Nelle ultime settimane, negli Stati Uniti, si sono verificati molti suicidi di adolescenti gay che si sono tolti la vita in seguito a episodi di bullismo. La discriminazione sociale e lo stigma portano questi ragazzini a vivere una vita d’inferno e spesso si accompagnano sentimenti di vergogna e odio per se stessi molto forti, con conseguenza irrimediabili. Per questa ragione sono partiti due progetti che vengano in aiuto di questi ragazzi: “It gets better” e “Give a damn”. E sono molte le star televisive che partecipano in prima persona.
“It gets better” (Le cose miglioraro) è una iniziativa di Dan Savage, curatore di una notissima rubrica di consigli sessuali – Savage Love - e autore di numerosi libri. Proprio in quello spazio, lo scorso 23 settembre (se cliccate il link cercate la terza notizia) ha scritto: “Nove su 19 teenager gay fanno esperienza di bullismo e molestie a scuola, ed è 4 volte più probabile che gli adolescenti gay tentino il suicidio. Molti ragazzi LGBT che si ammazzano vivono in aree rurali, extraurbane, e suburbane, luoghi in cui non ci sono organizzazioni gay o servizi per i ragazzi queer.” Parlando di Billy, un quindicenne che si è impiccato nel granaio del nonno, ha aggiunto “Vorrei aver potuto parlare con questo ragazzo per 5 minuti. Vorrei aver potuto dire a Billy che le cose migliorano. Vorrei averglielo detto, per quanto le cose fossero brutte, per quanto isolato e solo fosse, le cose migliorano.” E così ha lanciato un canale su YouTube, il “ It gets better project”, il “progetto le cose migliorano”, proprio per questo, perché la gente possa dire ai giovani gay là fuori che non hanno nessuno, che le la situazione non è destinata a rimanere così tragica. All’iniziativa si è subito unito il Trevor Project, un’organizzazione che si occupa proprio di crisi e prevenzione del suicidio fra i giovani LGBTQ: gay, lesbiche, bisessuali, transgender, e “Q” che solitamente nella sigla viene inteso come Queer - in italiano si traduce “frocio”, ma il termine, un tempo insultante, è utilizzato in termini positivi e propositivi -, ma che da questa organizzazione è utilizzato anche nel senso di Questioning, ovvero giovani che semplicemente si interrogano sulla propria sessualità. Attraverso il Trevor Project, a questa iniziativa hanno partecipato numerose star della TV (e non solo) che hanno girato un video per dire che le cose migliorano: Jenny McCarthy, Greg Grunberg, Candice Accolla, Ian Somerhalder, Shay Mitchell, Kristin Cavallai, Julie Benz, Michael Chicklis, Katerina Graham, Rex Lee, Anne Hathaway… Lo stesso ha fatto Chris Colfer (il Kurt di Glee), gay nella vita e nella finzione scenica. Nel video, che vedete sopra, fa un appello diretto proprio a questi giovani in difficoltà. Ecco quello che dice, tradotto:
"Ciao! Sono Chris Colfer. Nell’ultimo paio di settimane, un certo numero di giovani LGBT si sono tragicamente tolti la vita a causa di brutte circostanze dei loro ambienti. Se anche tu, o qualcuno che conosci, state pure avendo un momento duro, è vitale che tu sappia che ci sono persone là fuori a cui importa e che possono aiutare. So che cosa significa essere oggetto di bullismo e derisione ogni singolo giorno. E so che può sembrare che non ci sia più nessuna possibilità di felicità, ma ti assicuro che c’è un mondo pieno di accettazione e di amore che sta solo aspettando che tu lo trovi. Perciò, per piacere, prima di intraprendere un’azione drastica che potrebbe essere la tua ultima, chiama il Trevor Project. Sappi che hai amici, che sei amato e che non sei solo. E sappi che nonostante un momento tanto difficile c’è tanto che ti attende. E aspetto condividerlo con te. Ti assicuro che le cose migliorano molto. Grazie."
“Give a Damn” (A noi "frega qualcosa”) è invece una Campagna per chiunque voglia dire che non è vero che a noi non frega niente, a noi frega dell’equaglianza dei gay, laschiche, bisessuali, e transessuali. La missione, secondo quanto indicato sulla pagina facebook è di “far sì che tutti, soprattutto gli eterosessuali, si informino, siano coinvolti”. Anche qui, sono state molte le star della TV (e non solo) a offrire il proprio volto in video per dire che “ci frega qualcosa”.
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