Bildungsroman, per quanto di una persona già adulta, quale è la lezione che ha lasciato allo spettatore, in ultima istanza? Che valore ritiene sia essenziale? Mi pare che sia quello della correttezza. Alicia, Diane, Cary (Matt Czuchry), Zach (Graham Phillips), Grace (Makenzie Vega)… Fare un buon lavoro non coincide con l’aver successo a tutti i costi, fare un buon lavoro è il vero successo. In scala si pongono correttezza, amore e famiglia, studi e lavoro. C’è posto per l’equilibro fra sfera personale e professionale, e la prima non deve esser sacrificata  in favore della seconda. I sentimenti e le persone contano e non c’è successo lì dove calpesti le persone che ti stanno a cuore. Ma l’affermazione ultima è che qualunque cosa sia importante per te nella vita, che sia l’amore o la carriera, fai bene a seguirla. Può anche darsi che alla fine lo considererai un errore, ma sarà un errore tuo. Nel bene e nel male te ne assumerai la responsabilità e ne affronterai le conseguenze. Nell’essere coerente con i tuoi ideali c’è il vero senso della vita, anche lì dove apparentemente potrà sembrarti rischioso. La vita e le tue scelte ti riserveranno comunque molti schiaffi. Dovrai sistemarti e continuare per la tua strada e cercare di andare avanti. Questa è la lezione che io ho portato a casa, insieme alla citazione della puntata “Iowa” (7.11) pronunciata da Ruth (margo Martindale) ad Alicia (nella mia traduzione - nella foto l'originale): “Apprezza quel momento – quando ti rendi conto che non sai in che cosa consista la vita. Quella è verità”.
La settima stagione nel complesso è stata in calo rispetto alla precedente e all’apice della quinta, ma come sempre ha affrontato intelligentemente e con acume temi caldi della contemporaneità, affrontati magari più specificatamente in singole puntate, ma comunque con risonanza su tutta la narrazione: l’età e il diventare anziani (7.05); quali siano le priorità nella vita, se il lavoro, o altro;  il suicidio assistito dal medico (7.04), l’aborto e il primo emendamento (7.08); il razzismo (7.09); la privacy; il tribunale dell’opinione pubblica; la politica; la tecnologia; se sia opportuno e se ci sia giustificazione legale per un’amministrazione pubblica per uccidere qualcuno (7.15);  la solidarietà femminile e la guerra fra generi; l’amicizia…
The Good Wife è stata una delle rare serie in cui per me, all’avvicinarsi della fine, ho sperato di non morire (per nessuna ragione specifica che non sia quella di chiunque altro) prima di poter vedere come terminava. Mi mancherà.
 

