La partenza de I Liceali 3 è stata slittata dopo le ragionevoli rimostranze del produttore Pietro Valsecchi che riteneva la collocazione un gioco al massacro, vista la concorrenza. Per un po’ è anche girata voce che, dopo la messa in onda posticipata della prima puntata, la serie sarebbe saltata del tutto, per ripartire in autunno. Da quello che si è visto, la nuova stagione – orfana di Cicerino (Tirabassi) e Sabbatini (Pandolfi) e rinnovata in cast, regia e troupe – è migliore della seconda che aveva fortemente deluso rispetto alla prima, ma è ben al di sotto delle potenzialità di un simile soggetto, e in certi momenti è a dir poco risibile, come nel rapporto fra la nuova professoressa Francesca Strada (Christiane Filangeri) e il marito che in teoria vorrebbe essere geloso, in realtà sembra una specie di squilibrato.
Punto di riferimento, anche per il rapporto instaurato con i ragazzi, ora è Enea Pannone (Massimo Poggio), il professore di matematica introdotto nell’arco scorso, con il professor Cavicchioli (Ivano Marescotti) diventato preside e osteggiato per aver dato in ristrutturazione e poi in affitto la palestra alla Provincia – situazione con cui si intende accennare alla crisi economica in cui versa la scuola. Temibilissima professoressa di greco e latino è Maristella Amoruso (Lucia Ocone), nel cui nome qualcuno ha voluto vedere una frecciatina al Governo, e ci sono il prof di arte Poppi (Marco Bonini) e la supplente di filosofia sempre in ritardo Campanella (Chiara Gensini), che visto il nome i ragazzi prendono in giro. Fra i ragazzi de liceo Colonna per ora si sono fatti notare la nipote di Pannone, la timida Camilla (Virginia Valsecchi, figlia del produttore) che si innamora di Lorenzo (l’ex veejay di All Music Ivan Olita che usa le sue origini russe per parlare la lingua anche nella serie) temendo di ferire la neo-compagna Alice (Giulia Elettra Goretti), del “club delle divine”. Jamal (Angel Tom Karumathy), piccolo genio della matematica di origini indiane, per ora è un po’ l’outsider del gruppo.
Il binomio adolescenza e la scuola sono considerati un momento della vita, e della memoria ormai per molti, quasi universale, un po’ come la famiglia, un ideale luogo di riti di passaggio in cui la maggior parte di noi riesce ad identificarsi. Le tematiche travalicano le generazioni, ma qui la mia sensazione è che siano studenti di qualche anno fa. Mi chiedo che età abbiano gli sceneggiatori. Forse, come ha sottolineato Valsecchi, è che è una serie per ragazzi e genitori allo stesso tempo. Se solo fosse passata su Italia1, anziché su Canale5, sarebbe stato necessario rimontarla tutta, han detto, un’osservazione estremamente interessante rispetto al tono e all’estetica cercarti.
In un telefilm che aspira a essere specchio della realtà vien da mettersi le mani nei capelli a sentire, nientemeno che al classico, un’insegnante di lettere dire “sembra che ha smesso” invece di “sembra che abbia smesso”, uno studente domandare “algo-che?” di un “algoritmo” e l’intera classe fare temi autobiografici da scuola media. Speriamo sia un po’ deformante, come in altri aspetti, mi sono detta. Poi però mi sono sentita insultata dal fatto che la supplente di filosofia non conoscesse la professione della madre di Socrate (3.02). Come è possibile? Non sapere che era una levatrice significa con conoscere la maieutica, significa non conoscere Socrate proprio. Non lo penso possibile nemmeno nella peggiore delle circostanze. E per fortuna! A quel punto ho spento.
Eroica! Io ho spento ben prima, giusto il tempo di vedere la nuova I C. Col prof. Pannone che prende il posto di Cicerino. Ma a qual pro, 'na terza serie?
RispondiElimina