Episodio
5 (su YouTube in tre segmenti: primo, secondo, terzo)
Scritto da: Russell T. Davies
Regia: Sarah Harding
Plot. Vince, al lavoro, viene avvicinato da Cameron,
che lo invita fuori a cena. Lui è titubante, ma accetta il biglietto da visita.
Mentre discute sul da farsi con Stuart e mentre si lamenta di Nathan che si è
ormai piazzato da sua madre Hazel, Stuart chiama Cameron e lo passa a Vince,
che viene messo alle strette e cede a un appuntamento per la cena. Al
ristorante Vince è perennemente distratto dal cellulare che squilla: fulcro di
tutto è Stuart. Lo vuole la sorella, a cui aveva promesso che avrebbe tenuto i
bambini, e lo vuole la segretaria, che cerca un cliente del lavoro, sposato
uomo di famiglia, a cui Stuart, su sua insistenza, ha fatto conoscere i locali
da lui frequentati e che è con lui, ma si nega al telefono. Cameron,
esasperato, prende il cellulare di Vince e lo butta in acqua. Lo bacia e se ne
va dicendo di richiamarlo. Vince esce con un altro che, sul più bello, al sesso
con lui preferisce le sue videocassette. Si decide a richiamare Cameron e lo
invita fuori. Stuart, mentre Vince è a prendere da bere, ci prova con lui e
Cameron, a casa di Vince, glielo riferisce. Cameron e Vince si danno con
ingordigia l’uno all’altro. La madre di Nathan, Janice, cerca conforto e
confronto in Hazel.
Commento. Cambio di testimone alla regia per un episodio
molto frastagliato che sembra quasi di passaggio e che raccoglie però anche
tanti piccoli dettagli importanti per il futuro e per la costruzione della
storia: conosciamo l’ospite di Romey e Lisa; da casa di Stuart escono due
uomini che lui saluta, mentre lei gli porta i nipotini; viene menzionato il
divorzio dei genitori di Stuart e c’è l’invito della sorella ad andare a
trovarli; Nathan comincia a frequentare Daniel/Dazz; Nathan sente la pressione
di due madri e Donna ridimensiona i suoi problemi; la collega di lavoro di Vince,
passata per invitarlo, è delusa che lui possa uscire con qualcun altro. Dalle
esagerazioni di Nathan sull’ “ortodossia eterosessuale fascista” – ma il poster
con queste parole appeso sul muro della camera da letto in cui si risvegli
accanto a Daniel non ha degli errori ortografici? – alla decisa intimazione di
Stuart al suo cliente a non fare il turista sessuale nel mondo gay - o lo fa o
non lo fa: c’è lo scacco di un’età e un’esperienza diverse. Nel primo (Nathan) c’è
un risveglio d un empowerment che è
ancora grezzo e da ragazzino imberbe, a cui devono lavare e stirare la
biancheria. Nel secondo (Stuart) c’è la denuncia di un’ipocrisia eterosessuale
di chi quel potere su di sé lo ha già conquistato da un pezzo e lo vive
quotidianamente. C’è la prima tappa di un incruento braccio di ferro fra Stuart
e Cameron. E un classico è il rimpiattino telefonico fra Vince, Stuart, la
sorella di Stuart e la segretaria di Stuart, fatto di avvisi di chiamata, fermi
in linea, linee sbagliate e momentanei piccoli equivoci. Non può non venire in
mente un altro classico, magistrale inseguimento telefonico della penna di
Russell T. Davies, quello in Bob &
Rose fra gli omonimi personaggi.
Nessun commento:
Posta un commento