lunedì 20 gennaio 2020

Termina MR ROBOT: addio, amico


In che modo possiamo cambiare il mondo? Essendoci, essendo presenti e facendo del nostro meglio. Questo sembra il messaggio ultimo dell’intera serie di Mr Robot che torna nella quarta stagione alla tematica principe già introdotta nella prima.

Ho scritto un saggio per “Osservatorio TV” del 2018 su questa serie, concentrandomi sulle prime tre stagioni e su come sia stata una metanoia che ha fatto ampio uso dell’agnizione, cosa che ritorna anche in questo ultimo segmento, e su come abbia usato un’originalissima estetica visuale con un framing che potenzia spazio negativo e shortsighting. Se il secondo e il terzo arco però sono stati in calo rispetto all’esordio, non questo quarto, che ci ha riportato agli antichi splendori narrativi, sia nella trama orizzontale che nell’approfondimento verticale di ciascun episodio singolo: non sono quelle che si chiamano puntate autoconclusive, ma hanno una forte identità singola piuttosto pregnante, non si confondono l’una nell’altra. 

Si è esordito con due morti, una delle quali del protagonista, “temporanea”, con un cameo dell’ideatore Sam Esmail che dice “Goodbye friend”; c’è stata una puntata praticamente senza dialogo (4.05), un episodio di rivelazione di che cosa sia davvero accaduto nell’infanzia di Elliot (4.07), un catartico abbraccio (4.08) fra il protagonista e Mr Robot (Christian Slater), l’intensa memorabile scena in 4.11 (qui) fra Elliot e Whiterose (BD Wong), la realtà alternativa del sottofinale e la rivelazione in chiusura di chi è veramente Eliot, al tempo stesso sensata e anticlimatica. Più intima anche, come si è sentito giusto che fosse. SPOILER: in realtà l’Elliot che abbiamo conosciuto non è altro che un’altra personalità che ha preso in ostaggio il vero Elliot, uno che noi non abbiamo mai conosciuto e che si trova alla fine in un letto d’ospedale, con la sorella Darlene (Carly Chaikin) a prendersene cura.  Anche se tutto quello che si è verificato è accaduto veramente, ci tiene a sottolineare lei.

I titoli delle puntate, sempre attinenti al mondo dei computer, in questa stagione hanno preso il nome dei codici di errore del protocollo di rete http.  

Si è parlato di cambiare il mondo, ma anche di problemi psichiatrici, solitudine, potere, ricchezza, equità, rivoluzione, abuso su minore, amore, amicizia, famiglia, felicità, opportunità, tecnologia, virtuale e reale… una serie che non è diventata una must a caso.

Addio, amico. 

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