Ha chiuso anticipatamente rispetto al previsto il flop “Baila” (Canale5, lunedì, prima serata). Non potevano aspettarsi qualcosa di diverso. “La Rai ha diffidato RTI ed Endemol dal trasmettere il programma ‘Baila’, anche con titolo diverso o con simili caratteristiche e a dare attuazione al provvedimento del Giudice. La Rai riserva ogni altra iniziativa all’esito dei comportamenti di RTI ed Endemol” era stato il comunicato apparso sul sito della TV pubblica poco prima della messa in onda del nuovo talent-reality di Barbara D’Urso. Le ben note vicende avevano alimentato la curiosità: la Rai aveva accusato “Baila” di essere un plagio di “Ballando con le stelle” e il giudice aveva bloccato la messa in onda del programma, a meno di non fare alcune modifiche. Canale5 ha debuttato come previsto lunedì 26 settembre e ci si domanda perché lo abbia proprio fatto, invece di aspettare ed eventualmente posticipare la messa in onda e offrire un programma più curato.
La prima puntata è stata pasticciata - problemi di regia che apparentemente schiacciava tasti audio quando non doveva e infilava inquadrature che non si capiva che c’entrassero, la conduttrice che doveva essere richiamata per ricordarsi di aprire il televoto, la grafica che doveva apparire sotto un giudice, ma che non c’era… “ma che c’importa” ha commentato allegra la padrona di casa, dopo che il mantra della serata è stato in pratica “abbiamo messo in piedi un programma nuovo in due ore oggi pomeriggio, ce l’abbiamo fatta e che la sorte ce la mandi buona”. Si sono dovuti accontentare, la sorte l’ha mandata “alla buona”.
Il format, da quel che si è visto in questa incarnazione, era parecchio diverso dal rivale danzerino. C’erano cinque squadre, ciascuna composta da una coppia di nip, come vengono chiamati, persone comuni, che amano e sanno (almeno come non professionisti) ballare, e una di vip, noti per attività diverse dal ballo. Si esibivano e venivano giudicati in stili estratti a sorte: cha cha, rumba, valzer inglese, jive, salsa… Nella luminosa scenografia si scontravano per vincere e poter così realizzare un sogno – per qualcuno avere un cavallo tutto proprio, per qualcun altro andare a vivere a New York, per un altro ancora aiutare la figura paterna a costruire un’officina… Si poteva votarli (ottenendo crediti) anche via Facebook, cosa davvero nuova.
La cancellazione di questo genere di programmi mi lascia in realtà indifferente, ma vedo lo spreco e penso che se solo si fossero dati un po’ di cura e di tempo in più, forse lo avrebbero potuto evitare.
Una schifezza proclamata, programmi buoni su Canale 5?!
RispondiEliminaQuando mai!
Come sempre capita alle TV generaliste,c'è la tendenza a cercare programmi a minimo comune denominatore, e farne di buoni è più difficile di quanto non si creda, ma penso che Canale5 abbia anche buoni programmi. L'area del preserale, ad esempio, mi pare abbia da sempre format molto solidi.
RispondiEliminaDetesto quando si copiano a vicenda... Non sono particolarmente amante del genere ma devo comunque ammettere che "Ballando con le stelle" ha un suo fascino (specie le prime edizioni, quando rappresentava una novità). E poi chi se ne frega di vedere come balla Costantino Vitagliano... Mediaset a volte tocca proprio il fondo, Barbara d'Urso compresa, poichè incapace di fare delle scelte professionali di spessore.
RispondiEliminaGrande, come sempre, il tuo articolo!