È un viaggio prevalentemente antropologico quello
di Antoine De Maximy in Posso venire a
dormire da voi? (Rai5). Il giramondo francese letteralmente indossa una
telecamera su una pesante imbracatura e ovunque si rechi (Nuova Zelanda,
Indonesia, Madagascar, Iran, Etiopia, Emirati Arabi, Cambogia, Cile, Israele,
Finlandia…) si muove un po’ a caso cercando di conoscere la gente che incontra
– al mercato, per la strada, durante un funerale, in un locale… - e di farsi
spiegare come vivono, e chiedendo appunto di poter rimanere a riposare per la
notte, ospite improvvisato.
“Deve accogliermi solo se le fa piacere” sottolinea
sempre, attento a non imporre la propria presenza, ma pronto a tornare anche in
un momento successivo, se così gli chiedono. È un reportage di viaggio, ma non
è turistico, non è in alcun modo curioso di luoghi di interesse, attrazioni,
cibi, o chissà che altro, è interessato alle persone e basta. Può essere
un’anziana signora che si è fatta chilometri per comprare le provviste, come un
giovane che ha abbandonato gli studi in legge per aprire il solo negozio fra un
minuscolo manipolo di case, come un bimbo curioso di vedere per la prima volta
un uomo bianco. Se si condivide l’interesse per gli altri fratelli e sorelle
esseri umani per come sono nella loro individualità, non c’è nient’altro di
simile in TV.
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