Su FX (Canale 119 di Sky), è in corso l’ultimissima attesa stagione di 24 (venerdì, ore 21), la serie narrata in tempo reale con l’ex agente speciale anti-terrorismo Jack Bauer, interpretato da Keith Southerland, nel ruolo di protagonista. Howard Gordon, showrunner (colui che manda avanti il programma insomma) e produttore esecutivo dal 2006 ha rilasciato un’intervista alla trasmissione Fresh Air (nella puntata del 24 maggio 2010) in cui oltre a raccontare, fra le altre cose, che effettivamente Jack va anche in bagno e che le prove filmate esistono, ha affrontato l’accusa molto seria e spinosa della ‘tortura facile’ che caratterizza il telefilm, diventata oggetto di dibattito politico. “Il programma ha certamente beneficiato di una sorta di appagamento dei desideri post-11-settembre” ha dichiarato, “abbiamo capito però che il clima era cambiato, per via di Guatanamo e di Abu Ghraib”. E ha continuato: “Non abbiamo cercato alcun consiglio, ma consigli ci sono stati offerti dopo che la questione della tortura è diventata un problema. In stagioni successive, ci siamo seduti a parlare con un certo numero di persone che erano – sa, non ricordo i loro nomi, ma uno di loro era la persona le cui investigazioni e i cui interrogatori hanno portato alla cattura di Saddam Hussein. (…) Ci siamo seduti a parlare con alcuni veri militari che conducono gli interrogatori, e ci hanno illustrato scenari che costituivano efficaci tecniche di interrogatorio. Il problema qui, per quanto fossero drammaticamente interessanti, era che nella vita reale accadevano nel corso di giorni o settimane.” Si è poi premurato di aggiungere: “Devo poter credere che nostri fan e a chiunque guardi lo show sappia distinguere in modo efficace fra la realtà e un programma televisivo (…) E spero di aver fatto ogni sforzo possibile per disingannare quelle persone che possono confondere la realtà con questo programma TV – lo abbiamo detto ogni volta che ne abbiamo avuto l’opportunità. E lo stesso ha fatto Keifer. Questo è un programma TV. Voglio dire, una delle argomentazioni di alcuni è stata che stavamo avendo un effetto sulle persone che lavorano in questo campo. E la mia risposta è stata, allora, se questo è vero, disinganniamoli. Diventiamo parte del loro addestramento. E ho effettivamente partecipato ad un film di addestramento di West Point e a un documentario intitolato Primetime Torture con “Human Rights First”. Il dibattito su se la violenza dello schermo porti a violenza nella vita reale è annoso e Gordon ha semplicemente detto che spera che “24” non ne abbia generata.
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