Il Parents Television Council, una organizzazione no-profit americana che intende educare i genitori sui contenuti della TV, e la cui missione è quella di “promuovere e ristabilire responsabilità e decenza all’industria dell’intrattenimento” spingendo per una programmazione rivolta alla famiglia, una sorta di MOIGE televisivo d’oltreoceano, si è recentemente scagliato contro il video di Miley Cyrus “Who owns my heart” in modo che personalmente trovo eccessivo. Il video della reginetta di Hannah Montana la mostra sul letto in biancheria intima (piuttosto castigata per gli standard moderni), in bagno a truccarsi e in discoteca a ballare, in modo sexy, ma piuttosto contenuto (niente strusci, palpeggi, baci o cose del genere). Dalle veline vediamo da anni cose molto più spinte. Il testo è piuttosto diretto. Il ritornello dice “chi possiede il mio cuore? È l’amore o è l’arte? Perché il modo in cui muovi il corpo mi confonde, non riesco a capire se è il ritmo o sono le scintille. Chi possiede il mio cuore? È l’amore o è l’arte? Lo sai, voglio crede che siamo un capolavoro, ma talvolta è difficile capire al buio chi possiede il mio cuore.” Non ci sono doppi sensi. C’è un punto in cui il testo dice “Continua a provocarmi, continua a prendermi al lazzo, come ad un rodeo e attirami a te”. La ragazza, come direbbero gli americani, è molto “vaniglia”. In nessun modo, e a nessun livello, potrebbe leggersi come un accenno al bondage, nemmeno con molta fantasia. Per i genitori però, visto che fin’ora è stata la diva dei più piccoli, e che sono abituati a vederla in ruoli adatti all’infanzia, è troppo scandalosa. Non si può tenere una ragazza una bambina per sempre. Non si vede perché non debba potersi esprimere da donna. Non fa nulla di sconveniente o inappropriato. Non vogliamo un effetto Cristina D’avena, costretta a fare la bimba d’asilo a quasi 50 anni.
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