Mi sono
commossa guardando l’ultimissima puntata, in due parti (12.23 - 12.24) , di The Big
Bang Theory, la sit-com multi-camera più longeva della TV, con 12 stagioni
e 279 puntate. Alla fine è stata un inno all’amicizia, all’esserci gli uni per
gli altri negli alti e bassi della vita, anche nei momenti in cui magari si
fatica a sopportarsi a vicenda, felici non solo per le proprie gioie ma anche per
quelle degli altri.
SPOILER PER CHI NON AVESSE VISTO L'ULTIMA PUNTATA.
L’episodio
conclusivo ha riservato gradite sorprese. Amy (Mayim Bialik) e Sheldon (Jim
Parsons) vincono il Nobel, con lei che nel momento dei ringraziamenti
caldeggia le giovani donne a perseguire studi e carriera in ambito scientifico,
se è quello che desiderano - tema caro alla serie già in passato -, e
Sheldon che mette da parte il discorso preparato (un tropo semmai ce n’è stato
uno) e uno dopo l’altro rende onore a tutti gli amici che negli anni gli sono
stati vicini, dichiarando a tutti che vuole loro bene: Raj (Kunal Nayyar),
Bernadette (Melissa Rauch), Howard (Simon Helberg), Penny (Kaley Cuoco),
Leonard (Johnny Galecki) e la moglie Amy. Un modo per lo show e gli spettatori
di fare vicariamente lo stesso. E poi tutti seduti su e intorno al mitico
divano a mangiare e chiacchierare, sulla canzone della sigla: assolutamente
perfetto.
Una nota
felice, ma lievemente stonata, è stata l’annunciata gravidanza di Penny, ma
solo perché aveva sempre detto di non volere figli e il cambiamento di rotta
non è stato coerente o giustificato. Ma ammetto che ho già pensato a un revival
fra vent’anni con il nascituro che fa roteare gli occhi per criticare la gang
al completo.
Non ci si
è dimenticati della natura geeky del
programma e guest star è stata
nientemeno che Buffy l’ammazzavampiri in persona, Sarah Michelle Gellar, anche
se in differenti circostanze ci sarebbe stato più entusiasmo, qui
onestamente l’attenzione era concentrata sul sestetto; o al limite sui
comprimari, ma già si era provveduto nella puntata precedente a sistemare
Stuart (Kevin Sussman) che ha deciso di andare a vivere con la sua ragazza.
Rimane il
segreto del cognome da signorina di Penny, ma - rullo di tamburi - hanno
aggiustato l’ascensore! Doveroso, ma in qualche modo anche inaspettato.
Uno
speciale dietro le quinte e sul set, Unraveling
the Mystery: A Big Bang Farewell, ha ripercorso dei momenti topici e
l’ultima vanity card di Chuck Lorre,
co-ideatore insieme a Bill Prady, non poteva essere più azzeccata e irrisoria:
il cast inginocchiato a lasciare impronte delle proprie mani con i didietro per
aria e la didascalia che dice “The Ends”.
L’impronta
vera è quella bei nostri ricordi. La serie non ha mai ricevuto grandi
riconoscimenti da parte della critica, ma penso che ci sia anche un valore nel
diventare un grande successo per aver saputo catturare l’immaginazione
collettiva ed essere diventata un punto di riferimento.
Ne avrei
di critiche su quello che è stato mostrato in questi anni, ma in questo momento
voglio essere solo una fan dispiaciuta di un’era che si chiude, ma comunque
appagata. Grazie, The Big Bang Theory,
per le risate e l’amicizia.
Nessun commento:
Posta un commento