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mercoledì 8 aprile 2015

UPFRONTS 2015 - 2016: USA NETWORK

 
La maggior parte degli upfronts, ovvero delle presentazioni dei nuovi programmi televisivi scelti per la stagione 2015-2016, sarà presentata a maggio. Intanto però abbiamo quelli del USA Network. La programmazione di questa rete, sulla base degli anni passati, non è mai stata di eccellenza, ma allo stesso tempo non è nemmeno mai stata becera. Non si vedranno programmi di questa rete sulle passerelle delle premiazioni, ma spesso ci sono idee solide che vengono realizzate in modo dignitoso e anche apprezzabile (un esempio recente è Satisfaction). I programmi che seguono sulla carta sono sicuramente accattivanti e originali. Cerco di non farmi troppe illusioni aspettandomi una qualità eccelsa (ma sono prontissima a ricredermi), ma voglio sperare che siano comunque buone serie. La fonte delle notizie è in questo caso l’Hollywood Reporter e per notizie più dettagliate le trovate qui.  Per ora non sono disponibili foto. Se/quando lo fossero le aggiungerò a questo stesso post, eventualmente.
Allora, di seguito ci sono le nuove serie presentate (è previsto anche un reality che non indico).
 
PARADISE PICTURES
Siamo a Hollywood, negli anni ’40, nell’età dell’oro della “fabbrica dei sogni”, prima della fine del monopolio degli studios, della lista nera e dell’arrivo della televisione, e un gruppo di persone ambiziose cerca di scalare i vertici dell’ambiente. L’autore è Rick Muirragui (Suits).
 
STARCHITECTS
Scritto da Mark Steilen (Mozart in the Jungle), questo workplace drama serializzato è ambientato del mondo dell’architettura internazionale e del design e segue l’ascesa di giovani architetti di talento in uno studio di Los Angeles dove la competizione è feroce.  
 
AMPED
Un nevrotico uomo di famiglia compra online una “smart pill”, una pillola che lo aiuta a diventare più brillante e focalizzato, ma ottiene più di quello che si aspettava, ottenendo molta forza e potere. Basato su un fumetto di prossima uscita di Eric Kripke (Supernatural), intende esaminare i portentosi alti e gli umilianti bassi dell’essere un supereroe nella vita reale.
 
THE TAP
Siamo all’Università di Yale, nel 1969, e si esplora il culmine delle rivoluzioni politiche e culturali dell’America di quegli altri attraverso uno studente, Jay Butler, reclutato contemporaneamente dalla CIA e dalla Skull and Bones.  La serie è scritta da Andrew Lenchewski (Royal Pains) e Aaron Tracy (Law and Order: SVU).
 
MYTHOS
Dalla penna di Spenser Cohen (Macklemore’s Big Surprise), questa serie è ambientata in un mondo in cui tutto ciò che abbiamo creduto essere un mito in realtà è una verità segreta custodita dai membri di due gruppi rivali che hanno idee opposte su quello che debba essere il destino dell’umanità. Nel mezzo di ritrova Nate Brigman, uomo ordinario catapultato in circostanze straordinarie dalla misteriosa scomparsa della moglie.  Fra i produttori esecutivi c’è Charlize Theron (Monster).
 
AWOL
Un ex-militare torna a casa ma ha difficoltà a reinserirsi e a mantenere la sua famiglia. Disperato, entra in contatto con la criminalità di Los Angeles dove utilizza il suo expertise miliare in modi inaspettati. È scritto da Carey e Shane Van Dyke (Chernobyl Diaries).
 
SWAMPLANDIA!
Sviluppato per la TV da Liz Tigelaar (Life Unexpected), sulla base dell’omonimo best-seller finalista al Pulitzer di Karen Russell, si concentra sulla famiglia Bigtree, proprietaria di una parco a tema in cui si fa wrestling con gli alligatori. Sono stati colpiti di recente da una tragedia e faticano a mantenersi quando alla palude arriva la concorrenza.
 
