Episodio
8 (su YouTube in quattro segmenti: primo, secondo, terzo, quarto)
Scritto da: Russell T. Davies
Regia: Sarah Harding
Plot. Stuart sfonda la vetrina del rivenditore d’auto
da cui ne ha appena comprata una, per rivalsa contro i commenti omofobi da
questi pronunciati. Poi corre da Lisa e Romey: l’immigrazione ha fatto loro
visita e Lance viene arrestato per essere deportato. Romey incolpa Stuart, ma
il poliziotto dice che è stato Nathan ad avvertirli e lui si prende la colpa
come d’accordo. Questi poi decide di tornare a casa, ma di fronte al
comportamento del padre, scappa di casa per andarsene a Londra e nella sua fuga
si unisce a lui Donna, scontenta del nuovo compagno della madre. Vince esce a
pranzo con Stuart e parlano della storia che il primo ha con Cameron. Più
tardi, quest’ultimo tratta Vince come un bambino e questi si sente ferito.
Chiede a Cameron di nominargli tutti gli attori che hanno interpretato Doctor
Who che gli vengono in mente. Cameron ne rammenta a stento un paio, lì dove a
pranzo Stuart glieli aveva giocosamente sciorinati tutti senza battere ciglio.
Vince molla Cameron e in discoteca invita Stuart a ballare.
Commento. E’ una puntata che affronta il tema
dell’omofobia, più o meno diretta e opprimente: a scuola (il poeta Wilfred Owen
è deriso perché “finocchio”), sul lavoro (Vince vede dei colleghi ridere di lui
e teme sia perché hanno scoperto che è gay – in realtà è per la cravatta che
indossa), nel mondo esterno (il rivenditore d’auto, la casa di Nathan). E’ un issue che più massicciamente
verrà ripreso nella seconda stagione, e mostra i piccoli atti di coraggio per
farvi fronte (Vince che commenta il sedere di un collega al lavoro, Nathan che,
al locale, svergogna Christian davanti a tutti annunciando al microfono che
quello è il ragazzo che a scuola li pesta dicendo che sono delle checche) e le
decisioni più impulsive e drastiche (Stuart che sfonda la vetrina del
rivenditore auto, e minaccia ripercussioni legali per i commenti omofobi,
Nathan che scappa di casa di fronte all’atteggiamento del padre che gli intima
di non mettere idee strane in testa alla sorella e gli dice che in quella casa
“l’ano serve per cagare”). E’ uno degli episodi che più esplicitamente lega a
doppia mandata Vince e Stuart nel loro amore reciproco e più mostra come il
loro rapporto sia fondato su vera conoscenza e accettazione reciproche, e come
contemporaneamente i loro mondi siano differenti. Ed è una vera season
finale, con una chiusura che vede tutti un passo più in là: Stuart non più
a rischio di perdere il bimbo di cui è padre; Nathan che affronta il grande
mondo da solo; Vince affrancato da un compagno che lo tratta come un infante, out nel lavoro, e capace di invitare
Stuart sulla pista da ballo. Tutti paghi e sicuri di sé.
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