Ho avuto
di Your Friends and Neighbors (Apple TV+), la più recente serie con
protagonista Jon Hamm (Mad Men), ideata da Jonathan Tropper, la stessa
impressione che ho avuto anni fa nel leggere il suo romanzo This is where I
leave you, divenuto poi un film che non ho visto: c’è una grande capacità
di tracciare i rapporti umani, ma tutto rimane un po’ volatile, con la
sensazione di leggerezza. Non superficialità, perché le questioni trattate
hanno il loro peso, ma decisamente mancanza di approfondimento. Questo dark
comedy crime drama, come viene definito, con un cast di prim’ordine, convince
ma non conquista, si segue con piacere e lascia con perle di riflessione, ma
non appaga con un bottino intellettuale ed emotivo a fine visione. Con note in
voice-over da parte del protagonista, ha come fulcro di interesse la quieta
disperazione dell’uomo di mezza età (1.03), quando vede la sua vita apparentemente
perfetta frantumarsi in mille pezzi e, come ha ben scritto Variety,
smaschera la fragilità nel sogno americano.
Andrew
"Coop" Cooper (Jon Hamm) è un ricco finanziere che viene licenziato
senza mezze misure dal suo capo (Corbin Bernsen), con la scusa posticcia (lei
non lo accusa) di avere molestato una collega. Per mantenere il suo livello di
vita, lo status e le apparenze, grande filo conduttore del programma, si riduce
a rubacchiare ai vicini di casa, spesso suoi amici: orologi, vini pregiati,
borse di lusso, quadri, diamanti… Di ciascuno indica quanto costano, ma solo cose,
senza un interesse sentimentale, sono oggetti che non mancheranno a nessuno,
spesso dimenticati in un cassetto o acquisiti come investimento. Pur essendone
ancora innamorato, Coop è divorziato da Mel (Amanda Peet), una psicoterapeuta
con la quale ha due figli, Tori (Isabel Marie Gravitt) e Hunter (Donovan Colan).
L’ex-moglie, che pure ha ancora sentimenti per lui, dopo anni che ha cercato di
far sì che lui le prestasse attenzione, si sentiva sparire e lo ha tradito con Nick
Brandes (Mark Tallman), un giocatore della NBA che era il suo migliore amico.
Lui ora ha una storia con Samantha ‘Sam’ Levitt (Olivia Munn), separata e amica
della sua ex; come autentico amico gli rimane il suo business manager, Barney
Choi (Hoon Lee), sposato con Grace (Eunice Bae); dato che non è più in grado di
pagarle una clinica, e che i genitori se ne fregano, accoglie in casa la
sorella musicista Allison "Ali" (Lena Hall) che ha problemi di
squilibrio mentale. Pagare gli alimenti, il mantenimento dei figli, la retta di
una scuola privata, il mutuo, l'affitto dell’appartamento dove vive come sigle e
spese varie, nascondendo di aver perso il lavoro, lo spingono ai furti, stringe
una collaborazione criminale con la domestica di Nick, Elena (Aimee Carrero).
La vita delittuosa lo conduce inevitabilmente a situazioni molto pericolose,
compreso essere arrestato per un omicidio che non ha commesso (1.07).
Coop
riscopre i veri valori della vita e, dopo la delusione di aver perso tutto pur
essendo partiti da zero e aver lavorato molto sodo per ottenerlo, riesce a
riavere quello che gli spetta, questa volta più saggio. Questo sembra essere il
sunto dell’arco di questa prima stagione di 9 episodi per cui è già previsto un
prosieguo di una seconda stagione, che insiste troppo esplicitamente proprio dall’incipit
che tutto è una metafora. In chiusura si
fa una citazione di non ricordo quale autore che dice che “tutto diventa
simbolo e ironia quando sei stato tradito”, ma in corso di via questo torna in
modo costante e un po’ forzato. Per il resto, molti sono temi trattati,
dall’amore all’amicizia, dal senso della vita al proprio ruolo di genitori, figli,
partner, al condividere la propria vita con qualcuno in contrasto al vivere da
soli, dal valore degli oggetti (quando è che la nostra vita è diventata così
vuota che la riempiamo di tutte queste cose?) all’importanza o meno dell’apparenza,
dal senso e del valore dell’arte, alle differenze di classe (per quanto il privilegio
delle classi abbienti non viene in definitiva scalfito granché) a quello che conta
davvero. Nick organizza a Mel una festa spettacolosa (1.04) dove gli invitati le
fanno regali presi da Cartier, ma quello che la rende felice è saltare sul
tappeto elastico con Coop che le regala un pacchetto di caramelle. C’è chi si
impegna per darti il meglio, ed è apprezzabile, ma poi c’è chi con te ha una
vera importante connessione di vita e basta
qualcosa di piccolo e semplice a creare magia. Molto si riflette anche sugli
errori che uno commette, giungendo alla conclusione che raramente si distrugge
la propria vita in un singolo momento, di solito ci vogliono più momenti
ripetuti nel tempo (1.08).
C’è una buona dose di avventura e si rimane con il fiato sospeso, la risoluzione del giallo è anche appagante e inaspettata, Jon Hamm è un personaggio nuovo ma con flash del Don Draper che lo ha reso famoso: aspetto e cuore da gentiluomo che ogni tanto si è perso lunga la via. Godibile, ma trascurabile.
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