In che modo possiamo
cambiare il mondo? Essendoci, essendo presenti e facendo del nostro meglio.
Questo sembra il messaggio ultimo dell’intera serie di Mr Robot che torna nella quarta stagione alla tematica principe già
introdotta nella prima.
Ho scritto un saggio per
“Osservatorio TV” del 2018 su questa serie, concentrandomi sulle prime tre
stagioni e su come sia stata una metanoia che ha fatto ampio uso
dell’agnizione, cosa che ritorna anche in questo ultimo segmento, e su come
abbia usato un’originalissima estetica visuale con un framing che potenzia spazio negativo e shortsighting. Se il secondo e il terzo arco però sono stati in
calo rispetto all’esordio, non questo quarto, che ci ha riportato agli antichi
splendori narrativi, sia nella trama orizzontale che nell’approfondimento
verticale di ciascun episodio singolo: non sono quelle che si chiamano puntate
autoconclusive, ma hanno una forte identità singola piuttosto pregnante, non si
confondono l’una nell’altra.
Si è esordito con due
morti, una delle quali del protagonista, “temporanea”, con un cameo dell’ideatore
Sam Esmail che dice “Goodbye friend”; c’è stata una puntata praticamente senza
dialogo (4.05),
un episodio di rivelazione di che cosa sia davvero accaduto nell’infanzia di
Elliot (4.07), un catartico abbraccio (4.08) fra il protagonista e Mr Robot
(Christian Slater), l’intensa
memorabile scena in 4.11 (qui) fra
Elliot e Whiterose (BD Wong), la realtà alternativa del sottofinale e la rivelazione in
chiusura di chi è veramente Eliot, al tempo stesso sensata e anticlimatica. Più
intima anche, come si è sentito giusto che fosse. SPOILER: in realtà l’Elliot
che abbiamo conosciuto non è altro che un’altra personalità che ha preso in
ostaggio il vero Elliot, uno che noi non abbiamo mai conosciuto e che si trova alla
fine in un letto d’ospedale, con la sorella Darlene (Carly Chaikin) a
prendersene cura. Anche se tutto quello
che si è verificato è accaduto veramente, ci tiene a sottolineare lei.
I titoli delle puntate,
sempre attinenti al mondo dei computer, in questa stagione hanno preso il nome
dei codici di errore del protocollo di rete http.
Si è parlato di cambiare
il mondo, ma anche di problemi psichiatrici, solitudine, potere, ricchezza,
equità, rivoluzione, abuso su minore, amore, amicizia, famiglia, felicità,
opportunità, tecnologia, virtuale e reale… una serie che non è diventata una must a caso.
Addio, amico.
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