Indovina quanto ti voglio bene, da cui Disney Junior ha
tratto una omonima striscia di cartoni animati che va in onda dal 10
settembre (ore 13.25), è un libro per bambini di grande successo scritto da Sam
McBratney e illustrato da Anita Jeram, pubblicato in Inghilterra nel 1994 e
disponibile in Italia per le
edizioni Il Capitello.
L’associazione delle biblioteche
americane (ALA) l’ha incluso nella sua lista di libri per bambini maggiormente
degni di nota del 1996 e, l’anno successivo, la National Education Association
l’ha indicato come uno dei 100 migliori libri per bambini secondo gli
insegnanti.
Ha come protagonisti Leprotto
Nocciola e il padre Gran Lepre Nocciola che fanno a gara nel dirsi quanto si
vogliono bene: così tanto, dice il piccolo aprendo le braccia; e io così tanto
risponde il papà facendo lo stesso; fino alla punta delle dita dice il leprotto
alzando le braccia verso il cielo, e lo stesso fa Gran Lepre e così via. Io,
che ho letto il libro da adulta – volendo lo trovate su YouTube in originale qui - e che in corso di via cercavo di capire dove
andasse a parare, visto che il padre riusciva sempre a immaginava grandezze più
grandi del figlio, immaginavo che chiudesse con il figlio che diceva che lo
avrebbe amato per il resto della vita, al che presumibilmente il padre, che
aveva sempre utilizzato la stessa unità di misura in risposa, avrebbe risposto
altrettanto, con l’amara consapevolezza che la durata sarebbe stata minore. Mi
sbagliavo: il libro, con molta più coerenza rimane nella dimensione dello spazio
e non del tempo, non cambia il proprio schema e con molta più tenerezza al
piccolo che dice che lo ama fino alla luna, il grande risponde che lo ama fino
alla luna e ritorno.
Questo, la tenerezza, è
quello che caratterizza il cartone animato che ne è tratto, insieme al gusto
per i disegni un po’ retrò e il colore acquerello delle immagini, in paesaggi
che di proposito guardano con stupore alla natura influenzata dal passaggio
delle stagioni. Oltre ai leprotti, altri personaggi sono: una topolina di campagna piena di energia; un
piccolo scoiattolo grigio che ama fare scherzi e fare il giocoliere con le
ghiande; una civetta bianca che appropriatamente dorme di giorno e che ama
raccontare storie e, quando Leprotto Nocciola ne mette in dubbio la veridicità,
assicura che è vero che è una storia; una furba volpe a cui non piace seguire
le regole; un uccellino blu, adulto, chioccia del gruppo sempre pronta a dare
una mano – e a quanto pare il colore (che a me oggidì fa pensare
inevitabilmente a Twitter) vuole essere un riferimento all’“uccellino azzurro
della felicità” (bluebird
of happiness), animale mitologico dei nativi americani, simbolo di felicità,
gioia, salute, prosperità, casa, focolare, rinascita…; una lontra molto giocherellona
che si diverte a spruzzare d’acqua i suoi amici.
Gli episodi sono 52, di
poco più di 10 minuti ciascuno. Credo che chi li guarda vorrà bene a questi personaggi,
per il resto della vita.
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