lunedì 14 novembre 2022

DANGEROUS LIAISONS: non è Le Relazioni Pericolose, ma una origin story

“L’amore è letale, Camille. Esplora il tuo cuore, ma studia il cuore degli altri. Credimi quando ti dico che il tuo amante è il tuo futuro nemico”: dice così Genevieve de Merteuil (Lesley Manville), nobildonna della Francia pre-rivouzionaria a Camille (Alice Englert) nel pilot di Dangerous Liaisons (sull’americana Starz). Ma non è Le Relazioni Pericolose di Choderlos de Laclos questa serie in 8 puntate, e per me questa è stata la vera delusione, ma una sorta di origin story della Marchesa de Merteuil e del Visconte di Valmont, una specie di prequel, se vogliamo.

Camille è una giovane prostituta che è legata da un debito verso la responsabile del bordello per cui lavora, Madame Jericho (Clare Higgins), ma vorrebbe smettere di esserlo da momento che si è innamorata di Pascal Valmont (Nicholas Denton) un cartografo che ha perso denaro e titolo quando il padre ha lasciato tutto alla matrigna, Ondine de Valmont (Colette Dalal Tchantcho). Dice di amare Camille e di volerla sposare, ma ha donne in ogni parte di Parigi. Gli hanno scritto appassionate lettere e lui le ha conservate. Con quelle scrittegli da Genevieve de Marteuil la ricatta minacciandola di inviarle al marito se lei non gli procura un titolo nobiliare e del denaro. Contro i consigli dell’amica Victoire (Kosar Ali), cameriera del bordello, Camille accetta di sposare Pascal, salvo poi scoprire tutto questo. Si rivolge perciò alla nobildonna e in cambio delle lettere chiede di trasformarla in un’aristocratica. Lei accetta, ed è allora che le dice quello di cui sopra, suggerendole di nascondere il proprio dolore e chiudere il suo cuore all’amore e alla rovina che minaccia. Lei ha esperienza. Il marito è spesso via, ma può contare sull’amicizia del maggiordomo (Hakeem Kae-Kazim). Gabriel Carrè (Hilton Pelser), un ufficiale della morale, si è invaghito di Camille e, respinto, confessa ad un prete che il male si abbatterà su di loro.

Io ho amato il libro a cui la serie è liberamente ispirata, ho trovato eccellente anche l'omonimo film con Glenn Close e John Malkovich, così come la pellicola Valmont diretto da Forman, e pure la rivisitazione in teen drama Cruel Intentions l’avevo trovata a suo tempo gustosa, per cui la mia insoddisfazione di primo acchito è stata per qualcosa che a mio modo di vedere ha usurpato il titolo del romanzo epistolare da cui è tratta: l’ideatrice e showrunner Harriet Warner, pare si sia ispirata a una lettera in particolare contenuta nel testo. Se non mi rovinasse il ricordo dei personaggi, il cui fascino era soprattutto essere così sofisticati e smaliziati, sarei stata forse più indulgente nei confronti di un’idea che non ho trovato priva di pregi. All’esordio, dal pilot che è la sola puntata che ho visto, l’aspetto più interessante sembra l’amicizia, chiamiamola così, fra le due donne, una giovane e l’altra anziana, e un apprendistato non solo evidentemente al bel mondo, ma alla manipolazione. Un dettaglio come mostrare le cicatrici dei polsi tagliati della ragazza, che vengono coperti da dei magnifici nastri, lascia capire che quello c’è: la bellezza apparentemente frivola è una copertura per le proprie ferite.

Il romanzo è uno studio sulla seduzione e sui meccanismi del cuore umano, sui virtuosismi verbali capaci di ammaliare, ed è una graffiante meditazione sulla morale e la società dell’epoca, sul peso delle reputazioni, dell’apparenza versus la realtà. In fondo anche sull'idea di come sedurre non sia amare. E come a giocare troppo si rischi il cuore. Dal primo approccio però qui, sotto parrucche importanti e visi incipriati, abiti lussuosi e ricchezza, non c’è molta sostanza, e si è a un passo dal trash. Amore, desiderio, ambizione, rabbia, delusione, amor proprio, tradimento, vendetta sembrano in fondo di poco conto, volatili. Non capiamo davvero perché Camille e Pascal siano attratti l’uno dall’altra se non perché gli sceneggiatori hanno deciso che sia così, o perché tante donne siano rimaste sedotte da Valmont. E la lussuria, che apparentemente muove molti di loro, è ben poco lussuriosa. Sì, ci sono scene di sesso, ma completamente dimenticabili.

Gli intrighi di nobili francesi di fine ‘700 possono anche essere un godibile divertimento. Qui lo sono troppo poco, tanto che in futuro potrei ri-considerare di seguire la serie, già rinnovata per una seconda stagione, ma per ora passo. 

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