“Il Sogno Americano: lo ruberemo!” dichiara Wayne Malloy nella prima puntata di The Riches, in onda su Fx dal 24 gennaio alle 00.40, ideata da Dmitry Lipkin. È una famiglia appartenente alla comunità Rom, quella dei Malloy. Wayne (Eddie Izzard) vive inventandosi ogni volta una diversa identità e trascinando i figli - Didi (Shannon Marie Woodward), Cael (Nole Fisher) e Sam (Aidan Mitchell) - con sé nelle sue avventure: intrufolatosi nella riunione di classe di vecchi compagni di scuola si finge uno di loro per ripulirli dei portafogli e poi dileguarsi con la figlia più grande e il figlio più giovane, ad esempio. Wayne dice che non è nato per seguire delle regole, vuole una vita degna di essere vissuta, vuole essere un “re”. Arrivano in ritardo a prendere la sua regina, la madre dei suoi tre figli, Dahlia (Minnie Driver) che è appena uscita dal carcere dopo due anni di galera e che ha problemi di droga. Si riabbracciano e tornano al campo dove c’è la famiglia di lei, ma contrasti li spingono subito a fuggire. Poi c’è un incidente.
Per complicate vicende una macchina esce di strada e guidatore e passeggera muoiono. Abituati ad improvvisare e ad approfittare su due piedi delle occasioni, i Malloy decidono di fingersi la coppia morta, per tutti solo scomparsa, che si stava trasferendo in una lussuosissima casa comprata via internet in un quartiere in cui nessuno li conosceva. Ci sono titubanze, incertezze, timori. Wayne va a giocare a golf con i vicini fingendosi un avvocato, professione in cui poi si improvvisa. Camaleonticamente cambia pelle a seconda dell’occasione. Questa volta alla sua famiglia propone di restare, di abbandonare la vita del nomade, di diventare un “buffer”, come chiamano gli altri, creature aliene, diverse. Quello che faranno sarà semplicemente “vivere”, investendo su se stessi. Dahlia si sente strappata dalla sua comunità e da tutto ciò che conosce, fra i figli c’è disaccordo: tornare alla vita di prima o rimanere sedentari? Una serie affascinante in due stagioni (di cui la prima ha convinto, la seconda deluso) di vite vissute su una corda tesa nel vuoto, fra menzogna e verità, e dove le due si mescolano.
Due gli elementi di nota:
In originale il telefilm usa diversi termini gergali delle comunità nomadi (un esempio è la parola “buffer” di cui sopra. Alcune parole in particolare sono presi dalla lingua nota come Shelta, ma conosciuta anche come “The Cant”.
Il figlio più giovane dei Malloy, Sam, è un cross-dresser, ovvero adotta a piacimento tanto abbigliamento maschile quanto femminile. Eddie Izzard, l’attore che interpreta il padre Wayne, è noto come cross-dresser eterosessuale. La serie ha tuttavia dichiarato di aver fatto questa scelta per il piccolo Sam prima Izzard venisse in contatto con il programma. Si tratta di una scelta originale e interessante. Nella finzione scenica i personaggi accettano questa scelta del figlio, ma a momenti emerge la problematicità della pratica. È utile in questo senso anche nella lettura della cultura della loro comunità di appartenenza.
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