La agorà nella tradizione classica è la piazza della polis greca, luogo di democrazia diretta per antonomasia. È perfino strano che nessun programma televisivo dedicato alla politica si sia appropriato di questo nome come titolo, fin’ora. Agorà (Rai3, ore 9.00), che ha esordito alla fine di settembre, con la conduzione di Andrea Vianello (Mi manda Raitre) è perciò il nome perfetto per uno spazio quotidiano la cui missione è quella di parlare dell’Italia della politica. L’obiettivo non è quello di far partecipare il singolo in modo diretto, ma è comunque quello di spiegare la politica fumosa, e di colmare un po’ quello che ritengono essere un fossato fra palazzo e uomo comune, fra stampa che non spiega a sufficienza e cittadino interessato a capirne di più. Gli strumenti in video sono i soliti: interviste a ospiti in studio sopratutto, schede di approfondimento, collegamenti, servizi… stilisticamente non c’è nulla di eclatante, anche se è positivo vedere che il sito web del programma ha anche un blog associato. Il tono è quello dei tanti dibattiti serali ma, forse complice l’ora del mattino, è più pacato, e, al di là di un apparente canovaccio, si è più rilassati.
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