giovedì 29 agosto 2013

Video di addio per BUNHEADS


La ABC Family quest’estate ha deciso di cancellare Bunheads, dopo una sola stagione, notizia che ho accolto con rammarico, anche perché era davvero un bel programma – tanto che l’associazione dei critici televisivi l’aveva scelto quest’anno come miglior programma per i giovani .

Amy-Sherman Palladino (Gilmore Girls), l’ideatrice, ha deciso di salutare i fan con un video- balletto, di cui lei stessa è regista, in cui si esibiscono le protagoniste. Il video è disponibile su IMDb, a questo link. Se siete fan della serie, non perdetelo. Io mi sono commossa. Bella l’immagine finale, con la stessa Palladino sulla sedia da regista, con indosso uno dei suoi iconici cappelli.

domenica 25 agosto 2013

SCANDAL: la prima stagione

 

Volevo gettare la spugna dopo aver visto i primi venti minuti di Scandal (in Italia su FoxLife), la serie politico-scandalistico-investigativa di Shonda Rhimes (Grey’s Anatomy), dove Olivia Pope (Kerry Washington) è una specie di super-eroina, colei che può risolvere tutti i problemi, la più brava, la più tosta. Se c’è una crisi si chiama lei, perché lei può. Risibile. Ne ho viste tante di serie con questi principio da ragazzina, mi sono detta. Poi però quello che mi ha fatto continuare a verla è che, sì ne ho viste anche troppe su questo principio, ma mai con una donna. E sono una gran fan delle pari opportunità, anche quando si tratta di cose risibili, anzi proprio queste sono un buon segno di parità, in fondo.

E così ho seguito la prima stagione delle investigazioni dell’ufficio di gestione delle crisi di Olivia Pope, ex-direttrice del Dipartimento delle Comunicazioni della Casa Bianca – si dice che la sua figura sia ispirata a quella di Judy Smith, assistente alle comunicazioni durante l’amministrazione di George W. Bush, e qui produttrice esecutiva -, e a capo di una squadra di Associati: il donnaiolo Stephen Finch (Henry Ian Cusick, Lost); Harrison Wright (Columbus Short), un avvocato che ritiene che loro non siano altro che gladiatori vestiti bene; Abby Whelan (Darby Stanchfield), investigatrice che ha un passato di abuso da parte dell’ex-marito; Huck Finn (Guillermo Diaz, Weeds), hacker che vuol cercare di dimenticare il suo violento passato con la CIA, organizzazione per cui torturava e ammazzava i traditori degli Stati Uniti; e Quinn Perkins (Katie Lowes), la neoassunta del gruppo, giovane avvocato. Tutti sono ferocemente leali a Olivia per un motivo o per l’altro. Un po’ rivale, un po’ amico è il procuratore David Rosen (Joshua Malina, The West Wing).

Le vicende si dipanano fra le storie autoconclusive di investigazione e la storia multi-episodica che coinvolge la Casa Bianca, con il Presidente repubblicano Fitzgerald Grant (Tony Goldwyn), con cui Olivia ha avuto una storia, e il suo capo del personale Cyrus Beene (Jeff Perry). La prima stagione in particolare si focalizza su un intrigo che inizia un po’ alla Monica Lewinksy, ma poi prende una direzione diversa, con Amanda Tanner come l’amante del presidente. A interpretarla è Lisa Weil (la Paris di Gilmore Girls che ora recita in Bunheads) che dimostra di essere tanto ferrata nei ruoli drammatici quanto lo è da sempre nei ruolo comici. Il finale è andato in crescendo con colpi di scena non da poco, tanto che con la seconda stagione la serie è di molto cresciuta affermandosi come un vero piacere colpevole per molti.