martedì 10 maggio 2016

MASTER OF NONE: contemporanea e universale


A ragione Master of None (su Netflix), ideata da Aziz Ansari (Parks and Recreation) e Alan Yang,  è stata considerata una delle migliori serie del 2015, per il modo originale in cui riesce a parlare di rapporti familiari e interpersonali, e questioni identitarie, razziali e culturali coniugando un’universalità di temi alla capacità di cogliere la specificità del momento in cui viviamo, legato anche ai cambiamenti tecnologici, cosa che Ansari ha affrontato sia nel suo recente libro Modern Romance: An Investigation che, da anni, nel suo materiale di stand-up.  
Dev Shah (Ansari) è un attore trentenne che fatica a sfondare, figlio di immigrati indiani, che naviga la realtà newyorkese contemporanea. Per tanti versi è ancora un uomo-bambino, di cui ha i pregi, ma anche i difetti: è gioioso e ha un entusiasmo quasi infantile per le cose, ma tende ad essere anche superficiale ed egocentrico. La sua vita personale è divisa fra la fidanzata Rachel (Noël Wells), che lavora nel campo della musica – e in modo tanto curioso per questo formato televisivo quanto riuscitissimo, quasi due anni della loro relazione vengono esaminati in una puntata di circa mezz’ora (1.09); i genitori Ramesh e Nisha (interpretati dai veri genitori di Ansari); e gli amici Brian (Kelvin Yu), taiwanese-americano che vive dei paralleli con Dev nel suo rapporto con i propri genitori,  Denise (Lena Waithe), afro-americana lesbica che gli dà il punto di vista femminile sulle ragazze con cui esce prima di trovare Rachel, e Arnold (Erir Wareheim), il gettone-presenza di un bianco fra gli amici, come è stato inteso, la cui amicizia è basata su quella della vita reale dei due interpreti.
Lo stile è rilassato, e le interazioni con i suoi amici sono molto naturali. Sotto i riflettori sono le  varie situazioni e insicurezze della vita. Al suo meglio è stato concepito come un Louie senza l’amarezza e le spigolosità caratteriali di quest’ultimo, ma più dolce e ben intenzionato; al peggio è stato valutato come troppo smaccato, nell’affrontare ogni volta una tematica diversa in quello che sembra un enunciare una serie di tesi una dopo l’altra poi spiegate via via, quasi un’esercitazione di studente in cinema che ha appena fatto un’immersione in Woody Allen (su questa argomentazione, che io capisco ma non condivido, si veda il ben ragionato dialogo fra i partecipanti al podcast  Pop Culture Happy Hour del 20 novembre 2015).
La serie mostra sul serio in che modo vuole raccontare la vita a partire da “Parents” (1.02) in cui Dev e Brian si rendono conto di non sapere molto dei propri genitori e della loro esperienza pre e post immigrazione e decidono perciò di trascorrere del tempo con loro. Le autentiche difficoltà e i sacrifici affrontati dalla generazione precedente viene messa in contrasto con le banali difficoltà, in paragone, dei due giovani, o quanto meno messa in prospettiva, con anche il possibile senso di colpa che i due ragazzi possono provare nel confronto con i propri genitori. Sono trattate in più puntate tematiche connesse, come l’invecchiare (1.08) o l’abbondanza di scelte attuale rispetto al passato, che può risultare paralizzante (1.10), o la difficoltà a capire quando si è veramente soddisfatti o se e quando sia giusto accontentarsi delle proprie scelte nella vita.  
Gli stereotipi razziali – e il modo di gestirli nello showbiz (campo in cui Dev lavora) sono a centro della brillante “Indians on TV” (1.04) che mostra come vi possano essere vari “gradi di razzismo”. Dev riflette come le minoranze etniche difficilmente trovino lavoro in un programma di bianchi al pari loro. Se c’è più di uno di loro, immediatamente viene etichettato come programma etnico. Si rammarica di non poter essere scelto per una parte per cui sarebbe perfetto perché c’è già un altro indiano a cui la parte è stata data. “Gli indiani non sono ancora a quel livello. Sì, ci sono più indiani che saltano fuori una volta ogni tanto, ma siamo come la decorazione del set. Non siamo quelli che hanno le storie principali, non scopiamo le ragazze e tutto quel genere di roba. Non siamo ancora a quel punto. Non ce ne possono essere due. I neri sono appena arrivati al loro ‘ce ne possono essere due’. Status, sai. Anche loro però, non  possono essercene tre, altrimenti è uno show nero, o un film nero. Gli indiani, gli asiatici, i gay, ce ne può essere uno, ma non ce ne possono essere due” (la traduzione è mia). Un’analisi acuta a accurata che provoca un riso amaro.     
La serie è anche una commedia romantica, che non si fa intimidire al punto da evitare di trattare spinose questioni di gender e femminismo che mette in scena invece con una quotidiana concretezza, e che riesce bene in una impresa davvero difficile, come acutamente ha osservato Linda Holmes (al link di cui sopra), ovvero nel far litigare sul serio i due innamorati (Dev e Rachel) e nel far risolvere bene questi scontri e recuperare bene il loro rapporto senza far ricorso al sesso o al pomiciare in senso ampio.
Dulcis in fundo. Il protagonista, grande amante del cibo, tanto che gli vediamo preparare una carbonara da zero in “Mornings” (1.09), in chiusura prende un’aereo per l’Italia perché, appunto, adora la pasta. Da italiana, come non approvare?