venerdì 13 febbraio 2015

GALAVANT: esilarante e un po' scemo

 
Il mio approccio a Galavant è stato più o meno di questo tipo: minuto zero - un musical medievale, speriamo non sia troppo pesante, ma guardiamolo, che così almeno se è un trippone lagnoso lo tiro via dall'elenco delle cose da guardare. Minuto due - sembra buffo. Minuto quattro - colpo di scena, chi se lo sarebbe aspettato? Minuto otto - che ridere, è troppo divertente. Lo guardo di sicuro tutto. Minuto dodici - è fantastico, voglio già rivederlo, e non intendo un'altra puntata, ma proprio questa stessa. Sono conquistata. Minuto venti - ah cavoli, la cosa si fa pure intrigosa. Non vedo l’ora di seguire la prossima puntata.
Ideato da Dan Fogelman, e con le canzoni del compositore Alan Menken e del librettista Glenn Slater, Galavant è appunto un musical sull’omonimo eroe, detto Gal (Joshua Sasse) che, deluso in amore quando la sua amata Madalena (Mallory Jansen) per ragioni di fortune economiche gli preferisce re Richard (Timothy Omudson), si lascia andare. Finché non entra in scena la principessa Isabella di Valencia (Karen David) che si rivolge a lui chiedendogli un aiuto che non vuole dare e che solo una menzogna lo convince a prestare. E lui si mette all’opera, affiancato dallo scudiero Sid (Luke Youngblood).
Un po’ storia Disney, un po’, come ha detto TV Guide, un amalgama di tono e genere fra The Princess Bride, i Monty Pyphon e Once Upon a Time - C’era una volta, questa favola comico-musicale della ABC ha amore, avventura, e divertimento. Anche i personaggi minori, come il cuoco (Darren Evans),  sono uno spasso, e non mancano guest star d’eccezione (John Stamos è un cavaliere che sfida Galavant, Ricky Gervais è il Mago Xanax, Hugh Bonneville un pirata, Anthony Stweart Head il padre del protagonista, Sophie McShera è Gwynne, la domestica di cui è innamorato Chef…). Riesce a mescolare bene humor a tenerezza, e in questo fa davvero faville il regnante in carica, insieme alla sua guardia del corpo numero uno, Gareth (Vinnie Jones). Anche la morale, con un cavaliere che non deve nascondere i propri sentimenti per essere un vero eroe, è apprezzabile e un gradito aggiornamento rispetto ai mores del passato.  
Nei testi della canzoni si son fatti riferimenti meta-testuali, compreso l’ammettere che se torneranno per una seconda stagione (la prima è andata in onda per 8 puntate sulla ABC) dipenderà dagli ascolti. Che dire, speriamo. Autoconsapevole e autoironico, è un po’ scemo a tratti, ma conscio di essere scemo e deliziato dell’essere scemo.
Sotto il video ufficiale che dà inizio alle vicende (non mi odiate se non riuscirete più a togliervelo dalle orecchie). 

2 commenti:

  1. Molto carina e divertente la tua recensione! Sono d'accordo con te su tutto, anche sulla dipendenza dalla canzone che hai postato nel video!

    RispondiElimina