venerdì 14 settembre 2012

THE NEW NORMAL: in parte commedia, in parte polemica

 
In The New Normal, che ha debuttato sull’americana NBC l’11 settembre, David Murray (Justin Bartha, Girls, The book of Mormon a teatro) e Bryan Collins (Andrew Rannells) sono una coppia che ha deciso di avere un bambino. Come madre surrogata finiscono per scegliere Goldie (Georgia King) che, rimasta incinta a soli 15 anni, ha dovuto rinunciare al sogno della sua vita, diventare avvocato, per crescere la figlia Shania (Bebe Wood), bimba sveglia e buona osservatrice. Con la somma che guadagnerebbe nel dare in affitto il suo utero potrebbe assicurarle un futuro economicamente sereno. Di proposito, sceglie una coppia gay - crede che l’amore sia amore e che sia la cosa più importante di tutte in una famiglia: ancora prima che venga concepito, David e Bryan sono già presenti nella vita del futuro bebè più di quanto non lo sia stato il padre di Shania. La nonna di Goldie, Jane Forrest (Ellen Barkin), bigotta e piena di pregiudizi, non è d’accordo e si fa sentire forte e chiara. Le loro vite ora però - inclusa quella di Rocky (NeNe Leakes, Glee), l’assistente di Bryan - sono intrecciate e dovranno imparare a convivere.
Ideata da Bryan Murphy (Glee, American Horror Story), anche regista del pilot, e Ali Adler, co-sceneggiatore della prima puntata, la sit-com ha già causato qualche controversia. L’organizzazione ultraconservatrice One Million Moms ha invitato a boicottarla perché ha come protagonisti una coppia gay e la KSL-TV, stazione televisiva affiliata alla NBC nello Utah, ha deciso di non mandarla in onda perché ritiene il contenuto discutibile – come se non avessero mai visto Modern Family in vita loro. La NBC dal canto suo ha ribattuto che questa è da parte di Murphy una “lettera d’amore alle famiglie”.
Lo spirito del programma lo si coglie nel titolo: le famiglie non tradizionali, e mostrano fra gli altri come esempio famiglie di sordi e di nani, sono “la nuova normalità”. Come è ormai nell’etica narrativa di Murphy, le minoranze e i “perdenti” agli occhi della società sono celebrati e apprezzati, e viene smascherato il bullismo del più forte che disprezza e offende attraverso un personaggio in bilico fra le due posizioni (in opposizione al desiderabile, ma passibile di essere alla fine convinto) che assurge a secondario e che, sfacciatamente abrasivo e politicamente scorretto, crea contrasto incarnando gli affronti della quotidianità che si è costretti a sopportare e che si vuole portare dalla propria parte:  lì dove in Glee era Sue Sylvester, qui è nonna Jane.
Entertainment Weekly ha acutamente sintetizzato dicendo che The New Normal è un inusuale genere di sit-com, in parte commedia e in parte polemica, e frecciatine ad hoc a Repubblicani e cristiani ultraconservatori non vengono risparmiate. Si ride poco nel pilot, a dire il vero, quasi per nulla direi, e la parte di contraddittorio potrebbe essere argomentata in modo più graffiante. Qualche battuta di spirito ben piazzata convince di più di un trito predicozzo, per quanto io ne condivida il senso ultimo. Ho rimpianto Husbands.

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