Si identificherà anche
come comedy, per quanto magari nera, ma non c’è praticamente nulla di
umoristico in Divorce (HBO), la nuova serie ideata
da Sharon Horgan (autrice dell’esilarante Catastrophe) che vede Sarah Jessica Parker (la ben nota Carrie di Sex and the City) nel ruolo di Frances,
una newyorkerse matura con due figli adolescenti che decide in divorziare dal
marito Robert (Thomas Haden Church).
Che finisca per comunicarglielo
mentre stanno letteralmente portando via in barella dietro di lei il marito di
un’amica, Diane (Molly Shannon), e che abbia l’illuminazione di non amare più
il consorte, pur avendo di fatto da tempo una relazione extraconiugale con un
professore (Jemaine Clement, Flight of
the Conchords), nel momento in cui Diane spara al marito che non sopporta
in occasione della festa per il proprio cinquantesimo compleanno, è il segno
evidente da principio di quanto irrealistica si presenti la serie e di quanto
viscidi si concepiscano i rapporti. Più e più volte in corso di via viene da
esclamare “ma andiamo!”. Forse sono questi i momenti che si suppone debbano
essere divertenti. E quando il marito le fa della avances di sesso orale in modo
esplicito per farle cambiare idea, la messa in scena lascia perfino disgustati.
Lei in realtà si ritira infastidita, e forse provocare questa sensazione era l’obbiettivo,
ma invece di segnalare una perdita di intimità fisica, il risultato finale è
solo quello di creare repulsione. Non aiuta il fatto che i due attori sembrino
recitare con “tonalità” diverse e, forse sono io, dato che leggo ovunque
opinioni diverse dalla mia, ma il suo stile distaccato e vagamente sarcastico non
mi provoca ilarità, me lo fa sentire annoiato.
Non che sia tutta da
buttare. Pepite preziose qui e lì ci sono anche – una di queste c’è quando un’amica
le dice che divorziare in questo momento della vita significa solo essere soli
da più vecchi, sebbene la conversazione che segue pure permetta ben poco di
empatizzare con il personaggio della protagonista. Dal pilot si ha una distinta,
precisa percezione di come ci si può trovare intrappolati in una vita che non
si vuole in un’età in cui le prospettive altre non sono così brillanti, e in un
momento in cui non si è forse ancora disperati, ma non si è felici. Che le cose
possano essere diverse forse è solo un’illusione per andare avanti. Questo è il
nucleo pregnante che magari si riuscirà a esplorare meglio in puntate
successive, ma la narrativa è altrimenti priva di immaginazione quando si
tratta di svelare che cosa si perda nel divorziare o che cosa di guadagni,
umanamente parlando.
L’ambientazione è di
grande atmosfera e il rapporto con i figli è promettente, ma nella pletora di
proposte allettanti nel panorama televisivo autunnale, non vale la pena
riservare a questa serie un secondo sguardo.
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