Fumettology – I miti del fumetto italiano (Rai5, giovedì seconda serata, ore 22.45 circa) colma una lacuna enorme
e parla dell’arte del fumetto nostrano, con interviste e insight di sceneggiatori, curatori, disegnatori, in modo da
appassionare che già li legge con avidità e li conosce bene, e di coinvolgere
nuovi potenziali lettori.
Le puntate sono dedicate ai grandi miti del genere
- Tex, Diabolik, Valentina, Zagor, Lupo Alberto, Nathan Never, Martin Mystere,
Max Fridman, Dylan Dog, John Doe – attraverso sezioni specifiche: identikit, che descrive il personaggio; genesi, su come è nato; compari & comprimari, sui personaggi
secondari; nero su bianco, con
attenzione al disegno; l’avventura,
sulle storie e sceneggiature; fuori dalla
carta, sulle esperienze esterne degli autori o dei personaggi; il cultore, con un fan famoso che ne
parla. È uno spazio ghiotto, fatto con passione e competenza, che dà voce agli
addetti ai lavori delle case editrici mostrando giustapposti stralci di
intervista senza che si senta la domanda che vien loro posta. Si analizzano
molti aspetti narrativi e stilistici, ma ci si lancia anche nei ricordi.
Fa tenerezza e commuove sentire gli autori di Zagor
ricordare che da bimbi mettevano i fumetti per terra nella loro cameretta e ci
si tuffavano come Paperone nelle monetine del suo deposito, o che si vestivano
come lo Spirito con la Scure per Carnevale, o ancora che la mamma ha passato
loro una telefonata di Sergio Bonelli che, per non rispondere sempre per
iscritto alla numerose lettere, aveva deciso di chiamare. C’è spazio per tanto
ancora, volendo, ma è un inizio, e fatto in modo egregio.
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