Il figlio di un anziano
potente giudice, PJ (Johnny Ferro), ha cercato di togliersi la vita finendo in
coma irreversibile, dopo che è stato costretto a guardare mentre un criminale
violentava la moglie Jocelyn (Alona Tal, Veronica
Mars). Il giudice suo padre, Pernell Harris (Ron Perlman, Sons of Anarchy), vero protagonista di Hand of God (Mano di Dio),
presumibilmente per lo stress causato da questi eventi, comincia ad avere un
comportamento erratico, a sentire voci e ad avere visioni, che interpreta e
segue come fossero messaggi di Dio, con conseguenze anche criminose. Come “born
again Christian”, cristiano rinato nella fede, dice che intende rinunciare ai
suoi regolari incontri con una prostituta, Tessie (Emayatzy Corinealdi), e comincia
dispensare quella che considera la giustizia divina, con l’aiuto di un criminale
violento e sociopatico con fissazioni religiose, KD (Garret Dillahunt). A
fomentare questa sua convinzione di fede è un sedicente religioso, con un
passato di attore di soap opera, specificatamente Febbre d’Amore, Paul Curtis (Julian Morris, Pretty Little Liars, che non mi risulta abbia nella realtà mai
partecipato alla suddetta soap), a cui il giudice ha regalato molti soldi che
lui e la sua compagna di imbrogli Alicia (Elizabeth McLaughlin) usano apparentemente
per fondare una nuova congregazione. La moglie Crystal (Dana Delany, Body of Proof), così come i
professionisti con cui viene a contatto nel suo lavoro, come il sindaco Robert
Boston (Andre Royo, The Wire), sono
preoccupati.
Così parte la nuova
serie di 10 puntate targata Amazon ideata da Ben Watkins, con una premessa
simile a quella di American Crime (i
genitori hanno a che vedere con le conseguenze di un crimine violento nei
confronti dei propri figli) e di Boss
(una figura autorevole della comunità comincia a “dare di matto”). Il temi
maggiori sembrano essere nei quello delle truffe travestite da religione che
puntano senza scrupoli esclusivamente al denaro, alle spalle di gente
vulnerabile, disperata e facilmente circuibile e quello delle follie a cui
conduce una fede cieca. Il pilot ha avuto qualche momento di impatto, come la
combinata umiliazione di un poliziotto e della nuora avvenuta nel tentativo di
scoprire il colpevole seguendo le indicazioni di una allucinazione di Pernell.
La serie però ha raccolto soprattutto recensioni negative, per la mancanza di
sottigliezza e per ostentare lordura, squallore e turpitudine senza una contropartita
umana rivelatoria, nonostante l’apprezzabile recitazione.
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