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giovedì 24 novembre 2011

GLEE contro il gioco "palla avvelenata"


Da sempre il bullismo è un tema centrale di Glee. In questa terza stagione mi pare abbia un peso ancora maggiore, rappresentato nella sua gratuità, odiosità e potenzialità di fare del male. Non solo, mentre altrove è spesso il tema di una puntata e via, qui la costanza con cui è messo in atto è tale che la sensazione che mi rimane alla fine delle puntate è proprio quella di essere stata oggetto di bullismo da parte del programma. Non escludo sia voluto. Dopotutto è proprio il ripetersi senza sosta delle tante piccole vessazioni quotidiane che alla fine logora e spezza, più che non il singolo atto che nella sua singolarità può apparire anche abbastanza insignificante nelle sue conseguenze.
Il telefilm è sempre stato molto vocale  sulla necessità di opporsi a queste forme di abuso, e per questo va applaudito. Recentemente però non mi ha convinto la presa di posizione contro lo sport chiamato in originale dodgeball, e in italiano conosciuto come “palla avvelenata”, ma chiamato anche in altri modi – quando ero alle medie io, ad esempio, nella mia scuola si giocava sempre, e veniva chiamato “Guerra Mondiale”.
Nell’episodio “Mash off - La Guerra dei Glee Club” (3.06), i due club canori della scuola, le Nuove Direzioni e le Note Dolenti si scontrano violentemente a palla avvelenata. Alla fine Santana (Naya Rivera) colpisce il nuovo arrivato Rory (Damian McGinty) tanto da fargli sanguinare il naso. In seguito, quando devono annunciare il proprio programma per essere eletti presidenti degli studenti, Kurt (Chris Colfer) modifica la sua proposta iniziale, che aveva a che fare con il menù della mensa e l’obesità, in una che preveda l’abolizione del gioco palla avvelenata, usata appunto come forma di bullismo.
Mi rendo conto che questa è una questione che è stata sollevata altre volte nell’ambito della società americana, ed evidentemente ha un fondamento concreto, che non escludo abbia rilevanza anche nella nostra realtà italiana. Che il programma avesse cara la questione in partenza è lampante, a guardarsi indietro, dai promo (sotto) e dalle immagini immagini (sopra) usate per pubblicizzare la partenza della terza stagione, che usano proprio questo gioco in forma di bullismo. A me però, il modo in cui è stato trattato sembra tanto un modo sbagliato di affrontare e risolvere il problema.
Ho giocato sempre tanto a questo gioco, che mi ha sempre divertito molto, e mai l’ho visto usare come forma di bullismo, almeno non in modo in cui io me ne rendessi conto. Visto che però questo problema evidentemente c’è, non sarebbe forse meglio insegnare la correttezza piuttosto che proporre l’abolizione del gioco? Molte cose possono essere strumento di potenziale bullismo, tutto sta a come vengono utilizzate, chiaramente. Dove sono gli insegnanti, lì? Gli educatori? Non dovrebbero essere loro a monitorare quello che accade? Non sono loro i responsabili e non dovrebbero sia fare un po’ da “gendarmi” sia responsabilizzare i ragazzi? La lezione che danno mi pare davvero quella sbagliata.