Nick George (l’attore Peter Krause, il Nate di Six Feet Under, ora nel cast di Parenthood) da piccolo aveva giurato che mai avrebbe fatto la fine del padre: lavorare come avvocato per i ricchissimi Darling trascurando la propria famiglia. Ora è adulto, il padre è appena morto per un incidente aereo che si rivelerà sospetto e su cui deciderà di indagare, e il fondatore dell’impero Darling, Tripp (un Donald Sutherland più in forma che mai) gli offre proprio quel lavoro, con una parcella da capogiro e molte rassicurazioni. Lo vuole perché vuole lo stesso influsso stabilizzante e benefico sulla sua squinternata famiglia che aveva suo padre, il suo migliore amico e, anche se lui fingeva di non saperlo, l’amante di sua moglie Letitia (Jill Clayburgh). Certo, aveva prima chiesto a Bill Clinton di essere il suo avvocato, ma comunque… C’è un po’ di mistero e molta follia in questo telefilm ideato da Craig Wright che potremmo definire una specie di incrocio fra Arrested Development – Ti presento i miei e Brothers and Sisters (non è un caso che produttore esecutivo sia Greg Berlanti), ora in onda con la prima stagione su Mya.
I cinque figli Darling e le loro surreali richieste farebbero ammattire chiunque. Patrick (William Baldwin), il primogenito, ha aspirazioni di senatore; Karen (Natalie Zea) è una specie di divorziata professionale; Brian (Glenn Fitzgerald) è un uomo di Dio; Juliet (Samarie Amstrong, the OC, Entourage) è un attrice senza talento; Jeremy (Seth Gabel) è gemello di Juliet, e finisce sempre nei guai. Come tutti gli altri, di per sé, che chiamano in ogni momento del giorno e della notte il loro fidato Nick, che finisce quasi per fare da babysitter e deve fare i salti mortali per risolvere ogni loro strampalato problema, con buona pace di sua moglie Lisa (Zoe McLellan). Patrick non ha coraggio di mollare il transessuale con cui va a letto? Chiede a Nick di farlo per lui. Karen non riesce a dire al nuovo futuro marito, di cui sbaglia il nome, che non può partecipare alla foto di famiglia? Ci pensa Nick. Brian ha un figlio fuori dal matrimonio e mente dicendo a tutti che è un orfano svedese e costringendo il piccolo a fingersi tale? Lo molla a Nick. Le iperboliche situazioni rendono tutto surreale, ma la serie non è priva di momenti di cuore e di spessore. La mascella cade per terra e si sorride (memorabili le suonerie del telefonino associate dalla segretaria di Nick ad ogni membro della famiglia Darling), e il tempo passa godibilmente.
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