sabato 20 ottobre 2012

NASHVILLE: uno dei migliori debutti della stagione

 

C'erano almeno due ragioni per cui speravo che Nashville, partita sull’americana ABC lo scorso 10 ottobre, andasse forte. La prima è Connie Britton (American Horror Story, Friday Night Lights), che in questa serie interpreta Rayna James: è un’attrice che è un’autentica forza della natura e chissà che questa non sia per lei la volta buona di vincere l’Emmy che l’è eluso fin’ora, ma che si merita ampiamente. La seconda ragione è Jonathan Jackson (General Hospital) che qui interpreta il ruolo di Avery Barkley: come musicista originale non mi piace, ma è in assoluto uno dei miei attori preferiti (e ha ben 4 meritati Emmy del daytime al suo attivo – ne gioivo in un passato post). È la serie però, ideata da Callie Khouri, che ha vinto un Oscar per “Thelma & Louise”, che è partita davvero bene. Ha avuto un punteggio di ben 84/100 su Metacritic: è piaciuta molto a tutti insomma, me compresa.
 
La premessa è sufficientemente semplice: le vendite dell’ultimo disco della regina della musica country Rayna (Connie Britton appunto) non vanno bene come dovrebbero e la casa discografica le dà un ultimatum, se non vuole che cancellino il tour per mancanza di fondi, deve unire le forze con una reginetta emergente, con scarso talento ma idolo dei giovanissimi, Juliette Barnes - una Hayden Panettiere (Heroes) che dopo le ultime prove d’attrice non proprio eccellenti, mostra di nuovo la grinta che me l’avevano fatta apprezzare da bimba in Sentieri. Quest’ultima è acida e arrivista nei confronti della più matura collega, e mette gli occhi professionali e personali su uno dei suoi musicisti più fidati, Deacon Clayborne (Charles Esten, Enlightened, Big Love), ma sul lato personale è sola e infelice, e ha una madre che fa costante abuso di sostanze con cui non vuole alcun contatto e che la cerca solo per spillarle soldi. Fra le due cantanti in ogni caso è subito cattivo sangue. Il marito di Rayna, intanto, Conrad (Eric Close, Senza Traccia, Santa Barbara), aspira alla carica di sindaco della città, con il sostegno del potente padre di lei Lamar (Power Boothe), con cui lei non ha un buon rapporto, che fin’ora ha sostenuto Coleman (Robert Wisdom). La nipote di Deacon, Scarlett (Clare Bowen), esce col musicista Avery (Jonathan Jackon) e lavora come cameriera al Bluebird Cafè, ma intanto scrive poesie che l’amico Gunnar Scott (Sam Palladio) mette in musica.

Non si deve essere amanti del genere country per apprezzare questa serie. Ci sono magari situazioni cliché, ma i personaggi da subito appaiono complessi. Rivalità, famiglia, ambizione, potere, amicizia, lealtà, orgoglio, talento, soldi, integrità sono solo alcune delle corde che vengono toccate in questa narrazione che, con tinte da soap opera, mostra parecchio spessore. Qualcuno l’ha paragonata al classico film hollywoodiano Eva contro Eva, qualcun altro ha subito osservato che può diventare ciò che Smash prometteva in partenza, ma non ha saputo essere. E non servirà amare la musica country, ma ad apprezzarla qui ce n’è, di originale e di bella, cantata dagli attori. L’autrice ha arruolato fra i collaboratori anche suo marito, il leggendario musicista T. Bone Burnett, che è qui il suo produttore esecutivo musicale.
Insomma, in una miscela di intrighi domestici, politici e musicali, Nashville sembra uno dei debutti più promettenti della nuova stagione.

2 commenti:

  1. anche per me probabilmente il miglior pilot di questa (spenta) stagione.
    adesso resta da capire se si trasformerà in una serie cult o meno..

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  2. Speriamolo. Mi pare che non stiano facendo i numeri che speravano.

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