giovedì 31 ottobre 2013

REIGN: fantasia infantile, bestemmia storica

 
L’incipit dice: “Francia 1557. Mary regina di Scozia è rimasta nascosta in un convento per la sua sicurezza dall’età di 9 anni”, finché non sarà il momento di venire mandata in sposa al futuro re di Francia. Ma…dimenticatevi la storia.

Reign non  è la storia di Mary, regina di Scozia, magari con qualche licenza poetica qui e lì. La creazione di Laurie McCarthy - che Tim Goodman sull’Hollywood Reporter dice stia “instupidendo un Paese sempre più stupido”,  accusando la CW di rovinare l’America -  se non la si vuole considerare un insulto all’intelligenza, la si può ritenere solamente la fantasia di una ragazzetta delle medie che sogna di fare la principessa, immaginata come una liceale americana in costume. Se la serie avrà successo è solo e soltanto per questa ragione. Dice bene Marco Goi, quando scrive “Reign - Venga il tuo regno. Sia fatta la volontà del trash”.

Mary (Adelaide Kane), dopo che la suora che era addetta ad assaggiarle i pasti muore, viene portata in tutta fretta in Francia e incontra il suo promesso, il principe Francis (Toby Regbo), un aitante giovanotto donnaiolo  - nella realtà era un quattordicenne malaticcio. Un’intesa, e un evidente inizio di triangolo, si crea però con il fratellastro del principe – che nella realtà non esisteva – Bash (Torrence Coombs). Dame di compagnia di Mary sono le sue amiche un po’ Gossip Girl o Pretty Little Liars, e a tirare molti dei fili è la regina Caterina De’ Medici (Megan Follows), preoccupata delle previsioni di un Nostradamus  giovane e gnocco (Rossif Sutherland) che ritiene che Mary sarà nefanda per Francis.

Un estemporaneo girotondo di ragazzine a piedi scalzi sotto una cascata di piume è una buona immagine che incapsula la vocazione del programma, una inguardabile bestemmia storica.

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