Scandal si lancia negli intrighi con forza e senza vergogna, senza a benché minima autoironia e forse ha ragione Vulture quando afferma che questo programma è come un pacchetto di patatine, difficilmente se si apre se ne mangia solo una. Il valore salutistico-nutritivo pure è lo stesso.   

giovedì 15 agosto 2013

MASTERS OF SEX: il trailer ufficiale


Ecco sotto il trailer ufficiale della serie Masters of sex, tratta dall’omonima biografia scritta da Thomas Maier dedicata ai sessuologi William Masters e Virginia Johnson, che debutta il prossimo 29 settembre sull’americana Showtime.


sabato 10 agosto 2013

TCA AWARDS 2013: i vincitori

 
Lo scorso 3 agosto sono stati consegnati i Television Critics Association Awards, premi dei critici televisivi, di cui avevo segnalato le nomination.
I vincitori sono stati i seguenti.  
Programma dell’anno: Breaking Bad (AMC)
Miglior nuovo programma: The Americans (FX)
Miglior Drama: Game of Thrones (HBO)
Miglior Comedy: (a pari merito) The Big Bang Theory (CBS) and Parks and Recreation (NBC)
Miglior Film TV, Miniserie and Specials: Behind the Candelabra (HBO)
Miglior programma per i giovani: Bunheads (ABC Family)
Miglior interpretazione Drama: Tatiana Maslany (Orphan Black, BBC America)
Miglior interpretazione di una Comedy: Louis C.K. (Louie, FX)
Miglior News e Informazione: The Central Park Five (PBS)
Miglior Reality : Shark Tank (ABC)
Premio alla carriera: Barbara Walters (ABC)
Heritage Award: All in the Family (CBS)

domenica 4 agosto 2013

AHS COVEN: l'oppressione delle mionoranze

 
Tim Minear, produttore esecutivo di American Horror Story: Coven, terzo capitolo di AHS, che si preannuncia più ricco di umorismo dei precedenti, ha rivelato, insieme ad oltre ghiotte novità, che il punto focale della stagione sarà quello dell’oppressione delle minoranze di ogni tipo, come scrive l’Hollywood Reporter: “All’interno di quell’idea, [verrà esplorata] l’idea dei gruppi minoritari che si attaccano l’un l’altro e che fanno il lavoro della cultura più ampia per la cultura più ampia. […] “Pur essendoci un forte tema femminista che attraversa Coven quest’anno, ci saranno anche i temi della razza, dell’oppressione e c’è il tema molto forte della famiglia, specificatamente delle madri e delle figlie”.

giovedì 1 agosto 2013

MISTRESSES: blando e dimenticabile


Non sta avendo troppa fortuna, né di pubblico né di critica, Mistresses (Amanti), rifacimento di una serie inglese che in effetti nella nuova incarnazione lascia molto a desiderare.
Savannah “Savi” (Alyssa Milano)  e sua sorella Josslyn (Jes Macallan), April (Rochelle Aytes) e Karen (Yunjin Kim, Lost) sono quattro amiche che, come tali, si confidano l’una con l’altra. Karen è una psichiatra che ha deciso di avere una relazione con un uomo sposato, suo paziente, quando questi ha scoperto che gli rimaneva poco da vivere. Ora è morto e si è tolto la vita con medicine da lei prescritte, cose che potrebbe crearle dei problemi sul lavoro, senza contare che il figlio adolescente di lui sospetta che il padre avesse un’amante. April, ora vedova con una figlia di 10 anni, aveva quello che credeva il matrimonio perfetto, finché sulla porta di casa non le si presenta una donna che le dice che il marito era il padre di suo figlio: le amiche non sono convinte che non sia solamente una persona interessata a estorcerle del denaro. Savannah, pur innamorata del marito, Harry (Brett Tucker), uno chef australiano da cui sta cercando da tempo di avere un bambino, tira tardi sul lavoro e cede all’attrazione per un collega (Jason George), con cui fa sesso in ufficio, rimpiangendolo subito dopo. Josslyn  è un’agente immobiliare single che va a letto ora con l’uno ora con l’altro.
La serie proprio non funziona: la scrittura è piatta e poco credibile. La recitazione, anche adeguata, occasionalmente cede, forse per il peso di materiale vagamente amorfo e privo di mordente. Il tema è la cosa più interessante della serie. A seguire le puntate ci si rende conto quanto poco in fondo venga esplorata la prospettiva dell’amante. Non c’è né spessore umano però, né eventualmente giocoso senso trash dell’illecito (alla maniera di Scandal), o senso di ironia (alla Desperate Housewives). Blando e dimenticabile.