The Carrie Diaries, che ha appena debuttato sull’americana CW ed è
previsto per giugno su Mya, è una sorta di prequel di Sex and The City, basato sull’omonimo libro di Candace Bushnell
diventato in italiano Il diario di Carrie
(Edizioni Piemme). La Carrie Bradshaw che abbiamo imparato a conoscere è qui
adolescente (AnnaSophia Robb).
Siamo negli anni ’80,
lei ha da poco perso la madre e ha un difficile rapporto con la sorella più
piccola, la ribelle quattordicenne Dorritt (Stefania Owen). Frequenta il terzo
anno delle scuole superiori e gli amici del cuore: Jill (Ellen Wong) detta
“Mouse”, Maggie (Katie Findley), e Walt (Brandan Dooling) che è fidanzato con
Maggie, ma è segretamente gay. A scuola fa subito colpo l’avvenente e ricco
nuovo arrivato Sebastian Kydd (Austin Butler, Switched at Birth), ma si deve fare i conti anche con la ragazza
popolare e acida di turno, Donna (Chloe Bridges). Grazie al padre Tom (Matt
Letscher) Carrie riesce ad avere un piccolo stage nella sua agognata New York,
la città che le cambierà la vita. Fra parentesi, per non turbare gli animi, gli
autori hanno deciso di presentare the
City senza le Torri Gemelle, pur trattandosi degli anni ‘80. È
una scelta che non sono sicura di condividere, ma che dichiara chiaramente che
si tratta di una New York da favola. Qui presto conosce una delle redattrici
della rivista Inteview, Larissa
(Freema Agyeman), ragazza festaiola e alla moda. E un suo gusto in questo
settore Carrie lo sviluppa anche come modo di mantenere un legame con la madre
defunta – rientrare nella cabina-armadio della madre è sentirla vicina, e nel
pilot reinventa con smalto per le unghie una borsa della madre che si era
macchiata, facendone un accessorio personalissimo e trendy. Le proprie esperienze
Carrie decide di registrarle in una serie di diari.
Prodotta da Josh
Schwartz e Stephanie Savage (Gossip Girl)
e sviluppata per la TV da un ex-sceneggiatrice di SatC, Amy B. Harris, questo telefilm è rivolto a un target di
ragazzine, anche pre-adolescenti. Non c’è nulla che non si sia davvero già
visto, ma le vicende sono gradevoli e qui e lì di notano echi della Carrie che
verrà. Da aspettarsi c’è il risveglio sessuale delle protagoniste (già un tema
delle conversazioni fra le ragazze) e look retrò.
L’atmosfera è
sufficientemente dolce, con un po’ di incoscienza, menefreghismo ed
egocentrismo che ritengono tipico di quell’età (che nella mia esperienza di
vita non ritrovo, ma in TV sempre). Mi ha convinto, anche se ci sono stati
elementi incoerenti: nel pilot, ad esempio, Carrie chiama “clepto” sua sorella
che ha rubacchiato e nascosto in un orsacchiotto cose della madre per tenerle
per sé, ma poi si sorprende e chiede a Larissa, che con la sua complicità ha
rubato un abito da un grande magazzino, se sia povera.
serie per il momento caruccia.
RispondiEliminaalla cosa delle torri gemelle non avevo fatto caso... la classica americanata °__°
Gotta say, the last two episodes have been comme ci, comme ca...
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