COOLEY & THE TANK
Pensato come omaggio alla decade che ha portato alla televisione moderna, Cooley & The Tank va dietro le quinte di un telefilm di detective degli anni ’80 e esplora le vite dei due attori protagonisti, fra cui non scorre buon sangue. Autori sono Daniel Arkin e Anton Cropper (Suits).  
 
MILE HIGH
Due migliori amici, un broker di Wall Street e un imprenditore in difficoltà, decidono di avviare una attività di vendita di marijuana in Colorado, dove è legale, ma sebbene gli affari siano lucrativi e in crescita, devono vedersela sia con pericolosi criminali che con le forze dell’ordine. La serie è scritta da Josh Parkinson (Eastbound & Down).
 
THE RECESSIONISTAS
Scritto da Melissa London Hilfers, sulla base di un libro della dirigente di Wall Street Alexandra Lebenthal, questo drama segue le vicende un gruppo di donne dell’elite di Manhattan e dei loro mariti senza scrupoli che lavorano a Wall Street e mostra come devono adattarsi alla nuova situazione subito dopo il tracollo finanziario del 2008. È una limited series.

martedì 24 febbraio 2015

SATISFACTION: mi ha soddisfatta

 
“Il sesso non è il vero barometro di un matrimonio, la conversazione lo è.” (1.06); “Siamo soli nella vita: l’amore, il matrimonio…è solo una distrazione” (1.06). Questo paio di citazioni, tratte dalla serie Satisfaction, rendono bene qual è il fulcro di interesse della serie: il senso e il ruolo delle relazioni sentimentali nella propria realizzazione personale, la comprensione di che cosa ci dà soddisfazione nella vita e nei rapporti umani, e la ricerca di che cosa realmente vogliamo. Come esplicitano sul sito ufficiale della serie, la domanda che si pongono è: che cosa fai quando avere tutto non è abbastanza? La canzone della sigla d’apertura è la notissima “(I Can Get No) Satisfaction”.  Si risponde attraverso gli accadimenti, attraverso espliciti scambi verbali in proposito, e attraverso conversazioni che il protagonista principale ha con un monaco buddista con cui si confida per avere una guida spirituale.
Neil Truman (Matt Passmore) scopre un giorno per caso che la moglie Grace (Stephanie Szostak) paga uno gigolò, Simon (Blair Redford, Switched at Birth, The Lying Game), per andare a letto con lei. Va in crisi, e all’insaputa della moglie, lo diventa lui stesso, lavorando part-time per Adrianna (Katherine LaNasa), una madame che gestisce un giro di escort maschi.  Neil in questo modo cerca di capire sia se stesso che le esigenze della moglie, perché ci tiene a mantenere e preservare il matrimonio, rendendolo felice. La figlia adolescente della coppia intanto, Anika (Michelle DeShon), sogna una carriera come cantautrice, e certe volte trova più facile confidarsi con la zia Stephanie (Deanna Russo) che con la madre.
Ad eccezione del pilot, la titolazione delle singole puntate comincia regolarmente con tre puntini di sospensione. Idealmente seguono il titolo del programma per poi continuarlo. Soddisfazione… attraverso l’ammissione (1.02), attraverso la competizione (1.03) attraverso la scoperta di sé (1.04), attraverso la partnership (1.05), e via dicendo.
Difficilmente vedremo questo drama ideato da Sean Jablonski sulle passerelle delle premiazioni – potrebbero esserci più chiaroscuri, la recitazione pur buona potrebbe essere più memorabile, le ambiguità relazionali potrebbero essere più marcate, i dialoghi più pregnanti… - ma nondimeno ha una sua dignitosa solidità e una certa schietta onestà nel trattare l’argomento del titolo. E le 10 puntate che hanno debuttato lo scorso luglio sull’americana USA Network affrontano un tema poco battuto, portando una cerca ventata di novità.
Posso dirlo, mi ha soddisfatta, e a sufficienza da proseguire a seguirlo nella seconda stagione.